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Laura Lala / Sade Mangiaracina

Doppia intesa

Entrambe sicule, Laura Lala e Sade Mangiaracina con “Pure songs” hanno saputo realizzare un disco in cui emerge con forza la loro Sicilia “sotto le stelle del jazz”, si potrebbe dire citando Conte e dimostrando che forse solo una volta "le donne odiavano il jazz". Ma lasciamoloro la parola in questa intervista doppia in stile “Le Iene”.  

Nome?

Laura Lala - Laura Lala!

Sade Mangiaracina - Mi chiamo Sade Mangiaracina.

 

Luogo di nascita?

Laura Lala – Palermo.

Sade Mangiaracina - Sono nata a Castelvetrano in provincia di Trapani.

 

Qual è stato il tuo primo rapporto con la musica?

Laura Lala - Mia nonna Ninetta che mi canta “i cunti” (raccontini/filastrocche siciliane) e li cantiamo insieme fino a mandarli a memoria, avevo poco più di un anno!

Sade Mangiaracina - Il mio rapporto con la musica è iniziato prestissimo, mio padre è diplomato in conservatorio e dava lezioni di pianoforte a casa ed è inoltre un grandissimo appassionato di jazz per cui a casa non si faceva che ascoltare musica dalla mattina alla sera!

 

L’esperienza musicale che ricordi con maggior nostalgia?

Laura Lala - L’incontro con il jazz. L’innamoramento provato per quella musica, la sete di saperne sempre di più e la gioia immensa ad ogni brano che scoprivo di poter ascoltare, suonare, cantare. Emozioni fortissime.

Sade Mangiaracina - L’esperienza musicale che ricordo con maggiore nostalgia è stata quando ho conosciuto il mio secondo insegnante di pianoforte, all’età di sette anni ho iniziato a studiare musica classica e a tredici anni ho cambiato insegnante, così andai a studiare dal maestro Salvatore Spanò, grandissimo concertista a livello internazionale. Studiare con lui è stata l’esperienza più bella in assoluto! Mi ha dato veramente tanto!

 

Rifaresti tutto ciò che hai fatto fino ad ora o vorresti rimuovere qualche esperienza musicale del tuo passato?

Laura Lala - Se potessi tornare indietro, comincerei molto prima a studiare il pianoforte e la musica in generale. Ho cominciato a studiare musica a diciotto anni, nel frattempo mi sono laureata al DAMS e poi diplomata al Saint Louis College of Music, ma presto ho dovuto contemporaneamente lavorare con la musica, cosa che arricchisce di esperienze ma toglie molto tempo allo studio.

Sade Mangiaracina - Rifarei assolutamente tutto quello che mi ha portato fin qui, non cambierei niente! Penso che la vita sia una conseguenza continua, se avessi fatto altre scelte di sicuro mi avrebbero portato altrove, ma io sono felice di essere dove sono. J

 

Com’è nato il rapporto artistico con colei che ha condiviso questo “Pure songs”?

Laura Lala - Per caso e senza sforzi all’inizio, ci ha presentate il comune maestro Salvatore Bonafede, poi durante gli anni abbiamo dovuto combattere e starci vicine a vicenda con molto affetto perché i nostri caratteri OPPOSTI ci hanno spesso portato a litigare (sempre meno col tempo).

Sade Mangiaracina - Io e Laura ci siamo conosciute in conservatorio a Trapani grazie al pianista Salvatore Bonafede, lei in quel periodo studiava jazz lì ed io invece studiavo musica classica, ma conoscevo Salvatore, avevo fatto qualche lezione privata con lui, Così, dopo nemmeno un mese, io e Laura ci ritrovammo sedute accanto in aereo dirette a Bassano del Grappa per i seminari di Veneto Jazz.

 

Cosa vi accomuna?

Laura Lala - La capacità di sognare. L’insicurezza, che prende però forma diversa in ognuna di noi e dunque il bisogno di sostenerci a vicenda. L’allegria, la voglia di ridere nonostante le difficoltà e le paure per il futuro incerto. La generosità.

