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Alcatraz, Milano

Le Luci della Centrale Elettrica

In questo mercoledì di aprile, le Luci della centrale elettrica (ovvero il cantautore ferrarese Vasco Brondi) ha portato a Milano il suo nuovo disco, Costellazioni, sul main stage dell'Alcatraz, grazie al sold out raggiunto pochi giorni prima del concerto. Grandi le aspettative per uno spettacolo di cui Brondi diceva, sul profilo FB, che sarebbe stato <<una festa assurda e bellissima>>.
Un Alcatraz gremito attende l'apertura delle danze (sì!) e il cantautore lascia alle suggestioni de La terra, l'Emilia, la luna, che apre il nuovo disco, il compito di rompere il ghiaccio, tra l'entusiasmo del pubblico e la mappa geografica delle emozioni del brano. Segue Cara catastrofe, dall'ottimo Per ora noi la chiameremo felicità su un tappeto di percussioni da brivido (affidate a Sebastiano de Gennaro) che si trasforma in Fare i camerieri, dall'esordio Canzoni da spiaggia deturpata.
Vasco Brondi abbandona la chitarra, è il momento di Macbeth nella nebbia, regno di chitarra elettrica (Andrea Faccioli) e violoncello (Daniela Savoldi), con un cantato declamato a sfiorare il rap e un entusiasmo difficile da contenere che si manifesta in un ballo liberatorio, con microfono trascinato, lungo il palco, in dialogo con il pubblico.

Alla voce, anche estenuata, ma efficacemente quasi punk, in Firmamento, segue l'atmosfera dapprima rarefatta di Un bar sulla via lattea, accarezzata dal violoncello, che diventa una lunga jam dal retrogusto... techno.
Cambiano le sonorità con l'ariosa Le ragazze stanno bene, tra i brani più attesi, pregna di speranza e di futuro. Per La lotta armata al bar e Lacrimogeni, dal primo disco, il cantautore imbraccia nuovamente la chitarra acustica. Con Ti vendi bene si ritorna ad una atmosfera particolarmente ritmata in cui si sentono gli anni Ottanta, a cui segue Questo scontro tranquillo con una dondolante atmosfera allegra, di certo peculiare in cui si festeggiano forse "i sogni assurdi che si sono avverati".
Il concerto prosegue con la cover del brano di Maria Antonietta Alla felicità e ai locali punk a cui segue la lunga recita di Punk sentimentale, valorizzata dal violoncello e dal moog (suonato da Ettore Bianconi, a cui sono affidate anche  "le sonorità del basso", strumento non presente nella band).
C'eravamo abbastanza amati, dall'omonimo Ep, reintroduce la chitarra acustica per dipingere intensi campi lunghi emotivi. Per I Sonic Youth, una tra le performace più belle della serata, Vasco Brondi è al piano.
Piromani, brano quasi programmatico dal disco di esordio, raccoglie l'entusiasmo del pubblico, mentre la voce si strasfigura sino a diventare un urlo liberatorio. Le ragazze kamikaze, dal secondo disco, ha un ritmo incalzante e coinvolge il pubblico in un una spessa coltre emotiva. Siamo ormai alle battute finali del concerto con una efficace 40 km: una ballata coinvolgente con cui la band saluta il pubblico.
Dopo poco, Vasco Brondi torna solo sul palco per concedere una splendida L'amore al tempo dei licenziamenti dei metalmeccanici, dal secondo album, che viene cantanta anche dal pubblico, mentre il cantautore viene raggiunto dalla band.
E' finalmente il momento di una bellissima Quando tornerai dall estero, dallo stesso album e dell'ultimo tuffo nel passato con Per combattere l'acne. Il pubblico è in visibilio. A I destini generali l'arduo compito di concludere questa bella serata, tra percussioni eccezionali e un tripudio di emozioni: davvero... <<una festa assurda e bellissima>>.

 

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In dettaglio

  • Data: 2014-04-09
  • Luogo: Alcatraz, Milano
  • Artista: Le Luci della Centrale Elettrica

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