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Teatro dal Verme, Milano

Dente & Guests

"Rememeber, remember, the fifth of November" così declama una celebre filastrocca in Gran Bretagna e questo 5 novembre al Teatro Dal Verme non ce lo dimenticheremo tanto facilmente: Dente(& Guests) ha riscaldato l'autunno milanese, concedendosi il tutto esaurito in uno dei teatri più prestigiosi della città.

Lo spettacolo si apre con "La presunta santità di Irene", mai eseguita prima dal vivo, un brano intenso che ha permesso una atmosfera dapprima rarefatta e poi incalzante, in cui i fiati sono stati protagonisti di un inizio da brivido.

Lunga la scaletta che annovera brani da tutti i dischi di Dente: "A me piace lei", la struggente "Stella" e "Ti regalo un anello". Sul palco Dente e i suoi musicisti di sempre (Sig. Solo al pianoforte, Gianluca Gambini alla batteria e Nicola Faimali al basso e contrabbasso), con Enrico Gabrielli (al sax, al flauto, al clarinetto, alla diamonica, allo xilofono, ...) e un paio di Ottavo Richter.

Arriva quindi il tanto atteso primo ospite, su "Verde" di Fiumani: sul palco Vasco Brondi delle Luci canta, declama e urla, in una metacanzone che toglie il fiato alle centinaia di persone che non riescono a staccare gli occhi dal palco. Forse tutti quegli sguardi, uniti all'importanza del palco ospitante, un po' di soggezione la fanno visto che il Nostro non ha ancora manifestato la proverbiale vena ironica che lo caratterizza.

E' il momento di "Canzone di non amore", che si risolve con la consueta attesa che ormai nel live di Dente è una certezza (che poi quando la si ascolta nel cd, non è più la stessa cosa), e l'arguta "Incubo" per naufragare nella pioggia "alla stazione di Piacenza" in "Scanto di Sirene".

Un gusto swing, con i fiati e il contrabbasso a farla da padrone, introduce un brano nuovo (un inedito? forse, ci si chiede) ma dopo poco nell'incredulità più totale si riconosce "Male di miele" degli Afterhours, non si fa in tempo a realizzare il tutto che, in completo e papillon, appare un Manuel Agnelli piuttosto divertito e divertente. Cantano insieme anche "Beato me", brano contenuto ne "Il paese è reale", progetto degli Afterhours dedicato alla musica indipendente.

L'entusiasmo è alle stelle, il pubblico è un po' meno composto e Dente inizia a lasciarsi andare e a bighellonare tra un pezzo e l'altro. Lo sapevamo che era solo una questione di tempo, ma sentire le battute (alcune davvero coscientemente pessime) del Peveri ha l'effetto dell'incontro con un vecchio amico molto simpatico: c'è calore.

A questo punto Dente introduce "Sogno" (ben più straziante della precedente "Incubo") brano contenuto nella raccolta "La leva cantautorale degli anni zero", promossa sotto l'egida del Club Tenco e del MEI. Sofferta, bella e malinconica.

I Perturbazione salgono sul palco ed è il momento di "Buongiorno buonafortuna", brano che vede Dente ospite. Dal vivo la canzone è trascinante e d'impatto, arricchita dai tanti strumenti che partecipano a rendere questo spettacolo così indimenticabile.

Dopo poco è tempo di "Buon appettito" tagliente e onesta a cui segue un vero omaggio al grande genio di Lucio Battisti. Max Collini affianca Dente in "Don Giovanni", dapprima recitando, infine cantando in una piacevolissima sorpresa.

A cui segue la giocosa atmosfera di "Precipitevolissimevolmente" con Alessandra Contini e Gianluca De Rubertis de "Il Genio".

Si prosegue con "Sole" (a cui partecipa De Rubertis) e la vorticosa "Quel mazzolino" per poi lasciare spazio ad un momento raccolto con Dente a maltrattare - dapprima - un pianoforte per "La più grande che ci sia". Siamo ormai arrivati alle ultime canzoni e si torna indietro nel tempo per la dolcissima "Baby building" per tuffarsi in un brano dell'ormai introvabile "Anice in bocca": "Per nome".

Dente, che a questo punto si perde in mille gag, invita tutti sul palco per il grande finale con atmosfera da balera: è a "La cena di addio" che si concede l'onore di concludere una serata così ben riuscita. Manuel Agnelli è alle tastiere, il pianoforte è condiviso dal Sig. Solo e da Gianluca De Rubertis, i fiati, guidati dal buon Gabrielli, non mancano all'appello, e Alessandra Contini, Max Collini e i Perturbazione improvvisano un coretto balordo. E' il momento dei saluti e delle presentazioni con un Dente che lancia polvere di stelle per alimentare la magia di una serata che non dimenticheremo davvero tanto facilmente.

Per oggi "La musica è finita" e con la Vanoni non ci resta che salutare Dente e il suo tour e fremere, nella nuova lunga attesa.

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In dettaglio

  • Data: 2010-11-05
  • Luogo: Teatro dal Verme, Milano
  • Artista: Dente & Guests

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