Sade Mangiaracina - Ci accomuna di sicuro l’amore per la musica! Ma anche la semplicità di essere come siamo, l’istinto che ci ha portato fino a questo punto e la stima che abbiamo l’una per la musica dell’altra. Per me lei è diventata una sorella maggiore!

 

Cosa vi divide?

Laura Lala - Caratteri opposti J, ma comunque nonostante questo ci conosciamo ormai molto bene, ci capiamo, ci prevediamo e siamo molto unite.

Sade Mangiaracina - Ci divide invece il nostro carattere, siamo assolutamente l’una l’opposto dell’altra, spesso non nascondo che litighiamo, ma subito dopo facciamo pace e ci dimentichiamo della lite in un secondo J, proprio come due sorelle.

 

Com’è nata l’idea del titolo “Pure songs”?

Laura Lala - E’ stato un mio desiderio chiamare così il progetto. Aspiro alla purezza, vorrei poter essere trasparente e che i rapporti fra gli esseri umani lo fossero, questo anche perché a volte, nella vita di tutti i giorni so di apparire diversa da quello che in realtà sono, cosa che invece nella musica non mi succede. “Pure Songs” perché voglio che il linguaggio musicale ci porti ad essere totalmente sinceri, dunque liberi.

Sade Mangiaracina - L’idea del titolo “Pure songs” è nata da Laura, sono sicura che lei sia molto più brava di me a spiegare il concetto di purezza che caratterizza la nostra musica e di conseguenza il rapporto con i musicisti di cui ci circondiamo.

 

Salvatore Bonafede, che nel disco ha suonato piano e Fender Rhodes, ha affermato “La musica è filosoficamente inconoscibile, non un “progetto” che produca comunicati stampa di cui vantarsi”, condividi questa critica?

Laura Lala - Quando ho letto la frase di Salvatore mi sono commossa. Credo che sia una frase profondissima e sono assolutamente felice onorata ed orgogliosa al pensiero che un artista come Salvatore Bonafede l’abbia scritta pensando alla nostra musica. Beh, ritengo sia possibile che oggi molti progetti musicali siano costruiti a tavolino per creare un business.

Sade Mangiaracina – Guarda, a proposito della critica che ha fatto Salvatore Bonafede penso che di sicuro oggi ci sia molta più musica “spazzatura” (tanto per usare un termine che oggi c’è molto familiare) di trenta anni fa. Non penso però che la musica sia finita, altrimenti non cercherei giorno dopo giorno di dire qualcosa di “mio”, però penso che oggi i musicisti si lascino troppo condizionare da quello che vuole sentire la gente!

 

Volessi consigliare ad un amico l’ascolto di “Pure songs”, che parole useresti?

Laura Lala - Direi, non so se ti piacerà. Posso solo dirti che è musica scritta e suonata col cuore.

Sade Mangiaracina - Se dovessi invitare un amico a comprare il nostro disco direi semplicemente: sai, abbiamo scritto della musica che parla di noi e della nostra Sicilia, di storie di amori in cui qualcuno dice al suo amato: “E se io morissi e andassi in paradiso e lì non ci trovassi te, me ne andrei!”, storie di pescatori in mare, c’è anche una preghiera alla musica, storie di amori finiti con una coltellata. Di sicuro c’è da divertirsi ad ascoltarlo, ecco io direi questo.

 

Sempre Salvatore Bonafede ha scritto “Pure songs è una briciola di musica in un mondo spietato”, potrebbe essere invece estremizzando i contenuti “musica spietata dentro un mondo ormai in briciole”?

Laura Lala - Hahhahah grande, io adoro i giochi di parole! Il mondo è sicuramente in briciole e non mi stupirei se qualcuno producesse arte spietata. Ce la stanno mettendo tutta per farci disamorare della vita e l’arte non può prescindere dalla vita stessa.

Sade Mangiaracina - Musica spietata dentro un mondo in briciole? Non voglio pensare che oggi la musica sia così! Voglio rimanere ancorata al pensiero che ci possano essere briciole di musica dentro questo mondo spietato e sono onorata che un musicista come Salvatore Bonafede lo pensi.

