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di Alberto Calandriello Periodo di intensissima attività per l'Associazione Culturale Lilith, punto di riferimento per la cultura a Genova ed in Liguria, che da pochi giorni ha dato il ...

Claudio Rocchi

È tempo di esserci

    

Un artista che molti pensavano avesse “dimenticato” le proprie modalità espressive e che, invece, ha sempre pubblicato, anche negli ultimi anni, lavori di buon spessore artistico. Da cosa nasce questa capacità di mantenere “dritta la barra” della coerenza?

La Musica è per me primariamente autoterapia, nel senso che scrivere, comporre e suonare, mi fa bene. Non c'è spazio quindi per mediazioni riduttive come intenti "ragionati" calcoli di convenienza, istanze "di mercato". È certo questo che, nel risultato, tu chiami coerenza. È ancora così come è sempre stato.

L’album In alto, il cui titolo mi avvicina col pensiero al precedente A fuoco, è stato pubblicato con l’etichetta Cramps. È un ritorno ad un tempo “impossibile” oppure la naturale (ri)attenzione alle proprie radici culturali?

L'aggettivo "impossibile" è tra quelli che uso di meno. Spesso quanto crediamo impossibile chiede solo tenace determinazione, lavoro, fatica, dedizione, abnegazione. In questi giorni ho contribuito in prima persona a raggiungere un risultato che appariva a molti impossibile. Abbiamo ottenuto che il Senato recepisse un emendamento al Decreto Legge “Cresci Italia” che di fatto, se sarà convertito in Legge, annullerà le inique delibere dei Commissari SIAE che hanno tolto ai SOCI aventi diritto l'Assegno di professionalità, l'Assistenza Sanitaria e gli Assegni di reversibilità. Certo che il logo Cramps identifica un'area culturale ed un impegno nel quale mi riconosco senza fatica. Questi tempi duri che viviamo necessitano di grande determinazione, attenzione e impegno.Sono occasione stimolante per chiunque abbia riserve di consapevolezza ed energie da spendere.

Gesù si gira appare come una sorta di lezione laica per nuovi stili di vita ed, insieme, richiama a temi mai sopiti quali la ricerca della sobrietà, del bene comune, dell’attenzione alle risorse del pianeta. Ritieni che questi tempi pieni di sommovimenti siano ancora nelle condizioni di comprendere quello che accade?

Si, come dicevo sopra. Gesù si gira in una tomba indiana autodenuncia le nostre disattenzioni e chiama ad essere coerenti. Dobbiamo ridurre la distanza tra la nostra idealità e quanto siamo capaci di realizzare nel quotidiano. Dobbiamo continuare a "predicare bene" ma dobbiamo assolutamente cominciare a "razzolare" meglio.

Lasciamoli andare è un brano dal testo fortemente connotato dal punto di vista socio-politico. Forse una novità nella tua scrittura?

No. Ho sempre avuto decisa attenzione al presente non escludendo certo le declinazioni nel sociale della miseria dei comportamenti umani. Ho scritto molte canzoni in passato decisamente politiche anche se, di fatto, non sono mai finite su disco. Ma proprio in questi giorni sto "ottimizzando" nastri di concerti live del 1973 e 1975 dai quali uscirà a breve il mio Claudio Rocchi live in Padova che conterrà molti inediti mai pubblicati proprio di quell'area meno nota della mia produzione.

Quando sali su un palco quali emozioni ti pare giungano dal pubblico di questi tempi grigi e, come ad esempio, al concerto “memorial” Cramps si settembre a Milano che cosa hai provato ascoltando suoni così lontani nel tempo eppure così attuali?

Ovunque trovo un pubblico misto, fatto di gente di almeno tre generazioni. La mia generazione ricorda con commozione, si riaccende e rivive con intensità. Quella di mezzo rimpiange un po' il non esserci stati in quei tempi, che sembrano ora quasi "mitizzati" in quella che sembra essere stata un'occasione storica irripetibile. I Giovani sono attentissimi e "studiano". Si documentano, domandano. Sono curiosi e di più: vogliono tentare. Tra l'altro il mio punto l'ho già espresso: credo si possa e si debba accendersi di ideali. Mancano solo quelli per trasformare questo presente grigio-nero. Il "sistema", nelle sue varie declinazioni, ha lavorato a spegnere i Valori Ideali, proponendo un Eldorado Materialista che è sostenuto dal credo "Io e Mio". Il sistema TEME la forza che deriva dalle spinte ideali. Dobbiamo ritrovarle e conservarle. Sono la propulsione che ci porta "in Alto".

Dopo oltre quarant’anni sei ancora “in giro” con una chitarra in mano e con la voglia ed il desiderio di trasmettere emozioni evitando banalità letterarie e musicali. Che cosa ti rende ancora così capace di (e)spandere emozioni e passione?

L'ho detto all'inizio e qui chiudiamo il cerchio: l'espressione artistica e creativa è per me autoterapia. Trovo artistico anche avere scritto la mozione unitaria che gli Autori Soci Siae hanno approvato in Assemblea a Roma il 21 febbraio e che ha portato al successo dell'accoglimento in Senato del nostro emendamento che cancella le delibere Commissariali. Certo ora dobbiamo attendere che il Decreto si converta in Parlamento in Legge. Secoli fa credo Umberto Napolitano scrisse una canzonetta beatpop che si intitolava Mille chitarre contro la guerra. Dobbiamo tornare allo spirito di quei tempi. Dobbiamo raccontare ai giovani quanto è bello credere di potere cambiare il mondo e la società nella quale viviamo. Essere attori e attivi. Non delegare sempre ad altri. È tempo di esserci.

Firmiamo insieme? Sottoscrivi?

Rosario Pantaleo & Claudio Rocchi

 

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