Una parola può fare la differenza, può cambiare l’umore di una giornata, la direzione di un amore, può far iniziare una festa o un pianto.

Una parola può essere recitata, urlata, silenziosa e resa profonda grazie ad uno sguardo.

Una parola può essere cantata come il titolo della kermesse musicale ideata da Mauro Ermanno Giovanardi e svoltasi, per il secondo anno consecutivo, a Brugherio, piccolo paesino tra Milano e la Brianza.

Parola cantata è anche la manifestazione che ha ospitato la finale de L’artista che non c’era, il concorso promosso dalla nostra rivista, giunto alla sua ottava edizione.

La parola, al centro di questi tre giorni, è anche cantata grazie alle esibizioni di Cristina Donà, Manuel Agnelli, Brunori Sas giusto per citarne alcuni, e può anche illuminare. Non a caso Una parola illumina è il titolo di una delle canzoni che hanno fatto vincere al suo autore il titolo di Artista che non c’era. Stiamo parlando di Zibba che, con un’esibizione solo voce e chitarra, si è aggiudicato il concorso.

Dopo tre fasi iniziali in cui la nostra redazione ha espresso il proprio parere su oltre 225 artisti (e circa 450 canzoni), si è arrivati a una lista di 16 nomi consegnata ad una giuria esterna che a sua volta aveva scelto i 6 finalisti.

Ed eccoci alla serata del 19 giugno: sul palco del Cinema-Teatro San Giuseppe di Brugherio, a contendersi il titolo di Artista che non c’era,  erano presenti oltre a Zibba, Angelica Lubian, Diversamente Rossi, Piccola Bottega Baltazar, Davide Zilli e Leo Pari. Una gara piacevole da ascoltare grazie alla qualità dei sei finalisti.

Il vincitore è stato votato da una giuria di addetti ai lavori: Adele Di Palma (Cose di Musica), Enrico De Angelis (Premio Tenco), Massimo Genchi (Salumeria della Musica), Umberto Labozzetta (Lab Promotion), Vito Sartor (Mescalina), Enrico Deregibus, Luca Barachetti, Max Pirotta (Il Mucchio), David Bonato, Dario Zigiotto, Paolo Iafelice (produttore-arrangiatore), Giancarlo Onorato, Mauro Ermanno Giovanardi, Paolo Pallante (vincitore della settima edizione de L’artista che non c’era), Antonio Notaro (Renilin Produzioni), Lucia Carenini (Bielle.org), Enzo Recalcati (Assessore alla Cultura di Brugherio).

La serata finale dell’ottava edizione de L’artista che non c’era non verrà ricordata solo per i sei finalisti in gara ed il suo vincitore, ma anche per i suoi ospiti. Intensa e ricca di modernità l’esibizione della cantautrice Patrizia Cirulli che ha messo in musica una poesia di Salvatore Quasimodo: Forse il cuore il titolo, e l’intensità dell’interpretazione canora è stata arricchita dalla freschezza dell’arrangiamento di uno dei cantautori più interessanti della scena indipendente italiana, Lele Battista, che ha accompagnato Patrizia alle tastiere.

Un tocco di internazionalità è stato dato da Alessia D’Andrea, cantautrice calabrese prodotta dalla Renilin, etichetta che è riuscita a tessere rapporti e a creare un punto d’incontro tra l’Italia e il mercato estero. La presenza di Alessia, come dicevamo nell'introduzione di questo Speciale, è stata la prova lampante di come una giovane cantautrice italiana possa portare la sua musica (e le sue parole) oltre confine, aprendosi ad un mercato per certi versi molto più ricettivo di quello nazionale.

Ultimi ospiti ad esibirsi e "padrini" della di questa ottava edizione de L'Artista che non c'era sono stati i Perturbazione, uno dei gruppi rock alternativo che tengono ben alta la bandiera della musica di qualità italiana. Un miniset acustico di cinque brani, che  hanno regalato al pubblico la magia live di canzoni come Buongiorno buonafortuna, Mondo tempesta, Del nostro tempo rubato, Arrivederci, addio e Agosto. 

Una serata ricca di emozioni, dunque, che vogliamo ricordare con uno dei momenti di maggior pathos della serata: Agosto dei Perturbazione proprio sul palco del Teatro San Giuseppe di Brugherio (http://www.youtube.com/watch?v=dTKVp_OL7SE).

(vai alla gallery fotografica di Valeria Napolitano e Ottavio Tonti)