Duka & Marco Philopat
“Romanzo d'amore droga e odio di classe”, recita
così il sottotitolo di questo romanzo sui generis firmato da Marco Philopat, scrittore e giornalista
legato a doppio filo con la scena punk milanese, e Duka, che si definisce “ironico bardo della controcultura romana”.
Tutta la vicenda comincia al Corviale, edificio serpentiforme lungo un
chilometro e situato nella periferia romana: i gravi danni strutturali
costringono le autorità a evacuare le case. Il sindaco V. (sì: proprio quello)
decide di spostare l'enorme quantità di persone negli studios di Cinecittà, in
una tendopoli allestita alla bisogna. E tutto comincia ad andare per il verso
sbagliato. La folla prende d'assalto un vicino centro commerciale, in piena
rivolta contro il potere costituito. La polizia è effimera e, d'altra parte, il
sindaco non può permettersi il danno d'immagine in diretta televisiva.
Dicevamo romanzo sui generis, e lo è
davvero, perché la vicenda dell'evacuazione del Corviale immaginata in modo
così eccessivo, quasi caricaturale, mette alla berlina la società attuale, i
vizi nei rapporti con i media, i viziosi esercizi di poter politico di stampo
demagogico. Ma Roma k.o. è anche l'occasione per raccontare la
controcultura romana degli ultimi trent'anni. Il Duka, infatti, entra nel libro
oltre che come autore, anche come personaggio, a cui vengono messi in bocca
decine di aneddoti legate all'underground della città. La città, appunto. Non
assomiglia alla Roma dell'arte e dell'archeologia che le varie amministrazioni
hanno cercato di vendere al popolo dei turisti internazionali, ma nemmeno ha il
sapore romantico di molte rappresentazioni cinematografiche. Non assomiglia
nemmeno a quella caciarona e gioviale di Aldo Fabrizi o Alberto Sordi. La Roma
della street life raccontata da Philopat e il Duka è una città che si fa
memoria storica dei movimenti. Attraverso le iperboliche testimonianze del Duka
si mettono in riga il Chiapas, il movimento rave, la new wave (italica e non),
gli scontri dei separatisti baschi, il microcosmo della curva romanista che
riflette il macrocosmo e tanto altro ancora. Roma k.o. è il romanzo che
si erge contro qualsiasi normalizzazione e si fa beffa di qualsiasi sindaco V.