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Zibba: cantautore raffinato dal sapore blues

A Marzo 2015 è uscito Muoviti svelto ed in questi giorni è in solo per il “Farsi Male Tour”.

L'Isola presente alla data di Roma al Teatro Quirinetta

Sono passati quattordici anni dal disco di esordio di Zibba e Almalibre (L'ultimo giorno, 2002), in mezzo c'è stata la Margherita con Tonino Carotone, le collaborazioni con gli Africa Unite e i Tiromancino, la vittoria del nostro concorso L'Artista che non c'era nel 2011 (nello stesso anno la vittoria del Premio Bindi). Poi il 2012 e il premio Album dell'anno di Come il suono dei passi sulla neve al Premio Tenco: concept album, affresco sull'amore, con tanti ospiti a collaborare, da Finardi, a Roy Paci a Vittorio De Scalzi. Ed un altro bivio cruciale di questi 14 anni, la partecipazione con il brano Senza di te al Festival di Sanremo 2014, con il quale si aggiudica sia il Premio della Critica Mia Martini che quello Sala Stampa “Lucio Dalla”. 

A marzo del 2015 è uscito il settimo album Muoviti svelto, anche in questo lavoro importanti gli artisti che accompagnano Zibba nel viaggio, da Omar Pedrini (Il giorno dei santi) a Niccolò Fabi (Farsi male, brano di apertura del disco da cui prende il nome il tour che vede oggi Zibba in solo girare l'Italia). Un ottimo disco, coinvolgente, che rimane e dai testi più immaginifici senza perdere quella capacità narrativa che fa di Zibba un autore raffinato e originale.

Dopo l’uscita del singolo/video Farsi male (https://www.youtube.com/watch?v=c0-iJejMykI), dove alla perfezione la voce graffiata e blues di Zibba incrocia quella più delicata e leggera di Fabi, è partito il tour omonimo che ha toccato Roma il 3 febbraio scorso al Teatro Quirinetta. L’atmosfera era quella di un incontro tra amici, poco importava che uno di questi fosse su un palco e gli altri, tra chiacchiere e birra nell’attesa, fossero seduti a terra sul pavimento in legno. La sensazione era davvero quella di essere andati a casa di uno con cui ci si conosce bene, ad ascoltarlo raccontare. Solo sul palco, chitarre, pedaliera e quella voce che avvolge, smuove lo stomaco, graffia e con dolcezza poi si avvicina per sussurrare di nuovo qualcosa; ha accompagnato nel viaggio di un’ora e mezza tra i brani dell’ultimo disco (Farsi male, Il giorno dei santi, Che ore sono, La medicina e il dolore, Muoviti svelto) e quelli degli album precedenti (Senza di te, Le distanze, Margherita, Dove i sognatori son librai, Anche se oggi piove). Nel presentare il brano Il mio esser buono (contenuto nell’album di Cristiano De Andrè Come in cielo così in guerra del 2013) Zibba si è lasciato andare ad un ricordo «una volta scritta la mandai a Cristiano, quando la sentii registrata per la prima volta mi venne un colpo…sembrava che a cantare la mia canzone fosse Fabrizio». Questo è solo uno dei tanti episodi di collaborazione di Zibba come autore, dal brano Fall contenuto nell’album di Jack Savoretti Written in Scars, a Una scintilla di Lorenzo 2015 CC a Qualche cosa di diverso, contenuto nell’ultimo album di Patty Pravo EccomiZibba mi ha ascoltato venti minuti sul mio divano, poi ha detto ‘vado’ ed è tornato dopo due ore con un pezzo bellissimo, per questo lo chiamo ‘l’uomo del divano’»).

Ospite del concerto, sul finale, un altro di quei talenti chiari, limpidi e indiscutibili: Erica Mou (vincitrice anche lei del nostro concorso, edizione 2009). Insieme, con una bell’intesa, hanno interpretato Se mi lasciassi sola (dell’album di Erica del 2015 Tienimi il posto) e scherzando, ma forse non troppo, hanno completamente rivisitato il brano di Paola e Chiara Vamos a bailar,  «abbiamo avuto l’idea di riproporre in versione acustica i grandi brani del pop italiano, secondo me è un bel progetto…» scherza Zibba rispondendo alle risate del pubblico.

Intensa, leggera, avvolgente, la musica di Zibba merita ascolto. E passare una serata seduti sul pavimento di un teatro, magari con nelle mani un bicchiere di rosso, a farsi raccontare le sue storie...è certamente un buon modo per volersi bene. 

Foto di Roberto Panucci

 


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