 

Qual è il brano del disco cui sei più legata?

Laura Lala – “S’iddu Moru”, adoro il video che abbiamo realizzato con la regia di Paoloreste Gelfo e Giulio Crisante (http://vimeo.com/17224028).

Sade Mangiaracina - Un brano nel disco cui io sono particolarmente legata è “Make us one” perché parla semplicemente di me e di Laura, racconta di come io e lei vorremmo diventare nella musica un’unica cosa! (sarei stata scontata a dire che il brano che di sicuro preferisco è ”S’iddu Moru”).

 

Perché la decisione di utilizzare anche il dialetto siculo, accanto ad inglese ed italiano, in un disco sostanzialmente jazz, segno di attaccamento alle proprie radici, voglia di “trasgredire” rispetto al globalismo imperante o altro?

Laura Lala - No, niente di tutto questo, cioè non è stata una decisione, ma un istinto. Ho cominciato a scrivere in dialetto senza nemmeno rendermene conto, non saprei dirti quando ho cominciato e poi, forse il fatto di avere Sade come interlocutrice, mi ha anche aiutata perché essendo siciliana anche lei, mi ha incoraggiata molto, ma anche Maria Pia De Vito, la mia maestra di sempre, lo fece subito quando le feci sentire un testo che avevo scritto per un brano.

Sade Mangiaracina - No nessuna voglia di trasgredire rispetto al globalismo, è semplicemente il nostro dialetto, la nostra lingua! Poco tempo fa Laura ed io andammo a suonare vicino a Napoli e per strada un ragazzo extracomunitario parlando mi disse: “Non dimenticare mai le tue origini”, ecco il siciliano fa parte delle mie origini e di Laura, la tua vera natura e il tuo istinto ti vengono a cercare!

 

Penso che proprio uno dei brani più intensi dell’intero lavoro sia la canzone in dialetto “S’iddu moru”, che ha matrici classiche (“Cavalleria Rusticana” di Piero Mascagni) e popolari (Abballati abballati – anonimo popolare) allo stesso tempo, che ne pensi?

Laura Lala - Risate.

Sade Mangiaracina - Sì è vero “S’iddu Moru” ha matrici sia classiche sia popolari, ma chi ci vieta di accomunare le due cose? Il bello della musica è proprio questo, non ci sono confini.

 

Un altro brano tanto breve quanto affascinante, è invece “Love”, poco più di due minuti di grande musica e due lingue, italiana ed inglese, com’è nato?

Laura Lala - Sono felice che tu dica così perché Sade mi prende sempre in giro perché dice che è troppo breve! “Love” è nato così ed ho la convinzione che se riesci ad esprimerti in due minuti, va bene così, vorrà dire che, chi ascolta, rimarrà col desiderio di riascoltarti ancora e ancora e ancora. Il brano è nato in inglese, devo a Mariagrazia Fontana, che mi seguì nella preparazione del disco, il suggerimento di scrivere una parte in italiano, infatti, la ringrazio moltissimo io non avrei mai pensato di esserne capace ed invece il risultato non mi dispiace per niente.

Sade Mangiaracina – “Love” è un brano che ha scritto interamente Laura, di sicuro lei vi spiegherà meglio come mai l’uso dell’inglese e dell’italiano da mischiare in uno stesso pezzo.

 

Cosa pensi dell’attuale quanto ormai cronica crisi discografica italiana e non solo?

Laura Lala - Sta cambiando sempre più velocemente il mondo ed il modo di fruire la musica e dobbiamo abituarci, spero solo che tutto ciò possa servire a far abbassare i prezzi dei CD, perché è troppo bello andare a comprarli ed averli a casa, con libretti, foto, testi, special tank, ecc.

Sade Mangiaracina - Sì, c’è crisi nel mercato discografico. Sai l’anno scorso sono stata un mese a New York e sai qual è la cosa che mi ha fatto più male? Vedere lo storico negozio di dischi della Virgin, a Time Square chiuso! Purtroppo non c’è nulla da fare, la crisi colpisce qualsiasi settore! Per non parlare dell’Italia, ultimamente siamo eterni protagonisti sui giornali e telegiornali di tutto il mondo. Recentemente sono stata a suonare in Estonia e anche lì, sui giornali, vedevi in prima pagina la “simpatica” faccia di Berlusconi a proposito del non mantenimento del sito archeologico di Pompei …

 

Pensi che la dimensione live possa essere una parziale soluzione a questa crisi?

