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Mura di Treviso

Suoni di Marca 2014 - Women Night

Sul palco ad esibirsi ERICA BOSCHIERO & Band, PAOLA TURCI & Special Guest MARINA REI

E’ la Musica delle Donne, delle donne forti e con la maiuscola, quella che è stata protagonista di una splendida serata sui bastioni delle mura rinascimentali di Treviso, nell’ambito della manifestazione Suoni di Marca che da 14 anni ormai regala alla città occasioni d’incontro, ristorazione, giochi per i bimbi, mostre d’artigianato e naturalmente ottima musica.

Il programma di Suoni di Marca anche quest’anno offre, per due settimane,  concerti gratuiti “per tutti i gusti”, dalla serata di apertura “alla grande” con il mitico Alan Parsons, passando per i Perturbazione, Eugenio Finardi, Edoardo Bennato , alcune serate dedicate al jazz e al soul (con ospiti Paolo Fresu e Cheryl Porter), Omar Pedrini, fino alla serata finale del 10 agosto quando sul palco salirà il rapper Frankie Hi NRG a conclusione della manifestazione.
Nell’ambito di Suoni di Marca uno spazio interessante è dedicato anche alla musica d’autore nata in città, come ad esempio il concerto di Giorgio Barbarotta che precederà il live di Finardi la sera del 6 agosto, quello dei Radiofiera e il concerto di Erica Boschiero di cui ora parleremo.

E nel frattempo, il primo agosto c’è stata appunto la Women Night, una serata tutta al femminile aperta da Erica Boschiero, cantautrice di origine bellunese ma trevigiana d’adozione ben nota ai lettori dell’Isola,  che ha visto a seguire il concerto di Paola Turci con special guest Marina Rei.
Donne forti, si diceva, donne coraggiose, piene di vita, di musicalità e di entusiasmo, quelle che si sono alternate sul palco del Bastione San Marco a Treviso.
Paola Turci infatti, reduce da un intervento, riprende da qui il suo tour dopo una brevissima convalescenza, e Marina Rei, in seguito a un incidente, sale sul palco con le stampelle e una caviglia immobilizzata.
Donne dalle voci importanti, limpide e indimenticabili, donne che lasciano il segno, dicevamo, come Erica Boschiero, che passo dopo passo sta facendo il suo percorso artistico di crescita e di successi personali (l’ultimo in ordine di tempo è la vittoria del Festival Corde Libere con la canzone Balintondo, poesia dialettale veneta di Gianluigi Secco da lei musicata), e donne che si affacciano al panorama musicale con discrezione e talento, come la giovane Maria Devigili, trentina, premiata proprio a Treviso come cantautrice emergente: che questo palco e questo pubblico accogliente e numeroso le siano di buon auspicio!

Il concerto di Erica Boschiero si snoda attraverso una decina di brani; si apre con Galassia Express e prosegue con la splendida Anita, brano giocato sui doppi sensi di un amore impossibile, quello tra la “pazza” protagonista e la statua di Garibaldi, e parla di una “figlia in rovina”, metafora dell’Italia di questi tempi. La cantautrice è accompagnata sul palco dalla sua Band composta da: Edu Hebling al basso e al contrabbasso, Daniele Santimone alle chitarre ed Eric Cisbani alla batteria.
Seguono, fra le altre, la bella Sullo spago e la divertente Il reverendo e la credenza, che Erica introduce con un simpatico racconto che ci porta in una casa di campagna, la campagna veneta dei tempi andati. Quindi, è la volta di una canzone in dialetto bellunese, Gane, angane, longane, e di un brano che rifacendosi alla mitologia delle Dolomiti racconta di un malvagio stregone chiamato Spina de Mul, in cui lei stessa dice per certi aspetti di riconoscersi. Ed è così che, accompagnati dalla voce di Erica Boschiero, fresca e limpida come una cascata di montagna, ci lasciamo trasportare di storia in storia, fino ad incontrare un simpatico camionista trasportatore di polli, in Trasporto eccezionale, che alla fine renderà la libertà all’intero carico del suo automezzo.
Un momento particolarmente intenso ed emozionante arriva quando Erica appoggia la chitarra e ci regala con la sola voce una intensa interpretazione della bellissima Gracias a la vida di Violeta Parra. Il finale invece è simpatico, goioso e corale: il pubblico molto numeroso e divertito danza e batte le mani al ritmo del Balintondo.
Gli applausi e gli abbracci sono, meritatissimi, tutti per lei e i suoi bravi musicisti che l’hanno accompagnata sul palco in questa serata ricca di entusiasmo e finalmente serena, senza l’incubo della pioggia.

