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Bungaro

Se non è arte pura…

Bungaro con “Arte” realizza un disco molto raffinato ma che allo stesso tempo sprigiona nota dopo nota un’incredibile naturalezza ed un grande amore per la musica, ne nasce un viaggio in cui incontra artisti straordinari.


Partiamo da qualcosa di attuale, anzi inerente i primi mesi di quest’anno: parliamo del brano Dal destino infortunato, presente nel tuo nuovo disco Arte, da poco pubblicato e scritto su un testo inedito di Sergio Endrigo, con la collaborazione di due grandi artisti virtuosi il pianista cubano Omar Sosa ed il contrabbassista Ferruccio Spinetti. Come hai giudicato l’esclusione dal sessantesimo Festival di Sanremo, soprattutto a valle di quanto ascoltato in questa edizione delle mille contestazioni?

Il mio tentativo era quello di omaggiare un grande poeta come Sergio Endrigo e portare sul palco del festival quel Brasile tanto caro e riconoscente alla grandezza di Sergio. Ivan Lins, J. Morelenbaum - e il venerdì Gilberto Gill - sarebbero saliti con me. Ma senza polemizzare penso sia stato meglio così visto l'andazzo festivaliero di quest'anno. Il destino infortunato sta percorrendo la sua strada... fortunatamente.


Al Sudamerica e precisamente al Brasile è legata un’altra importante collaborazione presente nel disco, mi riferisco a quella con la cantante brasiliana Paula Morelenbaum che ti affianca nel brano Arte, che dà il titolo all’intera raccolta ed in cui canti «Cosa provo quando sono di fronte ad un’opera d’arte / Come di fronte ai tuoi occhi che mi stanno a guardare / Uno sbilanciamento un senso di vuoto… / Di bellezza bruciante che non passa mai» il tema è l’amore, l’amore che è vita, che è motore della vita o sbaglio? Quanto è stata proficua questa collaborazione?

Cantare e condividere con Paula è stato così naturale, immediato e seducente. Abbiamo parlato da subito la stessa lingua. Paula si è immersa in Arte con una visione di una bellezza bruciante… Straordinaria.


C’è un brano secondo me, più di altri, in cui gli artisti che vi hanno preso parte hanno caratterizzato fortemente il risultato finale, in senso positivo ovviamente, mi riferisco al suggestivo Madonna di lu finimundu dove l’organetto di Ambrogio Sparagna con quella sua carica pololaresca e la voce accorata di Lucilla Galeazzi hanno veramente dato una ventata di sanguigna vitalità, che ne pensi?

Li ho voluti con tutta la mia meridionalità. Ambrogio aveva già dimestichezza con il Salento, la taranta e l'odore della mia terra. Lucilla credo sia una delle voci più intense della musica popolare italiana e non solo. La sua voce è un fuoco in continuo movimento... un talento travolgente. A Madonna di lu finimundu hanno dato un contributo carnale e pazzesco.


Personalmente ho poi trovato molto efficaci proprio per il loro carattere minimalista (mi riferisco all’aspetto musicale) i due brani conclusivi ossia Piacere di vederti, da te cantato solo voce e chitarra in coppia con l’ironico Neri Marcorè e l’intima Piccenna mia dove canti con il solo prezioso accompagnamento della chitarra di Guinga, quasi che il lavoro per sottrazione abbia aggiunto fascino alle tue canzoni, è solo mia questa impressione?

Hai ragione. Rimanere nudi con un solo strumento ed una voce è stato il momento più emotivo ed emozionante di questo viaggio. L'essenza è la cosa che mi attrae di più. Sono due canzoni molto ispirate... Piccenna mia è dedicata a mia figlia Giulia e Piacere di vederti è dedicata a noi e alla nostra preziosa amicizia. Neri è un grande talento umano, unico.


Ascoltando e riascoltando il disco credo che una delle canzoni più personali sia Punti di vista, sembra una di quelle canzoni capaci di esporre a nudo l’autore, di umanizzarlo, che mi dici in proposito?

E' la canzone più ironica del disco, suonata e cantata di getto. Il mio punto di vista rispetto a quello che ci gira intorno in questo momento storico… un senso di nulla ci culla… questa è l'aria che ci vogliono far respirare…


Le tue canzoni sono per lo più scritte con Pino Romanelli, quanto sono frutto del comune sentire oppure la vostra collaborazione è strettamente suddivisa in ruoli differenti?

Pino Romanelli è un amico, un fratello e un grande scrittore di canzoni. Tra noi c'è un’alchimia antica, lavoriamo insieme da 27 anni e miracolosamente dalla  nostra prima canzone a oggi, continuiamo ad avere la stessa visione del mondo. Veniamo dalla stessa terra e la provenienza conta molto. Il suo talento è al di sopra e mai banale.


Quanta importanza attribuisci agli arrangiamenti di questo tuo lavoro, firmati quasi tutti o dal maltese Aidan Zammit già collaboratore di Nicola Piovani, Vincenzo Cerami e Niccolò Fabi o dal sensibile Michele Ascolese collaboratore per anni di Fabrizio De Andrè? Credo che abbiano saputo soprattutto mettere in risalto il piacere di cantare, di viaggiare attraverso le emozioni trasmesse dalle canzoni, proprio come avviene con i libri, i quadri, l’Arte appunto…

E' fondamentale avere a fianco dei "sarti" che ti sanno vestire e capire quale è il colore giusto, al momento giusto. In Aidan e Michele c'è arte e dedizione, abbiamo curato insieme la produzione artistica. Aidan suona e arrangia con me da molti anni, lavoriamo benissimo insieme e vogliamo le stesse cose, è un musicista e un talento straordinario. Ha scritto e arrangiato magistralmente il disco. Michele è una forza della natura, ancora innamorato della musica e si vede in Arte, Trafficante e Madonna di lu finimundu arrangiati con un gusto e un’esperienza inconfondibile. Tanta anima!


Dovessi convincere qualcuno ad acquistare questo tuo nuovo disco su quale aspetto punteresti?

In questo progetto c'è l'urgenza di fare arrivare a chi lo ascolta la naturalezza e l'amore per ogni nota scritta e pensata, non si vuole allontanare dalla bellezza delle cose. Sono piccoli "MICROFILM"... spero di esserci riuscito.

Quindi sulla qualità e le intenzioni. E’ un disco vissuto, pieno e coerente nel bene e nel male.


A questa tua nuova uscita discografica seguirà un tour di presentazione e nel caso vedrà coinvolti anche qualcuno dei prestigiosi ospiti presenti nel disco?

Stiamo preparando una serie di eventi. Dal 22 marzo farò un tour radio in tutta Italia, come si faceva una volta. Ci sarà una serie di presentazioni live, i primi di maggio dove verranno a trovarmi tutti gli ospiti del disco... il viaggio continua e spero per molto.

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