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50 artisti per 50 anni di musica italiana

Grande referendum del M.E.I. per i 50 anni della discografia indipendente

50 giornalisti sceglieranno i 50 artisti simbolo della scena indipendente italiana

La storia, per evolvere e camminare, è lastricata di rivoluzioni e frenate, svolte, salti e rallentamenti. Quel che è nuovo e dirompente in un’epoca getta al contempo le basi per possibili capisaldi del futuro, da rinnovare o dissacrare, rovesciare o superare ancora a loro volta grazie a nuove idee. E così via.

Questa parabola vale ovviamente anche per l’arte e in particolare per la musica, il cui percorso è costellato di tradizione e sperimentazione, pratica di stili prima guardati con sospetto e poi consacrati, conservazione e distruzione delle lezioni del passato. Le note sono solo sette, eppure l’estetica dei suoni e delle immagini, degli arrangiamenti e dei look è cambiata mille e mille volte, dal cantautorato più intimo a quello “impegnato”, dai beat e gli hippy ai mod, dalla new-wave al punk, dalla rinascita del rock analogico degli anni Novanta grazie alla scena underground all’indie hipster-ico degli anni Zero. Ma qual è stato il terreno più fertile e adatto ad accogliere e diffondere nuove sonorità nazionali o esterofile, seguendo i cambiamenti dei costumi e la fenomenologia delle subculture giovanili? Sicuramente quello delle etichette indipendenti: ad esse ha deciso pertanto di guardare il M.E.I. (Meeting degli Indipendenti), per un referendum curato dal giornalista Enrico Deregibus che elegga i 50 artisti più significativi dei 50 anni della discografia indipendente.

Era il 1962 quando usciva il 45 giri di Ricky Gianco con Vedrai che passerà sul lato A e Te ne vai sul lato B: era la nascita del Clan Celentano, prima gloriosa esperienza di autonomia artistica e discografica, che cementava (almeno momentaneamente) un gruppo di artisti che fondevano e alternavano romanticismo e rock ‘n roll (oltre all’Adriano nazionale e Gianco, Gino Santercole, un autore intenso e poetico come Don Backy, i primi Ribelli, ecc.). Sono passati quindi 50 anni da questa prima uscita indipendente, che pure ebbe il precedente illustre di Italiacanta e DNG, etichette collegata al gruppo dei Cantacronache per cui scrissero canzoni anche Calvino, Fortini ed Eco e per celebrare questo traguardo della storia delle etichette discografiche indipendenti, il M.E.I. ha deciso di coinvolgere 50 giornalisti e studiosi del panorama italiano per riflettere su quali artisti indipendenti abbiano inciso maggiormente sulla storia della musica del nostro Paese.

I nomi dei 50 artisti simbolo della musica indipendente italiana, scelti da questa giuria, saranno annunciati al Salone del libro di Torino il 13 maggio alle ore 16 e 30. In quell’occasione verrà presentato il volume Indypendenti d’Italia. Storia, artisti, etichette e movimenti della musica indipendente italiana (Editrice zona) a cura di Enrico de Angelis, Federico Guglielmi e Giordano Sangiorgi. L’intento del libro è proprio raccontare la «ricchezza musicale, creativa, culturale, sociale, aggregativa» e quant’altro del mondo musicale indipendente: come ricorda Sangiorgi nella quarta di copertina, non c’era traccia spesso nei mass-media di tutta quella «messe incredibile di produzioni, festival e tour da milioni di giovani», delle «decine di riviste vendute in decine di migliaia di copie», dei programmi radio o della «ricca mappa di rock club e negozi alternativi di dischi» e di «nuovi promoter che hanno dato vita ai circuiti di musica underground». Serviva quindi discuterne e scriverne. Così come serviva provare a tirare le somme di questo lungo percorso musicale in questo sondaggio. Attendiamo i verdetti. 


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