Melpignano (LC)
Alzi la mano chi l’ha sentita nominare. Tutti. E
chi c’è stato? Pochi. Un po’ perché il tacco della Penisola è lontano, un po’
perché un pubblico a sei cifre mette soggezione… Bando alle ciance, fatevi
irretire dalle sirene, lo spettacolo merita assolutamente il viaggio (condito
di onde, cibi e vini da urlo, fra paesini di merletto e un clima in cui vi
scorderete esistano umidità e nuvole).
La Notte
della Taranta
merita il viaggio perché la pizzica è una tradizione ipnotica, perché il morso
del ragno che ti cinge per ore di canti e balli non lascia rimorso, perché di
occasioni che permettono d’avere una grande orchestra popolare fusa ad ospiti
diversi e alle personalità dei maestri concertatori, in Italia, ne capitano
meno dei morsi di ragno.
Undicesimo anno del festival realizzato
dall’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina e dall’Istituto Diego Carpitella
con il sostegno di Provincia di Lecce e Regione Puglia, che si snoda per due
settimane di spettacoli nelle varie cittadine e si conclude nel concertone a
Melpignano con l’omonima orchestra.
Edizione 2008 dedicata a Pino Zimba che ha l’anteprima con gli antichi cantori testimoni
della tradizione salentina, e poi vede alternarsi sul palco, con l’orchestra di
quaranta elementi, le voci che la Puglia ha tirato fuori dal cappello in questi
ultimi anni, terra feconda e riapparsa al sole fra turismo, orgoglio delle
radici e una nuova leva di artisti: dai vellutati Radiodervish alla foga dei Sud
Sound System, al duetto fra Après La
Classe e Caparezza.
Con loro, Vinicio
Capossela sul finale (in una versione più che mai adatta de Il ballo di San Vito) e i due special
guest internazionali, che forse più di tutti, per generosità e classe, hanno
dimostrato il senso dell’incontro fra lingue e strumenti: Richard Galliano e Rokia
Traorè.
A portare gli extra-pugliesi e a dirigere la
compagine, maestro concertatore al secondo anno di bacchetta Mauro Pagani (assistente Mario Arcari), la cui mano su
repertorio e arrangiamenti, fra tamburelli e passaggi obbligati, s’è vista ogni
tanto far prender il volo a tutti su più ampi orizzonti
progressive-mediterranei.
Maglia del Lecce indosso, centocinquantamila facce ballanti, sul
mantrico “larilòllarilòllallero” (vortice del classico Kali Nitta eseguito all together now) si è chiusa la nottata
pizzicata – aprendo quell’altra spontanea per le strade nei suffumigi della
lunga, vivace, mordace, terra salentina.