Laura Lala - Mmm … è così difficile avere occasioni per suonare live, beh non so, nella mia esperienza attuale no.

Sade Mangiaracina - Non penso che la dimensione live possa essere una soluzione al problema della crisi discografica! Il problema sta a monte, se mancano i soldi alle case discografiche per la produzione dei dischi, di conseguenza un musicista ha molte più difficoltà a farsi pubblicità (poiché per suonare negli importanti jazz festival se non hai all'attivo dei dischi, non riesci ad entrarci) e di conseguenza suonerà sempre meno. Oggi le "dimensioni live" per un musicista emergente vanno sempre diminuendo. Fino agli anni settanta e ottanta c'erano i produttori che giravano per i locali come talent scout, disposti a investire su un musicista o un progetto nuovo, adesso se riesci a trovare (dopo varie ricerche) qualcuno che sia disposto a produrti un disco, devi ringraziare tutti i santi del paradiso. J

 

Sei favorevole alla diffusione della musica esclusivamente su piattaforme digitali?

Laura Lala - Non esclusivamente!

Sade Mangiaracina - No, non sono per nulla favorevole alla diffusione della musica esclusivamente su piattaforme digitali, credo che se ne perda l’essenza. Io sono un’amante sfegatata del vinile. A casa mia in Sicilia abbiamo una parete intera solo con vinili, per questo me ne sono appassionata, il suono è tutta un’altra cosa, quando metti un disco su un giradischi e senti il suono della puntina che gli si sfrega sopra, sa di antico. J

 

Credi che MySpace, Facebook ed altri social networks possano essere utili in qualche modo alla diffusione di questo disco od occorre trovare nuove strade?

Laura Lala - Assolutamente utilissimi!

Sade Mangiaracina - Sì, credo che i social network siano utili a far conoscere la musica di chiunque, non solo di questo disco e poi grazie ad essi si può condividerla con qualcuno che sta in Nord America o in Sud Africa o in Giappone, credo sia meraviglioso il contatto così veloce con le persone di tutto il mondo.

 

Com’è va il vostro sodalizio artistico? È un rapporto destinato a durare o ognuna continuerà poi per la propria strada?

Laura Lala - Io ho la sensazione che durerà ed ognuna potrà avere comunque altre situazioni, già le abbiamo, ma siamo entrambe legate a “Pure Songs” in maniera speciale.

Sade Mangiaracina – Il nostro sodalizio artistico di sicuro al momento continua, abbiamo già in progetto di fare un altro disco e chissà quante altre cose ne verranno fuori, abbiamo imparato che una delle cose meravigliose del fare un disco sia tutto quello che ne scaturisce, è un inizio meraviglioso di una nuova avventura musicale e non solo! Ovviamente tutte e due allo stesso tempo lavoriamo ad altri progetti ma nulla ci vieta di continuare il nostro matrimonio musicale!

 

Un saluto o un appello per chi ti sta leggendo?

Laura Lala - Ciao caro lettore ipotetico, innanzi tutto se sei arrivato fino a questa domanda grazie per averci dedicato un po’ del tuo tempo! Spero ti sia venuta la curiosità di ascoltarci o vedere che faccia abbiamo attraverso il video di “S’iddu Moru”. Spero d’incontrarti presto in un prossimo live nella tua città! Se ci ascolti, cercaci su Facebook siamo sempre curiose di sapere qual è l’impatto della nostra musica sulle persone che la scoprono. Grazie! Laura.

Sade Mangiaracina – Voglio salutarvi con una frase che mi ripeteva in continuazione mia madre quando ero bambina, la frase è di Martin Luter King e dice: “Se non potete essere una via maestra siate un sentiero, se non potete essere il sole siate una stella, siate il meglio di qualunque cosa siate”. 

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