Ed ecco che arriva il momento per Paola Turci di salire sul palco del Bastione San Marco, acclamata a gran voce dal pubblico e da un gruppo di fedelissimi fans che, arrivati da lontano hanno occupato la transenna già prima del tramonto.
La cantante romana, in giacca e pantaloni neri e  maglia extralarge con stampa dei Ramones,  riprende infatti da Treviso il suo tour dopo un’imprevista appendicectomia e una brevissima convalescenza in ospedale.
Si percepisce immediatamente la sua voglia di ritornare a cantare e a suonare: con la chitarra attacca senza preamboli Figlio del mondo, seguita da Ragazzi bellissimi, entrambi tratti dal suo ultimo album Le storie degli altri del 2012.
Sul palco, ad accompagnare Paola Turci ci sono Pierpaolo Ranieri al basso, Fabrizio Fratepietro alla batteria e Fernando Pantini alla chitarra elettrica.
Il clima si è già scaldato, la voce di Paola è forte e limpida, l’acustica è ottima, le parole arrivano assolutamente nitide e pulite dalla prima all’ultima fila, il pubblico in piedi si accalca e comincia a ballare. Lei si scatena fin dal secondo brano, dal sapore rock e dal ritmo veloce, poi si addolcisce nella più intima Volo così, dove bellissima e sorridente accompagna le parole con gesti lenti delle mani, e abbracci ampi verso il pubblico.
I brani si alternano scandendo ritmi diversi e momenti di differente intensità ed emozione, si susseguono le parole e la musica si fa incalzante. Impossibile rimanere fermi, si balla e si canta con lei che, seppur convalescente non si risparmia di certo.
Le storie degli altri, altro brano recente, e poi le splendide Stato di calma apparente, dall’album omonimo, già presentata a Sanremo nel 1993, Mani giunte e Dove colpire, canzoni dalle sonorità più dure e legate al tema della guerra (dallo stesso album), introdotte da un pensiero commosso ai bambini vittime nella striscia di Gaza.
Quando Paola attacca la dolcissima Attraversami il cuore con la sua voce pulita e chiara, si sentono scorrere i brividi  nonostante il caldo afoso della serata trevigiana.
Lei è di una bellezza rilassata e serena, la si vede perfettamente a proprio agio sulla scena;  anzi, sembra che non potremmo incontrarla altrove se non lì, al limite del palco, verso il suo pubblico che l’abbraccia idealmente e canta con lei, come nella successiva e nota Questione di sguardi.
Quindi è il momento di una bellissima canzone d’amore, anzi, quella che lei stessa ritiene la sua migliore canzone d’amore, e cioè Ti amerò lo stesso, senza chitarra e con una gestualità quasi teatrale, in una interpretazione molto intensa.
Dopo una intro di chitarra e basso piuttosto dura, arriva Ringrazio Dio, canzone sanremese del 1990 che chiude la sua parte di concerto “a solo”. Paola Turci infatti chiama sul palco l’amica Marina Rei presentandola così al pubblico: “Insieme stasera facciamo mezzo ospedale.”

Marina arriva aiutandosi con le stampelle, visibilmente zoppicante e la caviglia bloccata da un tutore rigido. Scarpe da ginnastica e vestito nero corto elegante, capelli sciolti e rossetto rosso fuoco, pure lei è bellissima seppure un po’ impacciata nei movimenti. Si siede alla tastiera, dispiaciuta, dice, di non poter suonare la batteria perché “i medici mi hanno raccomandato riposo assoluto e quindi…io sono qui lo stesso!” Ride, e il pubblico esulta con lei e l’applaude.
Da sola Marina esegue tre brani, l’ultimo dei quali è Un inverno da baciare, canzone presentata al festival di Sanremo nel lontano 1999, e poi duetta con l’amica Paola in I miei complimenti e Il cielo sopra di noi (bella canzone scritta da Marina Rei per l’album di Paola Turci composto interamente da autrici, sempre per rimanere in tema con la serata e del valore delle donne nella musica italiana).

Infine la Turci rimane di nuovo sola sul palco e regala, nel finale, una scatenata versione di Bambini, il brano del 1989 che, ricordiamo, l’ha resa nota nel panorama musicale italiano e che le è valso il primo posto nella sezione Emergenti del 
39° Festival di Sanremo.
Dopo i saluti e i ringraziamenti per l’accoglienza e il calore del pubblico trevigiano, e per essersi divertita tantissimo, la Turci risale sul palco per un ultimo brano, una versione emozionata ed emozionante di Dio come ti amo, struggente omaggio a Domenico Modugno.
La serata finisce naturalmente in bellezza, così come del resto era iniziata.
Dopo il concerto, nel backstage, tre donne dai capelli lunghi e gli occhi brillanti sorridono contente: si abbracciano, si complimentano fra loro e con i musicisti per l’esito della serata, ridono, si dissetano, brindano e riprendono fiato.
Erica, Paola e Marina sono talmente belle e simpatiche  (oltre che brave) che è un vero peccato doverle, ormai a notte fonda, salutare.

(Foto e racconto di Valeria Bissacco)

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In dettaglio

  • Data: 2014-08-01
  • Luogo: Mura di Treviso
  • Artista: Suoni di Marca 2014 - Women Night

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