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Carmen Serra

Una fiaba inaspettata

Un disco appena uscito, un tour estivo, tanta promozione e perseveranza. Basta ciò per farsi produrre un disco? Ne abbiamo parlato con l’esordiente Carmen Serra, che tra piume inaspettate, la passione per il ballo e la musica ci ha raccontato del suo No self control.

Dalla Sicilia ti sei trasferita a Roma dove hai fatto danza, recitazione e musica. Come convivono queste tre cose e quando la musica ha preso il sopravvento?
Quando interpreti un brano questi tre aspetti sono nell’interpretazione. Attualmente la danza l’ho messa da parte, ma in generale mi aiuta ad esprimermi anche con il corpo, mi viene naturale.
La musica c’è sempre stata nella mia vita. Forse ha prevalso grazie alle parole. Ho sempre scritto, prima i diari e poi testi di canzoni e da qui ho unito entrambi gli aspetti

Nel tuo percorso c’è anche una tappa negli States. Come mai hai deciso di andare lì, cos’hai fatto in quei mesi e cos’hai portato a casa di quell’esperienza?
Andare nella Grande Mela è sempre stato il mio sogno. In realtà non ricordo nemmeno quando ho deciso di partire. È stato un viaggio improvviso organizzato in quindici giorni. Non c’è un perché, forse l’ho fatto per scappare da un momento di stress. Una volta a New York mi sono buttata anche lì nella musica, ho assemblato un gruppo per suonare per locali ma non è stato facile. I locali non volevano pagarci e molti musicisti non volevano suonare gratis. Ho realizzato un videoclip di questa mia esperienza che forse pubblicherò tra un anno.
È stata un’esperienza che mi ha molto sorpresa, sono successe delle cose inaspettate, come delle piume che mi seguivano in ogni momento importante che ho vissuto in quella città.

Parliamo del disco No self control. Com’è nato, quanto tempo ci hai lavorato?
Il lavoro risale a tre anni durante i quali ci sono state tanto difficoltà e cambiamenti. Durante questi tre anni in cui lavoravamo al disco sono cambiata e così gli arrangiamenti. Tutti i brani sono stati riarrangiati tre volte perché ogni volta c’era qualcosa che non mi convinceva.

Il titolo del tuo disco mi ha fatto pensare a quando Raf cantava “Self control”. Tu invece dici proprio l’opposto. Qual è il messaggio contenuto in “No self control”?

“No self control” non vuol dire di abbandonare l’autocontrollo. Vivere senza autocontrollo è rischioso. Però l’autocontrollo è la razionalità e a volte l’eccessiva razionalità tende a farci vivere con un freno a mano tirato, con tante paure, cerchi di proteggerti da qualcosa. Il mio messaggio è quello di abbandonarsi di più alle emozioni e di vivere più intensamente senza troppe paure.

Oggi la maggior parte dei giovani musicisti o partecipa a dei reality o si auto produce non riuscendo però ad avere l’attenzione dei media. Tu invece hai fatto un percorso completamente diverso e sei su tutti i giornali, i tuoi video sono stati trasmessi durante i mondiali. Svelaci qual è il tuo segreto, come sei riuscita a farti produrre un disco.
Più che un segreto penso sia un miracolo (ride).
Sapevo che qualcosa sarebbe accaduto perché abbiamo fatto le cose nel modo giusto. Il segreto è non scoraggiarsi mai, essere positivi, non smettere di crederci e trovare un produttore che sia disposto ad investire. Non basta crederci ma serve anche un pizzico di fortuna.

Oggi non è semplice trovare un produttore. Raccontaci come hai incontrato il tuo.
È avvenuto tutto per caso. Tre anni e mezzo fa facevo la ballerina ed ero stata presa per un programma televisivo. Lui (Raffaele Festa Campanile) era il regista del programma. Ho iniziato a chiedere in giro, ad insistere fino a quando non sono arrivata a lui, lui ha ascoltato le canzoni e ha prodotto il disco.

Quali sono i programmi futuri di Carmen Serra?
Suonerò in giro per l’Italia per tutta l’estate sia aprendo concerti di altri artisti che suonando da sola. E poi continuerò a fare la promozione del disco.

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