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Nini Giacomelli

Di tempo e terre (libro + cd)

Nini Giacomelli ci è forse più familiare come principale anima del festival Dallo sciamano allo showman, ma non bisogna assolutamente dimenticare la sua attività di paroliera, in particolare accanto a Sergio Bardotti, oltre che di autrice tout court, per l’universo infantile ma non solo. Questo bel volume è di fatto la sintesi, la quintessenza, di un po’ tutte queste anime.

Il libro in quanto tale riunisce scritti di varia natura spazianti nell’arco di un trentennio o giù di lì. L’avvio è subito molto felice, con una semplice paginetta scritta a Rio nell’83 (proprio grazie a Bardotti il legame di Nini col Brasile è alquanto stretto) che ci dà già la misura di cosa ci attende: racconti, per iniziare, per lo più brevi, che hanno la forza dell’immagine subitanea, resa spesso con pochi tratti, quanto puntuale, attenta al dettaglio, mai epidermica. Sono racconti di ambienti, di luoghi, ma soprattutto di persone, verso le quali l’autrice si pone con ammirevole attenzione (cura, verrebbe da dire), attraverso una scrittura ricca ed evocativa. Proseguendo nella lettura, sempre più nitida si fa l’impressione di un continuo contrappunto fra realtà e fantasia, elemento reale, tangibile, e sua trasposizione anche onirica, brevi bagliori, storie che rasentano l’aforisma, a volte allucinazioni, non senza qualche crudezza, le stimmate di un dolore conosciuto e fatto regolarmente proprio (per esempio in Francisco).

Segue una sezione poetica, poi un’altra di nuove storie, a rinforzare l’immagine – del resto già ampiamente maturata – di un costante travaso tra “fuori” e “dentro”, terreno su cui si consuma spesso l’annoso contrasto/confronto fra uomo e donna, nonché tra donna/Nini e mondo (con una visione quanto mai definita, tanto puntuale da farsi quasi impietosa; e segnaliamo almeno, fra le poesie, Pensieri, e fra le “altre storie” La sciamana) e, ancora, fra Nini senz’accento e Ninì con l’accento (Piccolezze).

Dopo un più ampio testo teatrale, U.G.A. Unico Grande Amore, in cui la dicotomia tra i sessi raggiunge il suo (pur a tratti disincantato) acme, si approda ai testi delle dieci canzoni che ritroviamo nel cd allegato, i cui interpreti sono spesso di primo piano. E se L’inventore, per la voce di Ornella Vanoni, è un pezzo per così dire “di repertorio” (proviene da “Stella nascente”, del ’92), il resto è stato inciso per l’occasione, spesso con l’interprete che ne è anche autore della parte musicale. Le cose migliori appaiono Bella (Alberto Patrucco), Dicono che, con un Alessio Lega non poco ciampiano (ottimo l’arrangiamento), Se, con un sofficemente intenso (come sempre, del resto) Joan Isaac, e Ti voglio dire addio, che è poi la traduzione (notevole, per un testo non facile) di Nini e Bardotti della ben nota Je te veux dire adieu di Aznavour e Bécaud, riletta col consueto piglio, l’energia quasi brada, da Peppe Voltarelli. Grandi momenti di un disco (e un libro, ovviamente) di sicuro interesse. 

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In dettaglio

  • Artista: Nini Giacomelli
  • Editore: Editrice Zona
  • Pagine: 156
  • Anno: 2010
  • Prezzo: 20.00 €
  • ISBN: 9788864381572