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Marilisa Merolla

Rock’n’ Roll, Italian Way

Che il rock‘n’roll, in Italia, possa avere, oggi, una valenza “eversiva” è, ormai, più un luogo comune che un dato di fatto; eppure ci fu un momento, nel nostro paese, in cui questo “fenomeno” mise letteralmente in crisi un modello sociale che, nel tempo, si era cristallizzato su basi tranquillizzanti e facilmente controllabili.

Marilisa Merolla, un po’ curiosa, un po’ investigatrice, racconta questa vicenda che “rimbalza” fra cultura, costume, politica e società: Rock’N’ Roll, Italian Way è la sintesi dei dieci anni in cui la musica, questa musica, ha contribuito a “smontare” molti schemi sociali, infrangendo tabù, ribaltando ruoli, segnando di fatto un momento fortemente innovativo per quella sorta di “mondo piccolo” che era l’Italia postbellica.

Introdotto dagli americani, attraverso le Basi Nato, specie nell’area napoletana, come testimoniano anche alcuni racconti di personaggi come Pino Daniele, James Senese ed i Napoli Centrale che non hanno mai fatto mistero di aver respirato, da giovani, quelle atmosfere, il rock’n’roll era, in origine, uno strumento di socializzazione, il modo per far sentire “più vicini a casa” i militari a stelle e strisce.

Ma la vicenda prese una piega improvvisa e del tutto inaspettata: i juke-box, vere “macchine infernali” per gli italiani abituati alle orchestrine ed alle balere, il ballo, così diverso e maggiormente “fisico” rispetto alle danze più “classiche”, le voci, così distanti, in molti casi, dal consueto “bel canto” all’italiana, gli stessi testi, certamente più “pepati” per i palati italici ormai assuefatti al classico connubio “cuore-amore”, furono una sorta di innesco per migliaia di giovani che, di colpo, rimisero in discussione atteggiamenti, comportamenti e ruoli.

Tutto ciò può sembrare incredibile, se si guarda questo fenomeno con gli occhi di oggi, ma in realtà questa lenta, quanto inesorabile, avanzata della musica d’oltreoceano nelle preferenze degli ascolti causò un a serie di reazioni a catena su vari livelli: i partiti politici si interrogavano, con posizioni differenti, sul fenomeno e sul come “arginarlo”, l’etica e la morale dei rapporti sociali vennero destabilizzate, l’abbigliamento, gli usi ed i costumi fra i giovani, la loro stessa vita sociale, subirono una sorta di “accelerazione” che mandò in crisi modelli che si pensavano intoccabili.

La Chiesa stessa si dovette confrontare con questo differente atteggiamento della popolazione più giovane, e l’arrivo, di lì a poco, del cosiddetto boom economico, catapultò letteralmente il paese in un’epoca completamente nuova, di cui si faticava a capire ed analizzare i confini.

Tutta colpa del rock’n’roll, dunque?

Forse no, non tutta, ma è certo che l’analisi proposta da questo interessante volume chiarisce molti aspetti dei fenomeni socio-culturali che agitarono l’Italia negli anni successivi, e spiega come un fenomeno entrato quasi in punta di piedi, e senza alcuna velleità “di conquista”, nel nostro paese, abbia contribuito a modificarne sensibilmente non solo molti aspetti esteriori, ma anche diversi modi di pensare e di rapportarsi fra persone.

Tutto ciò, per un lettore avvezzo all’odierna globalizzazione del sapere, ha un sapore straordinario: è il gusto per una sorta di ritorno alle origini, il piacere per la riscoperta delle radici, la curiosità di capire da dove derivino numerosi aspetti della vita odierna sui quali si discute, ci si confronta, ci si contrappone ancor’oggi; il tutto trattato con grande attenzione per i dettagli, ed attraverso una narrazione sempre vivace e brillante.

 

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In dettaglio

  • Artista: Marilisa Merolla
  • Editore: Coniglio Editore
  • Pagine: 168
  • Anno: 2011
  • Prezzo: 24.00 €
  • ISBN: 9788860632319

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