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Spazio Gloria, Como

Dai diamanti non nasce niente - Tributo a Faber 2017

Chi diceva che…Dai diamanti non nasce niente…

Un sabato come tanti, o forse no, proprio per niente. Fuori un freddo assurdo. Dentro pure. Le suole dei miei anfibi pestano la prima neve di quest’anno. “Certo che si è ribaltata l’Italia” penso fra me. Frase fatta e scontata ma ci penso e non me ne vergogno. Non vedevo la neve da tempo. Poi quell’ingresso, quell’insegna Gloria in verticale a ricordarmi le care vecchie sale cinematografiche. Il cinema…non il multisala. Ma Il CINEMA tutto maiuscolo. Quello con le poltroncine di velluto rosso strettissime che ti permettevano anche una certa intimità quando da ragazzini ci si sedeva lassù in alto nelle ultime file. Ed è proprio lì che son salita.

In basso, sul palco Alessio Brunialti, giornalista, un po’ giullare, un po’ conduttore, cantastorie a tratti cantante. Sullo schermo un Faber in Blu, occhi bassi e sigaretta in bocca, con quell’espressione da “bischero” direbbero a Firenze, strafottente quanto basta, quello sguardo basso che tutti conquista, e i cuori di donna infiamma. Sotto quell’icona, ombre cinesi di musicisti e strumenti: proiezioni in bianco e nero frettolose e ondulanti , quasi come osservate attraverso lanterne magiche o fenachistoscopi antichi predecessori del cinema.

Nella mie mente e sulle labbra solo i testi di canzoni e la musica di Fabrizio. “Tu prova ad avere un mondo nel cuore, e non riesci ad esprimerlo con le parole. (da Un matto, n.° 2)” Poi man mano che il cast di qualità si esibisce sul palco, si fissano qua e là dentro me solo frasi e nomi di donna. “Perché non fare un concerto o letture dei testi che Fabrizio ha dedicato alle donne?”, dico a chi mi sta seduto a fianco. Forse però è stato anche fatto. Ma lì seduta in quelle poltroncine che mi impedivano anche di accavallare le gambe, la mia mente si è estraniata dal contesto e cercava disperatamente tutte le donne di De André.

Tante, tantissime, tutte ostinatamente incantevoli ed  indimenticabili. Forti e belle. Toste e deboli. Puttane ed eroine. Madonne e rivoluzionarie. Barbara, Marinella, Ninetta, Marì, Ella, Kate, Maggie, Lizzie, Jenny, Suzanne, Nancy, Teresa, Angiolina, Maddalena, Sally, Franziska, Titti, Biancamaria, Innocenza… Quante sono le donne che popolano le canzoni di Fabrizio De André? Tante, tantissime, alcune con il loro nome e altre no. Diverse, variegate, esse s'insinuano infilandosi con ingenua dolcezza, talvolta o con determinazione e pazzia altre volte - da un testo a canzone , quasi a formare una preziosa collana di perle. Semplicemente Donne. Vive e vere.

“Che ci fanno queste figlie a ricamare e cucire queste macchie di lutto rinunciate all'amore. Fra di loro si nasconde  una speranza smarrita che il nemico la vuole che la vuol restituita. (da Disamistade, n.° 6)“

“Ho visto Nina volare, tra le corde dell'altalena, un giorno la prenderò come fa il vento alla schiena. (da Ho visto Nina volare, n.° 8” )

“Lo chiameranno figlio di Dio - Parole confuse nella mia mente, svanite in un sogno, ma impresse nel ventre.  Lo chiameranno figlio di Dio. Parole confuse nella mia mente, svanite in un sogno, ma impresse nel ventre (Il sogno di Maria)”  

Molti hanno usato il suo corpo molti hanno pettinato I suoi capelli. E nel vuoto della notte quando hai freddo e sei perduto. È ancora Nancy che ti dice. Amore sono contenta che sei venuto” (Nancy)

Fermati Malù. Potresti andare avanti all’infinito ma questa è un’altra storia.

L’attenzione ritorna al palco catturata dal duo Stefano Tosi & Marco Gastaldo (fisarmonica e chitarra) e dalla poesia di Marco del Castro accompagnato da una chitarra che da sola scioglieva il cuore. Non me ne vogliano tutti gli altri, il cui contributo ha reso la serata un omaggio davvero speciale, coinvolgente nonché ricco di emozioni, ma il colpo di grazia me lo ha dato Lorenzo Monguzzi, straordinario leader dei Mercanti di Liquori e degli ZOO prima. In lui, con lui, dentro me e in chi mi stava vicino in sala… De André si è “materializzato”. Stessa aria strafottente, stesso sguardo malandrino, stesso approccio alle parole e alla musica. Degno “erede di Faber”. Momento esaltante il finale, dove tutti gli artisti ed il pubblico rimasto fino alla fine hanno cantato insieme e sciolto le ultime emozioni prima del viaggio di ritorno in riverente silenzio lungo le strade che nella notte ti riportano a casa.

La serata al Gloria ha confermato anche quest’anno oltre all’alta qualità del cast artistico, l’impegno per la musica d’autore, per la poesia e l’arte in ogni sua espressione. Arte che merita di essere scoperta, preservata e donata. Presentate sabato direttamente dai loro autori anche due recenti pubblicazioni: Matteo Bordiga con ‘Le sette note del contrappasso’, poemetti e racconti di vendette, delitti e perdoni nella poetica di De Andrè  e Claudio Ravasi, con ‘Disco Volante’ - pensieri, emozioni, parole, articoli e recensioni che girano nell’universo musicale.

E L'Isola che non c'era? ... C'era, c'era...eccome se c'era...  

Foto: Giorgio Cottini

 

 

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In dettaglio

  • Data: 2017-01-21
  • Luogo: Spazio Gloria, Como
  • Artista: Dai diamanti non nasce niente - Tributo a Faber 2017

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