Alcatraz, Milano
Un evento emozionante l’omaggio a
Domenico Modugno inserito nel
ricchissimo e variegato programma di MiTo. L’Alcatraz, discoteca milanese, si trasforma
per una sera in teatro: una veste singolare per un locale abituato ad ospitare concerti
ad altissima intensità rock. Il pubblico è parecchio ma, forse anche a causa
della concomitanza con il concerto di Pino Daniele e la sua storica band del
1982, non è quello delle grandi occasioni. Peccato.
Lo spettacolo si chiama Uomini in frac, omaggio a Domenico Modugno ed è un progetto firmato
da Peppe
Servillo degli Avion Travel e dal contrabbassista jazz Furio Di Castri, che per celebrare Mister Volare hanno messo
insieme un gruppo capace di incarnarne lo spirito mediterraneo ma anche di
portare il pubblico sulle piste inesplorate della sua sterminata produzione.
Sul palco ci sono la chitarra solista degli Avion Travel Fausto Mesolella, il magico pianoforte di Rita Marcotulli, le voci di Mimmo
Epifani e di Mimì Ciaramella (il
primo anche alla mandola e mandolino, il secondo alle percussioni), la ricca
ritmica di Cristian Calcagnile e il
trombone di Gianluca Petrella. Una
specie di super-gruppo insomma, che ha rapito, travolto, emozionato, divertito,
toccato nel profondo il pubblico dell’Alcatraz – compresa la sottoscritta, la
quale non avrebbe mai voluto veder finire uno spettacolo del genere.
“Uomini in frac” è anche un
disco, che però non riesce a mantenere la stessa atmosfera che si ritrova nella
versione dal vivo del progetto. Il motivo è semplice: a parte il fatto che su
cd non troviamo l’ospite Vincent Gallo
– decisamente sottotono la sua partecipazione alle pur non facili Amara terra mia e Volare – quello che manca è la sensazione che la musica di Modugno
con Servillo e compagni torni quantomai ad esistere.
Cosa che invece accade sul palco, dove tutto è riplasmato, fatto risorgere da
interpretazioni sia strumentali sia vocali assai raffinate e vivide nonché
spesso imprevedibili, dove tra un lungo e bellissimo solo di piano su Notte di luna calante da parte della
Marcotulli e una Cosa sono le nuvole
vero must di Servillo, appaiono anche i brani più folk, in napoletano e
siciliano, come Tu sì ‘na cosa grande o Lu minaturi. Modugno avrebbe compiuto
nel 2008 ottant’anni. La musica italiana è sempre più ossessionata dal mercato
internazionale, ma il suo patrimonio fortunatamente rimane vivo. Il merito è
anche di progetti come questo, che rimettono in circolo sotto nuove vesti non
meno affascinanti la musica di un autore che è stata la colonna sonora senza
tempo delle nostre vite.