A cura di Enrico De Angelis, Enrico Deregibus & Sergio Secondiano Sacchi
Nasce sotto la buona stella,
quella (competente) del Club Tenco,
questo ponderoso volume di oltre cinquecento pagine che racconta a chi non la
conoscesse ancora la mai dimenticata figura di Luigi Tenco. E’ un gran bella storia quella che, pagina dopo
pagina, ci viene proposta: e dico bella con consapevolezza, anche se sarebbe possibile
storcere il naso rispetto a questa affermazione pensando alla morte prematura
di questo grande artista. Ma una delle grandi qualità di questo lavoro è proprio
la quasi assenza del pensiero funebre nei confronti di Tenco, di cui viene
rivalutata – se ce ne fosse bisogno – la figura profondamente seminale nel
campo della canzone d’autore. Tipologia espressiva, questa, che Luigi Tenco ha
contribuito a promuovere ed a fare entrare nelle dinamiche dell’arte italiana
del secolo trascorso e di quello appena incominciato.
Il prologo del libro è una
conversazione dei tre curatori (Enrico
de Angelis, Enrico Deregibus, Sergio Secondiano Sacchi) che parlano
non solo dell’artista ma anche del contesto in cui egli visse e lavorò. Fernanda Pivano regala un contributo
sulle radici culturali ed artistiche del dissenso artistico/culturale/politico dell’autore
piemontese, mentre Sergio Secondiano Sacchi contestualizza musicalmente i tempi
di cui il libro si fa interprete. Non manca una puntuale cronologia della vita
di Tenco così come importanti ed illuminanti sono le parole tratte da alcune interviste
che il cantautore rilasciò e che sono state recuperate dal lavoro certosino
degli autori i quali, non contenti, hanno riportato alla luce le recensioni
scritte per le uscite discografiche di allora.
Senza nulla togliere al lavoro
dei tanti amici dei curatori del libro che hanno dato un contributo per questa
pubblicazione, segnalo l’intervento di Giovanna
Marini, che ci insegna ad apprezzare la musicalità delle canzoni del
nostro; mentre Umberto Fiori, da par
suo, ne analizza il linguaggio e le parole.
Grande spazio è poi dedicato al
canzoniere commentato, dove artisti, giornalisti, amici, addetti ai lavori
commentano i brani facendo emergere aspetti a volte inattesi e molto
suggestivi. Questo e tanto altro è racchiuso nelle pagine di un libro assolutamente impedibile sia
per i neofiti sia per chi cerca un’analisi della produzione tenchiana che vada
al di là dei soliti canoni.