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Si è concluso ad Albanella il concorso Botteghe d’Autore: a Piergiorgio Faraglia il titolo di vincitore della IX edizione.

Botteghe d'Autore: Piergiorgio Faraglia il vincitore della IX edizione

Giacomo Lariccia e Matteo Passante premiati rispettivamente per il testo e per l’interpretazione. Sul palco di Albanella l’entusiasmante esibizione di Raiz & Fausto Mesolella con il loro nuovo progetto "Dago Red"

Botteghe d’Autore Festival 2014 ha spento i riflettori della IX edizione nella notte tra il 5 e il 6 agosto, sul grande palco di fronte al pubblico che gremiva la piazza Cavalieri di Vittorio Veneto. Possono ben dirsi soddisfatti del risultato, gli organizzatori dell’evento, riuniti nell’associazione Pro loco di Albanella, che ogni anno sembra doversele conquistare una a una, quelle tavole di legno su cui si avvicendano gli artisti, tra sempre maggiori difficoltà, prima fra tutti la disperante scarsità di finanziamenti che negli anni li ha costretti a ridurre sia il numero di serate – inizialmente cinque, ora due – sia le proposte culturali, rinunciando al concorso cinematografico “Dalla parte del corto”. Eppure dal punto di osservazione dalla platea, quella sera, non si notava nulla. Tutt’altro si sarebbe detto, invece. Perché di fatto, come già abbiamo avuto modo di considerare qui pochi giorni fa, questo festival, sotto la direzione artistica di Ivan Rufo, cresce in prestigio e autorevolezza ogni anno di più.

La serata di apertura del 4 agosto è stata dedicata al tradizionale Caffè letterario, appuntamento fisso curato da Diego Rufo. Un momento sempre interessante che con i suoi reading ha dato voce nel tempo alle opere di autori quali Peppe Lanzetta, Pietra Montecorvino e Pino Nazio, e che quest’anno in Piazza Garibaldi ha offerto al pubblico l’incontro con Antonia Dininno, autrice del libro “La prova del 6” (ed. Ad Est dell’Equatore, 2013) vincitore del Premio letterario Città Cava dei Tirreni, sezione Narrativa inedita, registrando ancora una volta la partecipazione di un pubblico numeroso e attento.

Ma il cuore della manifestazione batte nella seconda e ultima serata, quella dedicata alla musica e al concorso.
Cominciamo col dire che il fiore all’occhiello di questa edizione è stata l'esibizione, nella piazza di questo piccolo centro, di due grandi artisti che hanno fatto e stanno facendo la storia della canzone d’autore italiana: Raiz & Fausto Mesolella. La loro presenza si impone a suggello dell'importanza conquistata da Botteghe d’Autore risalendo con impegno e passione i suoi nove anni di vita. Posti al centro della serata, tra la carrellata dei concorrenti e la cerimonia finale di premiazione, i due artisti si sono esibiti con generosità in un lunghissimo set. La loro rilettura della canzone classica napoletana, da Maruzzella a Lacrime napulitane, da Carmela a 'O sole mio, mescola in termini sia linguistici che musicali tradizioni lontane e vicine nella storia e nei luoghi, alterna dialetto napoletano, inglese ed ebraico, ritmi popolari, rock e canzone d'autore, assecondando il filo ispirativo della storia dell'emigrazione dei popoli e dell'incontro tra culture. Il pubblico è stato immerso in un affascinante, suggestivo ed emozionante impasto fatto della chitarra magica di Mesolella, della voce sabbiosa di Raiz e di un elemento ancor più ineffabile che è l’interpretazione artistica di questi due grandi della nostra musica. Tutto questo è naturalmente impossibile descriverlo qui; quel che è da fare è invitarvi all’ascolto del loro comune lavoro da poco pubblicato Dago Red (titolo mutuato da una raccolta di racconti di John Fante, figlio di emigranti molisani in America) e testimoniare dell’entusiasmo che ha travolto il pubblico della piazza di Albanella, il quale esige il “bis” con una determinazione disarmante ed è infine istintivamente trascinato in una standing ovation al cospetto dei due.


