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Off Topic, Torino

Zibba

Fa tappa all’Off Topic di Torino il tour ‘Le cose da solo’ di Zibba, artista savonese tra i più prolifici e versatili nello scenario cantautorale italiano degli ultimi anni, che dà seguito al tour promozionale del disco Le cose’ (uscito a febbraio 2018) presentando i suoi lavori in una veste intima ma autentica, ovvero da solo sul palco.

Ad aprire le danze Iosonocobalto, cantautrice classe 1991 (qui nella foto), che ha recentemente pubblicato il suo primo lavoro discografico, l’EP autoprodotto Epicentro. Prima di raccontarvi del concerto di Zibba, due parole quindi su questa giovane artista torinese. Le sue canzoni funzionano, voce e ukulele sono ben coniugate tra loro ed offrono un interessante connubio tra cantautorato italiano e sfumature angloamericane: pochi elementi, armonie e testi semplici ma efficaci, un’atmosfera capace di creare la giusta introduzione al concerto acustico di Zibba.

E a rafforzare ulteriormente lo spirito della serata, il cantautore ligure inizia il suo live dicendo “quella acustica è la dimensione che più mi permette di raccontarmi. Perché da solo sul palco, invece di sentirmi spoglio, mi sento protetto dalle mie stesse canzoni.” Via allora con la musica: Gibson tra le mani, sample pad e looper, e comincia il suo racconto. Ogni pezzo è introdotto da un aneddoto, la fiammella che ha acceso l’ispirazione, molto spesso frutto dell’incontro con altri artisti da cui poi si sono avviate importanti e durature collaborazioni, come Il giorno dei santi con Omar Pedrini, Sesto piano con Marco Masini, Quando abbiamo smesso con Erica Mou, Qualche cosa di diverso scritta per Patty Pravo, solo per citarne alcune. Molto abile a legare le diverse sfumature sonore che hanno distinto la sua carriera, così come a raccontare i vari step e le intuizioni avute negli anni, prosegue il suo set proponendo le ballate Farsi male, La vita e la felicità (quest’ultima scritta con Tiziano Ferro per Michele Bravi) e Senza di te, con cui si presentò al grande pubblico di Sanremo nel 2014. Non mancano anche Universo, scritta e prodotta con Andrea Mariani dei Negramaro, che lo porta a sperimentare suoni più elettronici e meno folk, come in Quando stiamo bene, il tutto in uno spazio temporale che si dilata per poi tornare più intimista, con un pubblico che tiene il ritmo e con cui Zibba dialoga e scherza. C’è un feeeling palese e non capita spesso di viverlo così appieno. A un certo punto arriva una sorpresa, Zibba chiama sul palco Willie Peyote, (qui sotto insieme nella foto), apprezzato esponente del ‘cantautorap’, ed insieme si esibiscono con Tua madre, brano frutto di un esperimento della web series “Kabhum” e già canticchiata da molti. Parentesi (più che piacevole) chiusa e Zibba continua con i brani dell’ultimo disco e qualche incursione in quelli precedenti (La medicina ed il dolore, Vengo da te).

Quasi due ore di concerto, ma non il solito chitarra e voce. È qualcosa in più. È il viaggio di un artista in tutte le sfumature del suo mondo, da autore a produttore a direttore artistico, fino a talent scout di giovani promesse. A questo proposito vale la pena segnalare la nascita di ‘Platonica’, una factory 2.0 dove poter far crescere giovani artisti e di cui Zibba cura la direzione artistica. Seawards (nella foto), Sonny Willa, Ties, Sem, Marpek, Luca Tudisca i primi nomi su cui sta lavorando e la caparbietà – naturalmente mista a creatività e competenza,  – con cui Zibba si sta impegnando in questa nuova avventura ha già dato i primi frutti e nel 2019 siamo certi che qualche produzione conquisterà definitivamente la scena nazionale. Ma nel racconto di Zibba in questo tour anche tanta voglia di condividere la “nascita” di una canzone, quasi a voler far partecipare il pubblico ad un processo creativo sincero, basato sull’essenzialità, sull’urgenza di comunicare senza troppi grovigli o pseudo costruzioni a tavolino. In Zibba con-vivono diverse influenze musicali che coabitano tra loro senza attrito e la sua capacità di creare collaborazioni e sinergia con gli artisti che produce nascono anche dal rispetto totale verso generi diversi, gusti diversi. Il suo pregio è quello di favorire invece scambi di idee che trovano poi la sintesi in un suono decisamente moderno, che non lascia però fuori dalla porta le cose migliori del passato musicale nostrano e internazionale.

Zibba è cosi: schietto, sincero, la sua musica cruda e semplice ti squarcia, ti colpisce, ti bussa, come qualcuno che in una folla ti urta la spalla ma poi ti sussurra il suo mondo nell’orecchio; dote non comune, il talento è proprio quello di saper tradurre una persona in musica, presentandosi in modo più che autentico.

“Le cose da solo” recitava il titolo dello spettacolo di questa sera, anche se a pensarci bene stasera da solo non è stato mai. Su quel palco ha portato non solo le canzoni scritte con altri, ma ne ha portato anche la loro anima, aiutato da una voce calda e profonda che ormai è diventata più che riconoscibile, con cui avvolge i testi e che aiuta a dare ancora maggior peso e spessore al significato intrinseco. E mentre stavamo chiudendo l’articolo ci è giunta la notizia che al Festival di Sanremo 2019 un brano di Zibba sarà in gara, quello presentato da Patty Pravo in coppia con Briga. Notizia ad hoc che chiude il cerchio e che conferma, se mai ce ne fosse bisogno, di come questo artista sia capace di lavorare con le produzioni più indie così come con quelle più cantautorali fino a portare il suo contributo nel regno del mainstream con un pop raffinato capace di adattarsi, come solo i grandi sarti sanno fare, al ‘corpo’ di chi poi quegli abiti deve indossare e presentare (ricordiamo anche che aveva già messo il suo zampino su un alcuni brani passati nella fase finale di Sanremo Giovani di quest’anno, presentati da Raphael, Frances Alina Ascione e Francesca Miola). Quando non sappiamo bene come declinare la parola “artista trasversale”, basterà citare Zibba e non ci sarà bisogno di aggiungere altro.

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In dettaglio

  • Data: 2018-12-14
  • Luogo: Off Topic, Torino
  • Artista: Zibba

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