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Teatro Guanella - Milano

Pippo Pollina

È davvero coinvolgente lo spettacolo che Pippo Pollina sta portando in giro per l’Italia, quasi da one man show, poiché ad accompagnarlo sul palco del Teatro Guanella di Milano, c’era solo il conterraneo Gaspare Palazzolo, affermato jazzista capace di aggiungere colore ed intensità ai brani che Pippo ha cantato da par suo durante quasi due ore spettacolo, alternandosi tra pianoforte digitale e chitarra in un set interamente acustico.

Non si pensi però che per questo motivo lo spettacolo sia apparso scarno o minimalista, anzi quello che è stato rappresentato sul palco è stato, a tutti gli effetti, uno spettacolo multimediale, in cui si sono alternate letture di frammenti del libro Pippo Pollina – Abitare il sogno scritto dal giornalista Franco Vassia (che in questa data milanese è stato anche lettore sul palco), filmati del passato di Pippo, da quello più remoto ai tempi più recenti della sua attività musicale, e brani eseguiti dal vivo. Il tutto in un botta e risposta che non ha lasciato tregua ai presenti, in un turbinio di emozioni, dalla malinconia alla rabbia alla commozione, in una scala d’infinite sfumature.

Vediamo però di spaccare nelle sue componenti questo bellissimo spettacolo, partendo proprio dal libro che è nato come una classica biografia, attraverso una condivisione d’immagini, percorsi, luoghi tra il musicista siciliano e il giornalista. Alternandosi tra Svizzera e Sicilia, l’esperienza comune è durata parecchie settimane, nelle quali Franco Vassia ha lasciato parlare in piena libertà Pippo, trattando poi tutte le testimonianze raccolte con estrema leggerezza, tanto da far sembrare il tutto quasi un romanzo, e ciò nonostante i tanti argomenti difficili e scottanti. Un pregio che apprezzeranno sicuramente i lettori. Commoventi sono stati ad esempio i passi relativi all’attività svolta da Pippo con il giornale I Siciliani, cui sono seguite le immagini dell’ultima intervista sostenuta da Giuseppe Fava, fondatore della testata, ad una settimana dalla sua morte, in un agguato a Catania il 5 gennaio del 1984.

Ecco allora che sono proprio le immagini, la seconda componente dello spettacolo, a dare manforte allo scritto, in questo caso l’intervista a Fava. In altri passaggi vediamo altri episodi fondamentali della vita umana ed artistica di Pippo, dagli esordi con gli Agricantus, all’incontro casuale ma poi fecondo con il cantautore svizzero-tedesco Linard Bardill e più tardi con Konstantin Wecker del quale racconta un curioso aneddoto. L’incontro tra i due è avvenuto in maniera del tutto fortuita, ha raccontato Pippo, un giorno un amico lo chiamò e gli disse se voleva aiutarlo a tener compagnia al gruppo di Konstantin Wecker durante una giornata buca all’interno della tournée, si trattava di fargli visitare Lucerna dove avrebbe suonato quella sera. I due accompagnarono il famoso musicista per la città, e durante l’atteso concerto Pippo rimase letteralmente esterrefatto, perché quest’artista che sul palco sudava a dismisura, aveva saputo riunire ed incantare almeno duemila persone. Allora Pippo non conosceva minimamente il tedesco, però a fine concerto corse a complimentarsi con lui rivelandogli che anche lui era un musicista, al che Konstantin gli disse “ma siamo stati insieme tutta la giornata e non mi hai mai parlato di musica” e Pollina gli rispose che solo in quel momento aveva colto l’importanza di parlargli delle sue esperienze. Ovviamente seguirono alcuni concerti insieme, oltre all’album Le pietre di Montsegur.

Durante tutto lo spettacolo c’è stato un lavoro molto attento e valido sulle immagini, con sincronismi perfetti, stupendo è stato ad esempio l’inserimento di Pippo al piano, proprio durante le immagini che ritraevano il direttore dellOrchestra Sinfonica del Conservatorio di Zurigo Massimiliano Matesic mentre dirigeva i suoi musicisti, durante l’esecuzione di Signore da qui di domina la valle in un crescendo musicale dai toni epici, un incastro davvero magico.

Infine c’è stato lui, Pippo Pollina che durante questo spettacolo, più che in altre occasioni, s’è messo a nudo e ne è uscita un’immagine d’artista costellata da una coerenza ed un impegno civile mai venuto meno. Dagli inizi pieni di entusiasmo con gli Agricantus, gruppo di ricerca sulla musica popolare e le tradizioni musicali della Sicilia, dell’intera Italia del sud e dell’America Latina, qui testimoniato dal brano Banneri, passando per il periodo di militanza con il giornale anti-mafia I Siciliani. Di questo periodo canta la splendida Cento passi, poi c’è stato l’incontro con Bardill segnato da Caffè Cafflish, ma non sono mancati neppure momenti divertenti, come quando, alla ripresa dello spettacolo, dopo una breve pausa, Pippo ha cominciato a raccontare della propria passione per le traduzioni in italiano di canzoni straniere, un’attività difficile, faticosa ma dispensatrice di grani soddisfazioni ma, ha continuato, non sempre tutto fila liscio. Nel migliore dei casi c’è entusiasmo da parte degli eredi dell’artista di cui si chiede l’autorizzazione ad eseguirne la traduzione, com’è stato nel caso di La memoire e la mer di Leo Ferré, a volte il consenso giunge con qualche difficoltà come nel caso di Amsterdam (eseguita poi dopo questo prologo) di Jaques Brel. Altre volte occorre rinunciare e gettare la spugna, com’è stato nel caso del brano The rain song dei Led Zeppelin che Pippo registrò in duetto con Nada per sottoporlo ufficialmente all’attenzione di Peter Grant, loro manager, il quale però rispose gentilmente che i brani dei Led Zeppelin potevano essere si cantati ma solo in inglese, un paio di settimane dopo questa risposta Peter Grant morì …

Scherzi a parte, durante l’intero spettacolo Pippo Pollina ha saputo letteralmente colpire il cuore dei presenti (quasi un centinaio) e allora come non menzionare ad esempio la sua bellissima performance con il solo tamburello, inserita giusto prima dell’intermezzo che ha lasciato i presenti a bocca aperta.

L’intero spettacolo si è concluso, dopo un’ondata di applausi, con un bis commovente e coinvolgente dal titolo Siamo angeli. Una registrazione di questa sua esecuzione è ora presente su Youtube e il mio consiglio è quello di andare a cercarvela, ne rimarrete rapiti.

L’unica nota stonata dell’intera serata forse è stata l’esiguità del pubblico, perché Pippo Pollina in paesi come Svizzera e Germania generalmente spopola, ma forse i milanesi erano reduci dalla partita di Champions e si sa che l’Italia è un paese che vive di … palle!

Con Pippo Pollina ha suonato Gaspare Palazzolo al sax soprano, i frammenti tratti dal libro Pippo Pollina - Abitare il sogno sono stati letti dall’autore stesso, Franco Vassia.

[le foto sono di Fabio Antonelli]

 

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In dettaglio

  • Data: 2011-02-24
  • Luogo: Teatro Guanella - Milano
  • Artista: Pippo Pollina

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