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Teatro Massimo, Pescara

Ivano Fossati

La disciplina della Musica
Il saluto di Ivano Fossati al suo pubblico nel tour Decadancing, l’ultimo della sua carriera
Pescara, Teatro Massimo, nove e mezza di sera: io non l’avevo mai visto tutto quel trasporto per un concerto nella mia città. Ivano Fossati entra in scena col sipario che si apre e tutta la band che lo segue suonando, mentre prende posto. Inizia così la data abruzzese del tour Decadancing, ultimo di un cantautore storico.
L’atmosfera è inevitabilmente quella del commiato e Fossati mette subito in chiaro le cose: «Probabilmente avrete sentito che questo giro di concerti sarà l’ultimo; lo confermo: è tutto vero. Però, se posso darvi un consiglio, fate come faccio io: nelle prossime due ore non ci pensate per niente».
Così parte e nelle intenzioni sembra davvero un concerto riassuntivo di una vita musicale, con un paio di pezzi per album in maniera però non cronologica ovviamente, iniziando da Ventilazione del 1984, via via fino all’ultimo, Decadancing appunto.
Se la decadenza e i decadentismi artistici sono delle sacche di dignitosa resa di fronte all’inaccettabilità positivista e cinica dei tempi, Fossati con l’ultimo disco e con questo tour compie un miracolo: lui non è decadente, smaschera la decadenza ritirandosi dalle scene e, denunciando lo sfacelo dell’oggi, impone ancor di più la parte forse più scintillante della propria poetica: un respiro ampio e dignitoso, paziente e laborioso. C’è un filo rosso che lega canzoni come Settembre (contenuta nell’ultimo album), C’è tempo, La pianta del tè o La disciplina della terra (che però a Pescara non ha cantato):  un sollievo più vasto e rispettoso in confronto alla frenesia ansiosa dell’oggi, degli ‘oggi’, e il sapere che le regole della vita sono scritte negli spazi ampi degli anni e delle stagioni, indecifrabili, ma intuibili e infiniti.
Anche per questo, gli arrangiamenti di questo ultimo tour sono abbastanza sobri, quasi filologici nell’anima rock e classica per canzoni come, appunto C’è tempo, o comunque rispettosi per brani come La costruzione di un amore, altre volte amorevolmente dilaniata. Sono esecuzioni da serata di gala, da appuntamento importante con un amico storico, dove non si ha nessuna intenzione di non vivere ogni attimo.
È così che i brani diventano cammei da consegnare alla memoria, al tempo tanto indagato in quarant’anni di musica.



Musicisti:
Pietro Cantarelli: produzione, piano, fisa e arrangiamenti
Riccardo Galardini: chitarre
Claudio Fossati: batteria
Martina Marchioli: violoncello, fisa
Max Gelsi: basso
Fabrizio Barale: chitarre

La scaletta:

PRIMA PARTE:
Viaggiatori d’occidente
Ventilazione
Decadancing
Quello che manca al mondo
Stella benigna
Settembre
Lindbergh
Mio fratello che guardi il mondo
L’amore fa
Ho sognato una strada
Cara democrazia


SECONDA PARTE:
La crisi
L’amore trasparente
L’orologio americano
Carte da decifrare
La musica che gira intorno
Tutto questo futuro
C’è tempo
E di nuovo cambio casa
Di tanto amore
I treni a vapore
Chi guarda Genova
La pianta del tè
Una notte in Italia
La costruzione di un amore
Il bacio sulla bocca



 

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In dettaglio

  • Data: 2011-11-28
  • Luogo: Teatro Massimo, Pescara
  • Artista: Ivano Fossati

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