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Helena Hellwig e i Punto e Virgola sono i vincitori della X edizione di Botteghe d'Autore

Al duo forlivese anche il premio per il Miglior Testo

Come Migliore Interprete è stata premiata Marlò, mentre il riconoscimento per il Miglior Arrangiamento è andato ai Diversamente Rossi.

Con un inedito ex aequo per il vincitore assoluto - Helena Hellwig con Alla Marilyn morrò e i Punto e Virgola con Cuoca - si è conclusa l'attesa X edizione del festival Botteghe d'Autore, un concorso musicale che sempre più attenzione richiama a sé, anno dopo anno.

Poetica, profondamente, l'apertura della manifestazione, il Caffè letterario curato come di consueto da Diego Rufo. Una sera tenera, poggiata tra il dopo e il prima di una pioggia estiva che ha ammorbidito l'atmosfera e i suoni della piazzetta Garibaldi addobbata a festa da note colorate, e tutta dedicata ai versi recitati sulle corde della chitarra. L'apertura è stata consegnata nelle mani di Domenico Monaco, il “contastorie”, che tra lievi giri armonici ha raccontato le storie minime della sua Trentinara – paese dei dintorni di Albanella – e dell'umanità che anima quei luoghi, talvolta in dialetto, talvolta in italiano; storie intime di luminosa semplicità che rimettono l'accento sui valori importanti del vivere. La platea, assorta e partecipe, ha quindi accolto con un lungo applauso il poeta Vincenzo Costantino “Cinaski”, e il suo compagno di viaggio Claudio Domestico Gnut: il suo reading “Nato per lasciar perdere” ha il timbro caldo della voce, il gesto della mano a completare l'espressione del viso, e parole maneggiate con sapienza a esprimere riflessioni sottili, giocando con ironia, dolcezza, concretezza di vita vissuta filtrata dallo sguardo poetico, sfiorando appena il tasto dell'amore con rara delicatezza e rispetto; e canta perfino, Cinaski, canta Tom Waits e De Gregori, quasi sussurrando le melodie per riservare le luci della ribalta ai testi. Il tutto accompagnato dalla chitarra e inframezzato dalle canzoni del cantautore napoletano, che ha piacevolmente colpito chi scrive per le sue composizioni, come pure per le sue interpretazioni delle classiche Carmela e Passione, davvero notevoli, personali e toccanti.

La giornata del concorso è segnata fin dal primo mattino da una pioggia fitta e da un affannarsi agitato sui siti meteo, dove circolano previsioni estremamente sfavorevoli per la giornata; timori infine disciolti al sole della tarda mattinata che ha asciugato la pioggia e le tensioni dello staff di Botteghe. Ecco che si può allestire, dunque, il grande palco di Piazza Cavalieri di Vittorio Veneto, e dare il via ai sound check dei finalisti, interrotti solo per un po' da una nuova nube nera e carica di acqua che ormai non riesce a intimorire nessuno.


Si parte puntuali, con la storica e bravissima presentatrice Melissa Di Matteo la quale, come di consueto, introduce uno ad uno i cantautori in gara presentando prima canzone e testo, e poi, dopo l'esibizione, scambiando con loro qualche parola. Apre la rassegna Gerardo Attanasio con la sua ballata swing Fortuna e la pioggia; lo seguono i fratelli calabresi artisticamente uniti nei Bardamu, con la morbida Punto di corda, sensazioni al termine della notte e un mattino pronto per riprendere la strada. Il folto gruppo dei Diversamente Rossi riempie il palco e dispiega gli strumenti per il suo canto di pace Quasi un viavai: la loro canzone ricca di timbri tra flauto, batteria e corde sarà premiata dalla giuria quale Migliore Arrangiamento. È quindi il turno del toscano Nicola Genovese con La grande muraglia, emblema delle lontananze e dei viaggi immaginifici che in fondo non c'è fretta di fare, finché basta un'auto a portarci da chi si ama. Alla Marylin morrò è il grido della bella voce di Helena Hellwig, che sul palco è accompagnata da un chitarrista d'eccezione, Massimo Germini: noi, abituati da tanti anni a vederlo al fianco di Roberto Vecchioni, stasera abbiamo il privilegio di ascoltarlo anche in veste di coautore della canzone in gara (autore del testo, importante annotazione, è Matteo Passante, lo scorso anno premiato proprio qui a Botteghe d'Autore quale Migliore Interprete con Mappamondo); tante forze artistiche in campo hanno infine prodotto una canzone che senza troppi ostacoli arriva in cima alla gara e taglia il traguardo del vincitore. Stessa sorte per i Punto e Virgola: Gabriele Graziani, già voce degli apprezzati Equ, e Alessandro Maltoni alla chitarra, presentano ironici e accattivanti Cuoca, uno swing culinario e poetico, raffinatissimo nel testo,che sarà infine giudicato il migliore in gara e di cui citiamo un ritornello che rimarrà: “Cuoca mia le parole sono molte/si dovrebbero cuocere due volte/e lasciare raffreddare per due notti/le parole mia cuoca son biscotti”. Ritroviamo volentieri su questo palco una nostra “vecchia” conoscenza, quale finalista lo scorso anno al Premio Bianca d'Aponte con Il pozzo nell'anima, Federica Di Marcello in arte Marlò: è brava e preparata, questa giovane cantautrice, e si aggiudica il Premio per la Migliore Interpretazione. Gli ultimi artisti a esibirsi sono Salamone, con la sua leggera e spiritosa Un pescatore di sorrisi, il romano Davide Trebbi, che presenta Questa sera, una ballata molto “classica” in termini di tradizione cantautorale, cantabile e malinconica di storie consumate e felicità perdute. Chiude la carrellata l'ottima prova di Carlo Valente con Tra l'altro, durissimo monologo immaginario di un Federico Aldrovandi tra i tanti, giudice schietto dei suoi assassini e della società che li ha prodotti e che li protegge.

