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Primo Maggio 2015

Concerto organizzato da Cgil, Cisl e Uil

Piazza San Giovanni in Laterano, Roma

Agevolati da una certa distanza di tempo dall'evento, esprimiamo qui qualche riflessione in merito al Concertone romano. Anche se per quel che riguarda la nostra rivista non si è trattato, infine, di un evento particolarmente rilevante: nonostante più di una luminosa presenza, infatti, l'insieme dei suoni è apparso particolarmente appiattito, soprattutto nel corso del lungo pomeriggio. Ma procediamo con ordine.

Il tema scelto quale filo conduttore di quest'anno era la solidarietà e la valorizzazione delle differenze nella ricerca di una soluzione al sempre più difficile e drammatico problema del lavoro. In termini musicali, nelle parole del direttore generale dell'organizzazione "iCompany" Massimo Bonelli, si è posto l'accento sugli incontri culturali proposti in una giornata che ha messo insieme sul palco, ad esempio, due anime siciliane, una folk e una pop, quali sono Mario Incurdine e Mario Venuti, o il piacentino Daniele Ronda con Mimmo Cavallaro, probabilmente oggi il più grande interprete e prosecutore della tradizione orale calabrese, o ancora Enzo Avitabile con il reggae ivoriano di Alpha Blondy. Artisti peraltro spesso impegnati anche nel sociale.

A conti fatti, però, non è stata un'esperienza entusiasmante. Vero che il clima non ha aiutato: il vento che non si placava era decisamente fastidioso, la temperatura davvero fuori stagione, roba da  piumini, e una pioggierellina andava e veniva a minacciare continuamente la serenità del pubblico e l'allestimento tecnico; si faceva un gran viavai con ombrelli e fogli di plastica che coprivano e scoprivano casse e apparecchiature.

Dietro il palco non si stava bene, e gli artisti sono rimasti volentieri ben protetti nei loro camerini concedendo qualche breve momento alle interviste nell'area stampa. Intanto, poi, arrivavano le notizie da Milano, dove gli scontri tra manifestanti e polizia sul tema dell'Expo si scaldavano oltremodo, al punto che, ad esempio, RaiNews24 ha sospeso le dirette del suo inviato romano per spostare l'attenzione sui fatti meneghini. Anche questa situazione ha contribuito ad appesantire l'atmosfera del backstage.

Sulla piazza, il "beat" del Concertone è rimasto a lungo troppo omogeneo, allo scopo di essere ascoltato fino in fondo alla folla e soprattutto per molte ore. La giornata era lunga, e i ragazzi andavano tenuti attivi ed entusiasti ancora per un bel po' prima che cominciassero a sfilare i pezzi forti della serata. È così che molti artisti di provata esperienza e talento, a dispetto della bellezza delle canzoni proposte, non sono emersi un gran che da quell'amalgama sonora, e ancor peggio ritmica. Certamente una buona sferzata sono riusciti a darla i Bluvertigo, capeggiati da un Morgan in gran forma, che alla vigilia dell'uscita di un nuovo album si sono presentati determinati e convincenti. Così pure ha colpito la forza espressiva del Sud con Teresa De Sio, le "coppie" Incudine-Venuti e Ronda-Cavallaro, o i Tarantolati di Tricarico. Ed è stato bello mischiarsi tra la folla mentre si esibivano i rapper nostrani e sentire l'energia dei più giovani sprigionarsi tutta insieme, come pure vedere la gente ballare sulla Bella Ciao balcanica di Bregovic.

Certo, sulla carta tutto appare impeccabile, giacché nulla abbiamo da dire sulle scelte artistiche: si sono avvicendati sul grande palco artisti affermati e di spessore, che abbracciano quell'ampio ventaglio che va dal folk al pop, come, oltre ai nomi già citati, Raiz con i "suoi" Almamegretta, Enrico Ruggeri, Paola Turci, Alex Britti, Irene Grandi, James Senese & Napoli Centrale, fino alla gloriosa Pfm; senza dimenticare la musica internazionale con l'amatissimo Goran Bregovic, i generi cari al mondo giovanile come il rap di Emis Killa e di J-Ax, e nomi più nuovi come i Kutso, Noemi, Levante, Lo Stato Sociale o Ylenia Lucisano (per il cast completo, vi rimandiamo in fondo a questo articolo). Insomma, alla direzione artistica c'è poco da rimproverare, e più in generale anche all'organizzazione.

Cos'è dunque che sta spegnendo lo spirito di questo evento? La disillusione verso l'azione dei sindacati italiani? L'esposizione mediatica che rende l'happening troppo asservito ai ritmi e alle necessità della televisione e del suo pubblico? Difficile da dire, occorrerebbe un'analisi complessa di stampo politico e sociale. E noi siamo qui a parlare di musica. Ma se la musica era al sicuro, protetta dai numerosi talenti d'ogni sorta che sono stati inviati sul palco, certamente deve essere qualcosa che con la musica ha assai poco a che fare. Né possiamo sorvolare, nel nostro ragionare qui, sul fatto che da qualche anno si moltiplicano i "Primo Maggio" alternativi a quello romano, un tempo indiscusso evento centrale della giornata nazionale. Primo fra tutti il concerto di Taranto, che se c'è ed è lì, anche lui con la sua vasta folla e i suoi artisti di tutto rispetto (tra questi, Roy Paci & Aretuska, Alessandro Mannarino, Subsonica, Marlene Kuntz, Brunori Sas, Diodato, Francesco Baccini, Caparezza...), evidentemente se ne sente l'esigenza.


Foto di Alessia Pistolini e da http://www.primomaggio.net/

Il cast:
J-Ax, Almamegretta, Enzo Avitabile, Alessio Bertallot, Alpha Blondy, Bluvertigo, Goran Bregovic, Alex Britti, Mimmo Cavallaro, Teresa De Sio, Emis Killa, Ghemon, Irene Grandi, Kutso, Lacuna Coil, Levante, Lo Stato Sociale, Ylenia Lucisano, Med Free Orkestra, Nesli, Noemi, Pfm, Enrico Ruggeri, Daniele Ronda & Folklub, Santa Margaret, James Senese & Napoli Centrale, Tinturia, Tarantolati di Tricarico, Paola Turci, Otto Ohm, Sandro Joyeux, Mario Venuti & Mario Incudine, Dellera & Nic Cester.

Conduttrice:
Camila Raznovich

Ex conduttori sul palco:
Vincenzo Mollica, Carlo Massarini, Paola Maugeri (che curerà il backstage dell'evento), Enrico Silvestrin, Francesco Pannofino, Dario Vergassola, Claudio Santamaria, Paolo Rossi.


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