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A Chiara Ianniciello il Premio Bianca d’Aponte 2023, a Irene Buselli il Premio della Critica ‘Fausto Mesolella’

Aversa, Teatro Cimarosa, 27 e 28 ottobre 2023 – 19ª edizione

Nina Zilli madrina della 19ª edizione

Sul palco il grande Mauro Pagani, Premio alla Carriera Città di Aversa, Nina Zilli, madrina della rassegna, e Raquel Kurpershoek, vincitrice del Premio Bianca d’Aponte International, oltre a Cristiano Godano, Massimo Germini, Mauro Ermanno Giovanardi, Flo e Mariella Nava

Riunita per la diciannovesima volta, la famiglia del Premio Bianca d’Aponte, di anno in anno più numerosa, ha acceso ancora le luci sul mondo magico generato dalla musica e dalle parole di Bianca. La penombra della sala è abitata da madrine delle edizioni passate, ospiti che si sono avvicendati negli anni sul palco del Cimarosa, artisti innamorati di quel luogo che, un po’ come il fantastico paese di Brigadoon che compare per un solo giorno ogni cento anni, qui – assai più fortunati, noi! – questi due giorni di ogni anno non vuole perderli nessuno. E stanno lì, come amici, come familiari, come innamorati, sulle poltrone della platea a godersi lo spettacolo e, talvolta, a dare il loro contributo nelle giurie. Cresce sempre di più anche l’interesse verso gli eventi collaterali che si svolgono la mattina del sabato, quest’anno ben tre e anche l’anteprima del giovedì mattina, momenti di approfondimento su tematiche utili alla crescita artistica delle artiste.

 

Più in generale il parterre degli ospiti della due giorni, sempre più stellare, di cui abbiamo gridato i nomi nei titoli, ha dato vita a momenti unici, indimenticabili per tutti i presenti, ma ve li raccontiamo dopo.

Partiamo invece da loro, dalle “portatrici d’acqua” – per dirla con le parole di Fausto Mesolella – che irrigano e nutrono questo luogo con le loro nuove gemme musicali in attesa di sbocciare. Del resto, è per loro che papà Gaetano e lui hanno creato questo universo di straripante bellezza ed energia creatrice femminile.

Seguiamo l’ordine dei premi come filo conduttore e cominciamo dalla vincitrice assoluta Chiara Ianniciello, dolce e ancora timida ragazza salernitana che si esprime con grazia tra jazz e dialetto, accompagnandosi in leggerezza con le corde del contrabbasso, pizzicandole come pizzicano Le zanzare della sua canzone, premiata anche come Miglior composizione. E Irene Buselli, alla quale la giuria dei critici assegna il Premio ‘Fausto Mesolella’ per il suo raffinato intreccio di parole, suoni e interpretazione, tutti e tre che giocano sui significati multipli dell’aggettivo Sottile; ben meritata per lei anche la Targa per il Miglior testo, da quest’anno dedicata a Oscar Avogadro e consegnata da suo figlio Gabriele, come pure l’omaggio di un video live in studio da parte di Soundinside Basement Records.

 

Quale Migliore interprete viene premiata Cristina Cafiero, che porge al pubblico la sua elegante Core mio, un dialogo rassicurante e soffuso di chitarra tra lei e il suo cuore un po’ agitato dall’arrivo improvviso e inatteso dell’innamoramento. Coinvolge il pubblico a suon di colpi di tamburo e di canto appassionato Santanna (Annalisa Andreoli), in cui convivono la tenacia abruzzese e la forza dello spirito degli indios d’America, mentre Arianna Battilana si esprime in un pop grintoso e tutto da ballare.

Francesca Giannizzari, con Il tuo gusto per le cose, conquista il Premio ’Na stella del Virus Studio, con l’incisione di un brano con la produzione artistica di Ferruccio Spinetti, mentre Alessandra Nazzaro riceve dalle mani della prima vincitrice del Premio Bianca d’Aponte Veronica Marchi il riconoscimento della sua etichetta discografica dedicata al mondo femminile, Maieutica Dischi.

