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Spazio Teatro 89, Milano

Roberto Sironi


Roberto Sironi, le “gentilhomme italien”, è tornato sabato 26 settembre a cantare nella sua città dopo 12 anni di “latitanza” all’estero dove ha riempito teatri e festival di Francia, Inghilterra, Germania, Svizzera, Belgio riscuotendo ovunque ampio successo di pubblico e di critica.

Lo ha fatto nella bella cornice dello Spazio Teatro 89, un centro polifunzionale artefice di eventi di notevole spessore artistico che ha accolto parallelamente a questo concerto, una sua mostra personale di quadri e non solo, intitolata Storia di un mattone appositamente realizzata dal poliedrico artista per festeggiare un importante evento: i 100 anni della Cooperativa Edificatrice Feruccio Degradi.

Torniamo, però al concerto che ha avuto come protagonisti Roberto Sironi voce e chitarra, il figlio Alessandro rivelatosi, ma non è una scoperta, un eccezionale pianista oltre che abilissimo arrangiatore di tutti i pezzi di Roberto, Elizabeth Boudjema misurata e sempre precisa nei suoi interventi al violino e Marco Mistrangelo al contrabbasso, anche lui mai domo anche nel sostenere gli swing più frenetici.

C’è da considerare che dal primo disco di Roberto Sironi Io sono un artista sono ormai passati venti anni, la voce si è fatta decisamente più matura e levigata, la padronanza del palco è ormai impeccabile: potrebbe suonare e cantare ad occhi chiusi comunque sicuro di lasciare stupefatti gli ascoltatori. Di quei lontani anni sono rimasti invece gli occhiali, con quella storica montatura della Luxottica ormai da museo, custoditi con amore filiale, lo stesso con cui custodisce ed accudisce le proprie creature musicali e che gli donano indubbiamente un’aria un po’ bohemien.

Ma sono soprattutto le canzoni ad aver creato emozioni, Sironi ne ha inanellate ben 15 una dietro l’altra, senza lasciar il tempo al numeroso pubblico presente di prender fiato, una catena di intense emozioni lasciata scorrere senza soluzione di continuità come fosse una pellicola cinematografica.

La scaletta ha visto alternarsi canzoni in italiano, in francese ed in dialetto milanese, un po’ come se facessero parte di un unico mondo, e in effetti non si sono avvertiti strappi tra l’uso di una lingua e l’altra: appare evidente a chiunque l’abbia ascoltato che nel mondo di Sironi non ci sono problemi di integrazione in tal senso, anzi immagini e lingue si sciolgono in un’alchimia ricca di suggestioni.

Ripensando all’intero spettacolo, l’ascoltare questa variegata miscellanea di splendide canzoni mi ha dato un po’ l’impressione di guardare tanti bozzetti, la continuazione ideale di quella mostra pittorica che ha accolto i presenti nello spazio appositamente riservato all’ingresso dell’auditorium.

L’unica pausa dell’intero spettacolo si può dire che sia stata prima della concessione di due bis, a valle di un lungo applauso finale (certamente non l’unico) perché l’intero spettacolo è stato sottolineato da generosi applausi segno della stima tributatagli dal pubblico presente, i due bis sono stati Canzone d’autore che può essere considerata il suo “manuale del cantautore” giusto per prendere in prestito il titolo di una canzone di Flavio Giurato ed uno splendido regalo natalizio, Notte blu, e così magia è stata.

La stessa trasmessa dai suoi lavori pittorici, chapeau gentilhomme italien.

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In dettaglio

  • Data: 2009-09-26
  • Luogo: Spazio Teatro 89, Milano
  • Artista: Roberto Sironi

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