Veniamo ora allo svolgimento del concorso vero e proprio. Filo conduttore dello spettacolo è stata anche quest'anno Melissa Di Matteo, storica presentatrice di questo festival, brillante ed equilibrata, che ha accolto i dieci finalisti del concorso presentando uno a uno loro e le loro canzoni, leggendone parte del testo e invitando ciascuno a presentare loro stessi il proprio brano: tutte accortezze importanti e rispettose dei concorrenti, perché la giuria avrebbe votato al primo ascolto. Giuria dal compito arduo davvero, come da premesse – chi scrive ne era parte e può ben dirlo – perché il livello artistico della competizione è stato elevatissimo. Dieci artisti, va detto, tutti meritevoli di essere ascoltati e seguiti ben oltre il singolo brano presentato al concorso. I concorrenti si sono susseguiti in ordine alfabetico. L’apertura è toccata così al trapanese Alessio Alessandra con La giustizia dei Re, brano dal tratto elegante che lui, accompagnato al piano da Vincenzo Alonso, presenta con teatralità attirando l’attenzione sull’intensità del testo. Seconda canzone in gara è Nessuna forma ingenua di Melissa Ciaramella, cantautrice siciliana dal sorriso aperto e contagioso che negli ultimi tempi si è fatta notare in più di qualche circostanza (come al Premio Bianca d’Aponte, per citarne una); lei imbraccia un basso ed è accompagnata alla chitarra da Piergiorgio Faraglia, musicista che ha non solo la caratteristica della bravura, ma anche quella di essere in gara in questo stesso concorso, a dimostrazione che i valori dell’amicizia e della condivisione, quando si tratta si musica, vanno ben oltre qualunque competizione, anche in un concorso importante come questo. Dopo Melissa è la volta dell’altra donna in gara, la brava Alice Clarini, che presenta la sua Se mi guardi così, canzone e interpretazione di indubbio valore artistico. Arriva quindi il turno di Piergiorgio Faraglia (sul palco con Saverio Capo e Armando Serafini) e de L’uomo nero: la sua è una canzone che tocca corde profonde senza possibilità di scampo, nel suo testo e nel suo incedere entrambi incalzanti, quasi ipnotici inizialmente ma esplosivi poi, perfettamente incastonati l’uno nell’altro come accade solo nella migliore forma canzone; una sintesi artistica che lo porterà dritto alla vittoria del Premio Botteghe d’Autore 2014 e pure del Premio come Migliore arrangiamento. Ma questo non è ancora accaduto, mentre lui ringrazia il pubblico e lascia il posto a un altro bravissimo artista, Giacomo Lariccia, italiano che vive in Belgio: è drammatico il suo racconto Sessanta sacchi di carbone, reso ancor più duro dal fatto di essere vero, quello scellerato patto tra Italia e Belgio che nel 1946 stabilì il valore di scambio degli uomini a peso di carbone. Le sue parole, pronunciate con voce e chitarra, al termine della serata saranno premiate dalla giuria quale Miglior testo di questa edizione. Alleggerisce il clima l’esibizione successiva, lo spiritosissimo Lucio che con la faccia seriosa ma tutta ricoperta di scritte e gesticolando platealmente canta Gratis, facendo dell’ironia decisamente il suo punto di forza. E l’ironia s'intrattiene sul palco pur con l’avvicendamento dei cantanti, perché è la volta di Matteo Passante; lui non dice cose da ridere, invero, parla di guerre, di armi e di confini, ma conferisce al suo parlare il taglio della speranza, mantenendo il difficile equilibrio tra impegno e leggerezza in una canzone godibilissima quale è Il mappamondo, dal testo raffinato e dal ritornello cantabile, in una esibizione che colpisce la giuria tanto da fargli conquistare il Premio per la Migliore interpretazione. L’artista che segue è Michele Scerra; accompagnato sul palco da Giacomo Tosti, ha modi gentili mentre parla con il pubblico, e poi con grazia comincia a cantare Il circo gelsomino: una fisarmonica morbida di passaggi armonici che muovono l’anima, e la trasportano nel cuore de “La strada” di Federico Fellini per uscirne fuori di tanto in tanto a passo di valzer, riflettendo sul ruolo del destino e sulla possibilità che abbiamo di decidere della nostra vita. Lo segue Adriano Tarullo con Bianco, canzone che porta gli echi del miglior Ligabue, quello accogliente di rock lento e atmosfere da bar, che sa emozionare e far venire voglia di risentirla da capo, questa canzone. L’ultimo brano in gara è Arriva la guerra di Vuoto apparente (alias Riccardo Piazza), che con voce e chitarra affronta un’attualità devastante di conseguenze quale è il clima di diffidenza e di superficiale egoismo che caratterizza i nostri tempi.

