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Roma - Piazza S.ta Maria in Trastevere

Premio Stefano Rosso

 

Stefano Rosso se n’è andato quasi quattro anni fa, eppure ritorna ogni anno nell’aria che si respira in P.zza Santa Maria in Trastevere in una sera di luglio per il Premio, fortemente voluto dalla figlia Stefania, a lui dedicato. Tornano le sue canzoni, quelle che raccontavano la sua Roma senza fronzoli, quelle che erano di protesta senza sventolare bandiere, quelle difficili ancora oggi da categorizzare ed incastrare in confini precisi.

Tornano nelle voci dei musicisti che arrivano ogni anno in finale, artisti emergenti provenienti da tutta Italia. Insieme ad un brano di propria composizione, ognuno di loro infatti porta con sé una canzone di Stefano a cui tenta di dare una nuova veste,.

Questa quarta edizione, con la finale a Roma lo scorso 26 luglio, premettiamolo, è stata vinta da uno bravo. Come le precedenti del resto, che avevano visto ritirare il Premio Stefano Rosso prima a Simone Avincola, poi a Fabrizio Emigli ed in ultimo, l’anno scorso, a Emanuele Bocci (nello stesso anno menzione “miglior arrangiamento” a Il Muro del Canto). Quest’anno ha vinto Emilio Stella (qui al centro in maglia rossa durante la premiazione) che di quella Roma che era di Stefano Rosso, ne è portatore sano; non solo la stessa città ma anche un modo simile di viverla e raccontarla.

Stella ha portato sul palco il brano di Rosso Grazie a Dio in un’interpretazione che è sembrata essere la più convincente, credibile nelle parole e nelle sensazioni trasmesse. Il brano vincitore, Alle case popolari (contenuto nel suo primo cd Panni e scale) è il motivo che ha fatto scegliere alla giuria di premiare questo ragazzo: un modo di porsi sul palco immediato, sincero, un po’ sbruffone (laddove questo termine non deve essere visto come negativo, piuttosto indice di una sicurezza ostentata che comunque gli va riconosciuta) ma verace ed ironico, capace e credibile come pochi (emergenti) di raccontare un pezzo della sua città.

Sul palco, prima e dopo il vincitore, sono saliti gli altri sette finalisti, (piccolo inciso: peccato davvero per la mancanza di un’artista donna tra i finalisti), Domenico Imparato con una bella versione jazzata del brano Valentina di Rosso; Diego Mori, Matteo Passante con una convincente interpretazione folk del brano Milano e con il suo brano Quattro anni molto de gregoriano, ironico e ben scritto; poi Beppe Frattaroli, Attilio Gabrielli, Francesco Manfredi e Andrea Bultrini. Quest’ultimo (nella foto in alto), forse anche per la provenienza romana, ha saputo divertire la piazza e convinto chi era lì ad ascoltarlo; il suo brano, Perciò te dico, rivela un talento forse acerbo ma senza sovrastrutture, pulito e diretto. Siamo certi di rivederlo presto su altri palchi a ritirare qualche targa importante.

La serata, ben organizzata dall’Associazione Armadillo con il contributo del Municipio Centro Storico, ha visto una grande partecipazione di pubblico, merito anche dei validissimi ospiti stranieri che hanno partecipato: il duo australiano delle Hussy Hicks, splendide chitarriste-cantautrici folk e il chitarrista e performer Bob Brozman. Entrambi molto applauditi, hanno saputo intrattenere con energia il pubblico, facendo anche avvicinare al palco i tanti turisti stranieri presenti in piazza. La nottata è terminata con il vincitore del Premio Stefano Rosso 2012, Emilio Stella che, purtroppo senza amplificazione per un disguido tecnico, ha accennato nuovamente Alle case popolari solo voce e chitarra, e tutt’intorno a lui s’è fatto uno strano silenzio. Il silenzio con cui di solito si ascoltano quelli bravi davvero. 

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In dettaglio

  • Data: 2012-08-26
  • Luogo: Roma - Piazza S.ta Maria in Trastevere
  • Artista: Premio Stefano Rosso

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