Marco Rossari
Questo volume di Marco Rossari interamente dedicato ad
uno dei dischi più importanti della produzione di Francesco Guccini è una delle
tre uscite con cui la No Reply inaugura Tracks,
una nuova collana di libri interamente dedicati a dischi che vengono tutt’oggi
considerati come pietre miliari della storia della musica leggera (le altre due
pubblicazioni riguardano rispettivamente “Born in the U.S.A.” di Springsteen e
“OK Computer” dei Radiohead). Il progetto è semplice quanto efficace: il disco
scelto viene affidato ad uno scrittore o giornalista musicale considerato
esperto in materia, il quale lo analizza traccia per traccia
contestualizzandolo nel periodo storico in cui è uscito ed aggiornandone le
tematiche all’attualità. Completa il tutto una scheda tecnica e un profilo
storico-culturale che riassume ed amplia quanto trattato nel testo.
Rossari, che quattro anni fa fu
un piccolo caso letterario con la raccolta di racconti “Invano veritas”,
affronta l’operazione a modo suo e fa diventare l’analisi di Via Paolo Fabbri 43 (che contiene
l’invettiva de L’Avvelenata ma anche l’intimismo
disincantato di Canzone quasi d’amore)
una specie di viaggio a balzi tra l’esegesi delle sette canzoni dell’album, i
più improbabili feticismi gucciniani e un racconto che, intitolato
programmaticamente Gucciniana,
utilizza versi e situazioni del nostro per raccontare la storia di un amore mai
sbocciato.
Le prime due parti destano
sicuramente il maggior interesse: i brani sono infatti analizzati con
competenza e precisione – a fronte di una scrittura agile che evita qualsiasi
tipo di accademismo – mentre sono assai gustose le top ten che inframezzano i
vari capitoletti (Hornby docet) elencando “le 10 strade più celebri della
musica leggera italiana” come “i 10 sconvolgenti aneddoti su F.G.” (in cui scopriamo
che Guccini ha duettato addirittura con Romina Power).
Più riempitivo e prescindibile
invece il racconto, intriso di quella malinconia un po’ ironica un po’ sarcastica
che è tipica anche di altre pagine dell’autore. Autore che, tra le altre cose,
ha pure il merito di portare qualche critica (negativa) al repertorio del
cantautore di Pavana, per una volta non trattato lui come tanti altri colleghi
con toni al limite dell’agiografia. Sintomo di un modo diverso di fare critica
musicale? Sicuramente. Ma anche conseguenza di un approccio personale ad una
collana che già di suo brilla per freschezza. Consigliato.