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Officina degli Esordi (BA)

Emma Nolde

 

La sera del 21 dicembre nel freddo pungente di Bari si respira un’aria sospesa e impaziente, sarà forse per le vicine feste natalizie, quel momento topico che molti aspettano come pausa liberatoria dallo stress ma che molti di più vivono esattamente al contrario, sapendo che in questo periodo lo stress aumenterà enormemente perché ci sono da incastrare mille impegni. Il vostro recensore si trova in mezzo, tra due sensazioni opposte e ineluttabili, così come ora si trova a metà strada tra casa e l’Officina degli Esordi, dove stasera suonerà Emma Nolde. Per arrivarci si compie un tragitto conteso tra il mare e i palazzi, città vecchia e nuova, quel corteggiamento tra la storia e l’apertura tipico delle città costiere, per antonomasia luoghi di ritorni, passaggi. Cadenze.

Mentre ci avviciniamo al palco cresce la curiosità verso questa giovane cantautrice toscana, su come porterà in scena i suoi due album, se in un paio d’ore la sintesi seguirà l’andirivieni di una cucitura antica oppure se si nutrirà del loro confronto. 
Il concerto inizia proprio con Fuoco coperto, la prima traccia dell’ultimo disco Dormi, e questa è già una dichiarazione netta delle intenzioni dell’artista:
“Avrete i miei vent'anni, non avrete mai i miei occhi.
Avrete i miei vent'anni, non avrete i miei ricordi”
.
Sguardo dritto, niente negoziazioni, eccoci.

 

E a dire il vero il setting era chiaro già prima di cantare, con la batteria (Marco Pizza Martinelli) avanzatissima a fianco della cantautrice pronta a sfruttare all’occorrenza basso, chitarra e pianoforte, e un po’ più defilata la postazione di sax ed elettronica (Francesco Panconesi). Il live parte bene, e la poliedricità della band sorprende sempre più ad ogni brano: i musicisti si divertono a cambiare strumenti danzando sul palco, e in più momenti emerge la competenza e la disinvoltura maturata negli anni (anche reagendo a degli inconvenienti tecnici, risolti comunque senza interruzioni). C’è molta ricerca armonica nella performance, figlia di un approfondito lavoro in studio, con la batteria in linea con Emma e sax ed elettronica a unire i punti e arricchire le sonorità. Un esempio è Berlino, tra i pezzi più coinvolgenti (insieme a Respiro), suonato magistralmente solo con sassofono, synth e percussioni.

 

Emma Nolde sorride spesso quando canta. Si scatena e si diverte, corpo e capelli lunghissimi si fondono e si confondono con lo strumento, tutto si scuote fino a reincarnarsi reciprocamente con ciascuna cosa che richiama l’altra, insieme carne e spirito, fiato e afflato; i piedi ben saldi a governare le pedaliere e l’impressione di avere davanti uno stelo giovanissimo ma con radici già forti. Non esegue una canzone ma la rappresenta e la svolge rompendo così quella quarta parete che spesso in altri casi si presenta tra pubblico e artista. Davvero ben fatte le toccanti Dormi e Dalla stessa parte della luna, interpretate entrambe con pochi mezzi e tanta cura; notevole anche l’esecuzione di Non so chi sei, brano forse tra i suoi più difficili dal vivo, in cui la voce si calibra in modo sempre diverso su terzine e atmosfere sonore sussurrate, appoggiate, discrete.

Entusiasmo e autoironia sono le due scarpe della leggerezza, e la ventitreenne pisana le calza bene entrambe avviandosi con tutta probabilità verso il percorso dei cantautori e delle cantautrici più rappresentative del panorama nazionale, come confermò la presenza del suo esordio “Toccaterra” nella cinquina della Targa Tenco per la categoria ‘Opera Prima’ nel 2021.

Abbiamo di fronte un’artista da tutelare e tenere d’occhio, che anima il palco e racconta il proprio tempo senza ricorrere a retromanie ingessate o maschere rispolverate. È una soddisfazione, inoltre, che ci sia Francesco Motta alla regia del secondo disco di Emma, lui che a sua volta fu guidato da Riccardo Sinigallia: perché fare canzoni è un mestiere che si tramanda accogliendo più fiati, più respiri, più i(n)spirazioni. Riteniamo allo stesso modo che il lavoro della band, del team e di tutto ciò che è racchiuso nella firma di Emma Nolde (splendidi anche i suoi video…) sia già pronto anche per un mercato internazionale.
Usciamo dall’Officina degli Esordi di Bari sorpresi e soddisfatti, la notte gelida torna a farsi sentire con le sue altalene di sensi, musica e ricordi, vento e salsedine, bisturi e carezze proprio come le canzoni importanti che ti rimangono addosso a spettacolo concluso.

 

La musica è finita ma suona ancora. Ci dirigiamo verso l’auto e d’intuito, senza volerlo, non percorriamo lo stesso tragitto inverso: è proprio vero che i concerti hanno questo potere di far scoprire altre strade, di cambiarle pur rimanendo dalla stessa parte della luna. Su un lampione, per caso o forse no, uno sticker con i versi di Sandro Penna:
Forse la giovinezza è solo questo, perenne amare i sensi e non pentirsi”.
E allora Emma Nolde, classe 2000, è giovane in tutto e per tutto.

(foto di Umberto Lopez, tranne quella in apertura di Antonio Viscido)

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In dettaglio

  • Data: 2022-12-21
  • Luogo: Officina degli Esordi (BA)
  • Artista: Emma Nolde

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