Ci sono luoghi che si sposano perfettamente con le persone che li abitano e li vivono e viceversa.
Il posto in questione è La Dogana di Milano, uno spazio nel cuore della metropoli meneghina che di giorno ospita l’Informagiovani con i suoi servizi mentre la sera e nei fine settimana si trasforma in un locale animato da eventi gratuiti tra cui cineforum, mostre, presentazioni di libri e concerti. Tutte le attività culturali sono organizzate e gestite dall’Associazione Il Resto del Caffè, che nasce nel 2013 come blog culturale e “anti-quotidiano di informazione” per poi trovare la realizzazione delle sue idee nell’area in via Dogana.
Con queste parole L’Associazione si presenta sul suo sito: “La dogana è una terra di confine. Qui si mette mano nelle vostre teste. Si controllano le vostre vere intenzioni a intraprendere il vostro viaggio verso l’ignoto. Vi porteremo oltre quella linea. Ma toccherà a voi tornare indietro. E la terra a cui farete ritorno non sarà più come prima, ma solo perché sarete voi ad essere cambiati.”
Anche la musica di Rebi Rivale conduce oltre. La sua musica fa riflettere e sposta il pensiero in ambiti dove la mente spesso fatica ad arrivare, a volte forse per paura. Perché ti costringe ad ascoltare e vedere, a scavare e a sviluppare una sensibilità diversa eppure necessaria. Non a caso la cantautrice friulana ha vinto con merito diversi riconoscimenti nell’ambito dei diritti umani, come nel 2011 e nel 2013 con Walk on Rights, concorso indetto da Amnesty International con i brani Se sarà femmina e Chez Simone; quest’ultimo, vincitore del Premio Speciale Amnesty International dedicato alla memoria di Matthew Shepard e a tutte le vittime di omofobia.
La voce di Rebi Rivale è profonda, le parole incisive e la chitarra di Ornella Tusini le sublima. Ed è proprio nella cornice di questo luogo di frontiera nel centro di Milano che sabato 30 Gennaio alle ore 19 Rebi insieme alla fidata Ornella porterà in scena i suoi personaggi e le sue storie, sempre di forte impatto e legate a temi sociali di grande attualità.
Il tema della nonviolenza ha portato recentemente l’artista a comporre il brano Ahimsa, termine che si traduce come “intenzione di non nuocere ad alcun essere vivente”, con il quale ha partecipato al Premio biennale per la legalità e la nonviolenza Piero Bariati, istituito dal Fondo Danilo Dolci in collaborazione con la Fondazione comunitaria del Varesotto onlus e vinto da lei con voto unanime della giuria, grazie anche al sostegno della Onlus Diamo Peso al Benessere di Udine, che si occupa di disagi alimentari e con le quali Rebi Rivale collabora da tempo portando la sua musica dentro alle iniziative dell’Associazione. Un riconoscimento al quale la nostra “cantastorie” tiene in modo particolare perché è la sintesi di pensieri certamente condivisibili e contemporaneamente personali. Per veicolare il suo messaggio di nonviolenza infatti Rebi si affida ai bambini, convinta da sempre che essi rappresentino l’”opportunità”, e lo fa coinvolgendo nella registrazione delle voci tutta la sua famiglia, dai nipotini alla nonna 95enne. Dimostrando che una prima educazione sociale può portare a creare bene, anziché ad aggiustare. E chi meglio dei bambini che nascono scevri da qualsivoglia preconcetto o restrizione, con menti pronte ad accogliere la bellezza e il rispetto dell’altro che è poi rispetto di sè? Un bambino educato alla libertà sarà un adulto poi capace di scegliere: ciascuno cresce solo se sognato. (*)
Per info e contatti:
ladoganamilano@gmail.com
(*) Danilo Dolci, poeta, educatore ed anima libera