Sala Sinopoli, Auditorium Parco della Musica
«Prima di arrivare al jazz sono
cresciuta sentendo i gruppi rock e pop come i Pink Floyd. “The Dark Side of the
Moon”, peraltro, mi ricorda proprio un periodo particolare della mia vita,
certe emozioni, i primi fidanzamenti…» (Jazzit Magazine, maggio 2006). Nasce
dunque da molto lontano l’amore di Rita
Marcotulli per la band inglese; una passione che l’ha portata a realizzare
“Us and Them”, un progetto interamente legato alla sfera floydiana che avevamo
già apprezzato su disco nel 2008 (Jazz Italiano Live - L’Espresso) e quindi dal
vivo in questo appuntamento al Parco della Musica di Roma.
Concerto preceduto da un’evitabile
introduzione del giornalista Gino
Castaldo, che in un’ora è riuscito a mettere insieme una serie infinita di
luoghi comuni sui Pink Floyd, e due micro interviste – alla Marcotulli e a Raiz – insignificanti. Lasciato il
debito spazio alla musica va subito detto che si è trattato di una performance
dagli altissimi contenuti: ottimi gli arrangiamenti; singolare la scelta dei
brani in scaletta (tra l’altro legati in un continuum
in perfetto stile Floyd); lodevole l’equilibrio raggiunto tra strumentazione
classica e inserti elettronici. Insomma, una volta tanto sono state soddisfatte
le aspettative del pubblico, grazie soprattutto alla serata di grazia di un sontuoso
Andy Sheppard ai sassofoni, di Giovanni Tommaso, che col suo
contrabbasso aggredisce il tempo musicale con la verve di un esordiente, e alle
magie chitarristiche di un Fausto
Mesolella sempre dosato, ironico, prezioso. Capitolo a parte per Raiz, dal
momento che il timbro e la stazza della sua voce sono spesso sembrati in
eccesso su un armonizzazione già complessa di suo; e per Rita Marcotulli, ideatrice
di un progetto che la vede in rari momenti sugli scudi, ma che non tradisce mai
la brillantezza di un pianismo esemplare, ricco, femminile. La pianista romana
ha scelto di far muovere la sua idea – a parte qualche eccezione dovuta, si
veda ad esempio Money e Shine on You Crazy Diamond – a largo dei
classicissimi floydiani, cosicché è stato un autentico piacere veder tornare
alla luce alcuni gioielli quasi dimenticati come Burning Bridges, San Tropez
e Set the Controls.
Serata speciale a metà strada tra
jazz e psichedelìa, calcolo millimetrico e inventiva, anche se, non ce ne
vogliano i protagonisti, a quaranta ore dal terremoto che ha messo in ginocchio
l’Abruzzo, una parola, anche se banale o di circostanza, avrebbe reso il tutto
ancora più meritevole di lode.
Rita Marcotulli:
pianoforte e tastiere
Raiz: voce
Andy Sheppard: sassofoni
Giovanni Tommaso: contrabbasso
Matthew Garrison: basso elettrico
Fausto Mesolella: chitarra
Michele Rabbia: percussioni e suoni
elettronici
Alfredo Golino: batteria