È il momento che la giuria esprima il suo voto, che gli organizzatori comincino a fare i conteggi, e dunque che si esibiscano gli ospiti. Sale così sul palco l’ultimo vincitore di Botteghe d’Autore, Carlo Mercadante, che nel 2013 con #niente in tasca si è aggiudicato il titolo. Spudoratamente commosso e accolto con grande calore dal suo pubblico, Mercadante apre il suo set con Qui non c’è posto per noi, accompagnando poi la successiva Fiore di primavera – presentata tre anni fa proprio in questo concorso con il suo gruppo Sindrome di Peter Pan e che questa platea ama in modo particolare – con qualche parola sulla necessità di restituire dignità al lavoro degli artisti acquistando la loro musica. Infine, Mercadante omaggia gli organizzatori di Botteghe d’Autore, invitando alcuni di loro sul palco a fischiettare con lui il ritornello di #niente in tasca, prima di salutare il pubblico e lasciare il posto a Raiz e Mesolella.

Perché Mercadante abbia questa grande stima dello staff di Botteghe d’Autore vogliamo dirvelo anche noi, che la condividiamo in pieno. Parliamo del presidente della Pro Loco Gino Rufo, che affronta ogni anno la fatica di riuscire a trovare i mezzi per realizzare questo evento; dei suoi figli Diego e Ivan; di uno stuolo di giovani e giovanissimi che al solo guardarli frantumano qualunque luogo comune sulla loro generazione, quella "senza più ideali, né voglia di cambiare né speranza", per intendersi, figuriamoci poi se di un paesino campano posto 300 metri al di sopra delle più turistiche località costiere. I giovani di Botteghe, ben motivati dai fratelli Rufo, diventano l’opposto di questo stereotipo, e rincuora gustarsi l’immagine davvero esemplare di questi ragazzi; citiamo qualcuno di loro perché è il minimo che possiamo fare, ricordando però a chi legge che lo staff vanta la presenza di una ventina di persone: Lucia Pitta, Dino Verrone, Vincenzo Maraio, Maria Guarracino, Sofia Maraio, Giuseppe Lettieri, Marzia Lettieri, Francesco Maraio, Stefano Albanese, e tutti gli altri. Tra le tante cose da dire, vogliamo ricordare la splendida iniziativa di devolvere tutto il ricavato delle vendite delle magliette ufficiali di questa edizione al finanziamento della causa di Emanuele Scifo, giovane di Salerno gravemente malato che deve sostenere gli altissimi costi di un intervento urgente negli Stati Uniti. Un gesto estremamente generoso da parte di una comunità gravata da molte difficoltà economiche, ma che non cede il passo alla commiserazione; piuttosto, avanza determinata sventolando le bandiere della cultura e del sostegno reciproco.

La festa volge al termine, ora che i conti dei voti sono stati fatti. La cerimonia di premiazione viene condotta dal direttore artistico che chiama sul palco per la consegna alcuni dei presenti in platea tra membri della giuria e personalità presenti (come il Consigliere Sofia Gorrasi o Fausto Pellegrini di RaiNews24), e si chiude con l’esibizione del vincitore Piergiorgio Faraglia, commosso fino alle lacrime. Sembra il momento di fermarsi un po’, ma nella confusione entusiastica di artisti e pubblico gli instancabili ragazzi dello staff stanno già parlando tra loro dei festeggiamenti per il decimo anno di Botteghe d’Autore. Che, va da sé, necessita di un grande evento. Staremo a vedere, e con grande attenzione.

(Foto di Giovanni Croce)


La giuria di Botteghe d’Autore 2014 era composta da:
Donato Alfani (Corriere di Salerno)
Roberta Balzotti (giornalista Gr1 Rai)

Biancaluna Bifulco (Dum Dum Republic)
Daniele Brenca (Musicista e compositore)
Gaetano d’Aponte (Premio Bianca d’Aponte)
Enrico Deregibus (Giornalista musicale)
Annino La Posta (Giornalista e scrittore)
Tiziana Marino (Radio Paestum)
Carlo Mercadante (Vincitore Botteghe d’Autore 2013)

Francesco Paracchini (L’Isola)
Duccio Pasqua (Radio 1 Rai)
Fausto Pellegrini (RaiNews24)
Alessia Pistolini (Critico musicale)
Gigi Rufo (Musicista)
Stefano Starace (MO l’Estate)
Paolo Talanca (Giornalista Il Fatto Quotidiano)
Domenico Tanza (Casa Rubini)
Dario Zigiotto (Operatore culturale)

Contatti:
Responsabile della comunicazione: Lucia Pitta - Tel. 3385853821 - ufficiostampabda@gmail.com
http://www.botteghedautore.it/
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www.twitter.com/BotteghedAutore


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