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ARCI Bellezza, Milano

Nicola Cioce

LA FORTUNA NON ESISTE …..O FORSE SI se ci credi!

Venerdì 10 aprile all’ARCI Bellezza di Milano è salito sul palco Nicola Cioce con la La fortuna non esiste, incontro concerto sul segreto dei resilienti. Sullo schermo ed in platea, testimonianza di Gianfelice Facchetti, registra teatrale.
Buio. Nella sala gremita il caos di un colorato chiacchiericcio. Non più un posto a sedere. Dietro le quinte una scaletta sgangherata e poi lui. Nicola. Giacca di velluto blu e in testa uno Stetson da jazzista di New Orleans. In mano una bottiglietta d’acqua che sorseggia mentre tenta di calmare la tensione.



In sala, fra tavoli in legno e sedie impagliate, d’un tratto il buio: un’ombra col cappello esorta al silenzio con un lunghissimo Ssssshhhhhhh. Ed è subito Teatro. Abbia inizio lo spettacolo. Nessuno fiata più. Sullo schermo scorre il video de La fortuna non esiste (http://goo.gl/jljLic).  Cava, dune di sabbia, un lungo telo rosso sangue a segnare il percorso di una vita. La voce, la musica. Un Pescatore di Stelle cadenti fra le note. Palle in faccia da una vita. Un grido di fiera che riscatta la ferita. L’acqua che lava e segna la rinascita. La Resilienza. Dal rosso al Blu. L’ora blu: il disco d’esordio. In copertina un volto stilizzato su fondo bianco. Stile e essenzialità. Come i suoi testi. Diretti e dritti al segno. Emozioni a raffica che non ti permettono neanche di metabolizzare il “buona la prima” che subito ti investe la successiva. Nicola, mediterraneo nei tratti e nei suoni, in contrapposizione a Gianfelice Facchetti, biondo e riccio come un putto dipinto. Il resiliente di questa serata.

Gianfelice racconta di sé nella videointervista: “Ho imparato l’abbandono. La perfezione non mi interessa più. Mi interessa ciò che accade ai margini del caos”. Lui, figlio del Gigante dell’Inter, ha imparato che il teatro ti allena al cambiamento continuo. Che la Libertà è Partecipazione come cantava Gaber. Ed è questa libertà che porta dentro e fuori le mura del carcere grazie al teatro. Orfano di padre a trent’anni, scopre presto che “non puoi più voltarti indietro ma sei necessariamente proiettato in avanti”. L’avanti ora è suo figlio Lupo, e “il prendersi cura forse è la dimensione più autentica del vivere che ti può essere data”. Buon viaggio e buona fortuna dunque!

Dopo le parole lette e recitate al buio dalla voce calda di Maurizio Baruffaldi, è la musica a farla da padrona in questo venerdì di inizio primavera. Partono in quarta con Punto di contatto e la fisicità della canzone è un tutt’uno con l’energia che arriva dal palco. La band suona insieme e si diverte e il gancio col pubblico è immediato. Spiazzano con le armonie coraggiose di Credo, un’ode alla vita “femmina e fatale”, alla sensualità, al “sapore di un verso e al sapere del pane”. Sul palco cantano tutti.

Cioce poi si fa più leggero con Quasi e Daniel Egnéus, “io vivo di fare, di stare a guardare, va bene l’impegno ma voglio giocare” per poi spaccarci il cuore con Un solo giorno: “se è un girotondo dammi la mano, se è un’altalena spingimi piano”. Spiega dal palco che la canzone ha dato vita ad un progetto di videointerviste sull’amore tenace realizzato da Antonella Argirò e Alice Demontis (www.unsologiorno.it). Riprendono subito il ritmo con la conturbante Scegli tu e incantano con i suoni e le parole dell’ipnotica Alta come la neve. Il colpo di grazia arriva quando Cioce esce per i bis dedicando al pubblico presente Forever Young di Dylan. Da solo con la chitarra che percuote, strappa e poi quasi dimentica verso la fine.

Nicola Cioce ha centrato l’obiettivo. Ci ha impiegato una vita ma ci ha creduto e ci crede. Venerdì all’ARCI Bellezza ha trasmesso a chi c’era, e a chi non c’era peccato, la poesia dei suoi testi, l’energia della sua voce, la bellissima musica, l'intensità e le emozioni di chi il suono e le parole li ha dentro e, prima ancora di fissarli sul pentagramma, li vive e li sente.

Così scrive all’indomani del concerto: “Ieri sera ho semplicemente vissuto la vita che vorrei. Non avrei cambiato una virgola. Ero felice. La strada è lunga e in salita ma la direzione è giusta. E venerdì sera è stato chiaro. Grazie a quelli che c’erano e che hanno condiviso così calorosamente tanta bellezza”.  Chiaro a tutti e a Nicola per primo..  Un bellissimo "punto di contatto"! Fra lui e il suo pubblico.

Foto di Antonella Argirò

La band
Nicola Cioce: voce, chitarra acustica
Simone Pirovano: chitarra elettrica, cori
Cesare Nolli: batteria, basso, cori
Duke Jonathan Jason: basso, cori

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In dettaglio

  • Data: 2015-04-10
  • Luogo: ARCI Bellezza, Milano
  • Artista: Nicola Cioce

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