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Lunga vita al Ciampi!

Il Premio Ciampi è appeso ad un filo. Arrivato alla sua 17° edizione, non si sa ancora se il prossimo ottobre potrà festeggiare l’anno della maggiore età. Per chi segue eventi e destini della musica italiana, quella che segue sembrerà una spiegazione superflua. Eppure va ricordato che la rassegna - dedicata al cantautore Piero Ciampi, livornese di nascita e attitudine, scomparso nel 1980 a soli quarantasei anni – è tra le poche realtà in Italia dedicate alla promozione della musica di qualità: si va a Livorno ogni anno, certi di ritrovare vecchi artisti, scoprire nuovi nomi, e sempre con la sicurezza di ascoltare buona musica. Solo che quest’anno, complice una crisi spietata e globale, a Livorno si rischierà di trovare il teatro Goldoni chiuso. In questo momento, chi organizza dispone solo di 20 mila euro. Per garantire lo svolgimento della rassegna ce ne vorrebbero almeno altri ottanta mila. Ma cosa è successo rispetto all’anno scorso? Semplice: manca il contributo del comune di Livorno, della Provincia, di vari sponsor e della Cassa di Risparmio di Firenze. I venti mila euro a disposizione sono quelli messi a disposizione dalla sola Regione Toscana.

E così si spiega il lancio di una sottoscrizione popolare per cercare di far cassa e salvare il Ciampi; la donazione è libera, ma chi verserà almeno 50 euro potrà automaticamente diventare socio del Premio. Che la situazione sia abbastanza delicata lo confermano le parole del direttore artistico Franco Carratori: “Bisogna fare presto. Il bando scade il 30 giugno, ma ci si dovrebbe muovere molto prima: ci vogliono infatti certezze per contattare gli artisti, organizzare scalette e firmare i contratti”.

In queste ultime settimane sono arrivate in gran numero le dichiarazioni di artisti pronti a schierarsi a fianco del Premio. Tra i più diversi – Luciano Ligabue (“Va salvato. Si occupa con grande attenzione di proteggere, segnalare e difendere la musica d’autore”), Paola Turci, Carmen Consoli, Piero Pelù, Enriquez Greppi della Bandabardò, Sid Griffin, l’ex Cream Jack Bruce, Peppe Voltarelli -, ma tutti uniti dalla volontà di non far morire la rassegna livornese.

Tra le tante dichiarazioni scegliamo quella di Renzo Arbore: “In tempi di cattive canzoni, la musica buona che esce dalla porta è sempre bene che rientri dalla finestra. Il Premio Ciampi è la finestra giusta, con il suo davanzale fiorito di piante: le sue belle canzoni”. La nostra testata e condivide, lasciando aperte le finestre per tutta la buona musica che è passata da Livorno e che a Livorno deve tornare.

Francesco Garozzo

 

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