Mentre si cominciano a contare i voti della giuria, sale sul palco il vincitore dell'edizione 2014: Piergiorgio Faraglia. La bellezza della sua L'uomo nero, sancita per la prima volta dalla giuria di Botteghe d'Autore, ha continuato a ottenere conferme e premi (fra tutti ricordiamo il Premio De André quale Migliore Interprete), confermando questo concorso, egregiamente guidato dal direttore artistico Ivan Rufo, quale uno dei più affidabili osservatori sulla canzone d'autore italiana. Oltre a far riascoltare la canzone vincitrice, Faraglia offre al pubblico di Albanella l'occasione di conoscere un altro bel brano della sua produzione, uno tra i più densi d'atmosfera, Avete visto mio fratello.

Arriva così l'atteso momento di accogliere gli ospiti dell'edizione 2015. Era certo un'impresa quantomeno ardua affrontare il decimo compleanno della manifestazione campana riuscendo a offrire al pubblico – a corredo del concorso – un'esibizione che non scendesse di un solo gradino le vette raggiunte lo scorso anno con il duo Raiz & Fausto Mesolella. Eppure l'impresa è riuscita, perché quest'anno sono niente di meno che Peppe Servillo e i Solis String Quartet a salire sul palco. Ancora fiori all'occhiello della musica e della canzone più pregiata del nostro Sud, dunque, a dar lustro a quello che appare ormai essere uno dei più importanti appuntamenti per la nostra canzone. Un sodalizio artistico, quello tra la voce del cantante e attore casertano e il quartetto d'archi napoletano (Vincenzo di Donna, Luigi De Maio, Gerardo Morrone, Antonio di Francia), che in questi mesi va deliziando il pubblico d'Italia con il suo omaggio alla canzone classica napoletana nello spettacolo “Spassiunatamente”. Teatrale e generoso come di consueto, Servillo gioca a dialogare con il pubblico, esortandolo a cantare con lui un repertorio sul quale, date le circostanze, sa di trovarsi di fronte una platea ben preparata. Così si ascolta e si canta: da Munastero 'e Santa Chiara a Che t'aggia di', da Dicitincello vuje a Scetate, passando per Dove sta Zazà e Nostalgia. E il pubblico non si lascia pregare, tributando agli artisti, nel saluto, un applauso senza fine.

Splendida serata, dunque, per Botteghe d'Autore, come sempre organizzato dalla Pro loco di Albanella, che insieme ai festeggiamenti per il primo decennio inaugura la presidenza del giovane Vincenzo Maraio, cresciuto proprio nello staff di Botteghe e ora maturo per prendere il posto del presidente storico Gino Rufo. E già che abbiamo parlato dello staff, concludiamo citando ciascuno di loro, in ordine sparso e senza filtri; giovani e appassionati che ogni anno, zigzagando tra infinite difficoltà, rendono possibile questo evento: Lucia Pitta, Dino Verrone, Maria Guarracino, Giuseppe Lettieri, Sofia Maraio, Katia Lettieri, Denis Guarracino, Francesco Maraio, Antonella Verrone, Luigi Guarracino, Gianni Pitta, Matteo Monetti, Giorgia Pitta, Concetta Di Poto, Ennio Palumbo, Stefano Albanese e Marzia Lettieri. Anche per loro un meritatissimo ex aequo. E un applauso.

(Foto di Antonio Quaglia e Concetta Di Poto)

 



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