Elisa
Il tutto nasce dal rendersi conto
di avere uno scatolone di foto e una cassapanca piena di diari e quaderni. I
ricordi, dunque, sono fissati sia figurativamente che narrativamente, e il
tempo non li può stravolgere. Un senso
di me, libro per lo più fotografico, è una sorta di versione cartacea del
best of di Elisa, “Soundtrack 96-06”,
cioè una raccolta dei momenti migliori, un ripercorrere il proprio passato per
capire a che punto del cammino si è giunti. Le immagini e gli scritti non sono ordinati
cronologicamente, ma sparsi, così come i ricordi affiorano nella memoria senza
un ordine apparente.
Le foto hanno didascalie scritte
a mano o con un carattere che ricorda le vecchie macchine da scrivere, a dare
l’impressione di qualcosa di informale, di un album personale che Elisa ci
mostra e commenta per noi.
Le poche note scritte parlano del
Lisert, della Bisiacheria, le zone attorno a Monfalcone in cui la cantante è
nata e cresciuta, «terre di mezzo, crocevia di anime», zone di confine ma anche
segnate dalle guerre. Qui Elisa ci parla della sua adolescenza di provincia
passata fra il negozio di parrucchiera di sua madre e il bar dove gioca a
biliardo e flipper. Della sua passione per la musica, degli studi di canto e
pianoforte, delle figure fondamentali
che le hanno insegnato il “mestiere”, ma anche la disciplina, un metodo
di studio. La seguiamo nella sua gavetta con i gruppi più disparati, suonando e
cantando i generi più diversi, cosa che ha formato il suo stile eclettico e la
sua confidenza con il palco. Sorridiamo apprendendo della sua paura
nell’affrontare il provino con Caterina
Caselli, e apprendiamo che il primo contratto con la Sugar lo deve
firmare sua madre, perché lei è ancora minorenne.
Insieme alle foto e alla parte narrativa, ci sono anche pagine di quaderni
riportate tali e quali, con riflessioni scritte a penna o a matita,
scarabocchi, pensieri prima di salire sul palco, quando teneramente pensa ai fans
che si staranno preparando ad applaudirla. Se l’Elisa artista l’abbiamo
conosciuta nell’ultimo decennio attraverso le sue canzoni, le foto e le parole di
questo libro ci parlano dell’Elisa persona, e ci restituiscono l’immagine di
una ragazza sorridente, appassionata, legata alla famiglia e agli amici più
cari, esigente e seria nel lavoro. E soprattutto semplice, tanto da non cedere
alla tentazione un po’ presuntuosa di scrivere un’autobiografia, preferendo condividere
con noi un meno pomposo e più intimo album di ricordi.