Ruvida e vera nel canto romanesco e nelle parole concrete che raccontano la sua storia, Ilaria Argiolas con i suoi dolenti Ahia Ahia si conficca nel cuore dell’attenzione di molti giurati e affascina particolarmente Mariella Nava, che la sceglie per la sua etichetta Suoni dall’Italia, mentre Veronica Di Nocera, con la sua Ansietà, si aggiudica un anno di assistenza legale e manageriale da parte di Siedas.

Ed eccoci alla sintesi delle due serate e agli ospiti. Ricomposta la provata coppia Carlotta Scarlatto e Ottavio Nieddu a presentare la rassegna e l’ensemble dei musicisti residenti guidati da Alessandro Crescenzo, l’apertura è stata tradizionalmente affidata alla vincitrice della passata edizione, Moà, con l’eccezione, quest’anno, della serata del sabato, che ha avuto una sorta di prologo musicale nell’omaggio a Fausto Mesolella portato sul palco dal suo successore alla direzione artistica del premio Ferruccio Spinetti e da Mariella Nava, che hanno eseguito la sua Se veramente Dio esisti.

Nella prima serata, tutte le concorrenti hanno avuto l’opportunità di scegliere un brano fuori concorso da presentare al pubblico e alle giurie, una grande occasione per dare una visione più ampia del loro linguaggio poetico e musicale e una sorpresa rinnovata per tutto il pubblico in sala. Vogliamo qui ricordare la cascata travolgente di incontenibile energia piovuta giù dalle balconate con le voci, le grida e gli applausi dei giovanissimi studenti del Liceo Musicale Cirillo quando sul palco sono saliti alcuni dei loro compagni: loro, con garbo, rispetto e competenza, hanno interpretato il bellissimo Canto di fine inverno di Bianca d’Aponte, canto di gioia, di speranza e di amore che solo giovani come lei, come loro, possono incarnare tanto perfettamente. Venerdì è stata anche la serata di Mauro Ermanno Giovanardi che ha omaggiato Fabrizio De André avvalendosi del magistrale accompagnamento della chitarra di Massimo Germini; ma è stato pure il giorno del set di Cristiano Godano, voce, chitarra e ritmo per un autore dalla sensibilità profonda e dalla piena maturità artistica; infine, ripensiamo con commozione a Raquel Kurpershoek, vincitrice del Premio Bianca d’Aponte International, che ha letteralmente incantato i presenti con la sua interpretazione di Gracias a la vida di Violeta Parra: ogni parola, ogni intento, ogni sfumatura poetica ha trovato il suo posto preciso in questo inno alla vita nella voce calibrata e dolce della talentuosa, giovane artista olandese.

 

La serata del sabato, dopo l’esibizione delle finaliste con il brano in concorso e mentre si facevano i conti dei voti delle due giurie, il palco ha continuato a riempirsi di meraviglia: Nina Zilli, madrina di questa edizione, non si è risparmiata nel suo solare e colorato soul facendo cantare il pubblico entusiasta; ha poi omaggiato Bianca d’Aponte con la sua personale interpretazione della canzone Lo specchio. Nello splendido pianeta delle cantautrici vive anche Flo, artista ormai affermata che non dimentica neppure per un attimo le sue radici campane (qui in alto nella foto), di cui racconta con parole parlate e cantate, semi da cui germogliano le sue composizioni.

Teniamo come ultima chicca lo straordinario set di Mauro Pagani, insignito del Premio alla Carriera Città di Aversa, che si muove tra il suo vissuto artistico al fianco di De André cantando la loro Crêuza de mä (ancora sul palco Massimo Germini al bouzouki), passando per il blues di America e armonica a bocca, approdando infine a un’esaltante Impressioni di settembre che gli vale la standing ovation della platea, plauso esteso ai musicisti della resident band che si sono dimostrati all’altezza di cotanto capolavoro per la gioia e l’ammirazione dello stesso Pagani.

Arrivederci, dunque, Brigadoon aversano di fata Bianca, ché il prossimo anno fanno venti di questi giorni di magia, e non possiamo che aspettarci nuovi sogni in musica.

 

 

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