ultime notizie

Lilith Festival: Genova tra pop, rock ...

di Alberto Calandriello Periodo di intensissima attività per l'Associazione Culturale Lilith, punto di riferimento per la cultura a Genova ed in Liguria, che da pochi giorni ha dato il ...

Per augurare buon compleanno a Francesco De Gregori, abbiamo lasciato andare la penna in un esercizio di stile (principesco).

Divertissement in La minore

Buon divertimento per chi ha voglia di leggere

C’era una volta un ragazzo che aveva capelli rossi ed occhi blu, pantaloni corti ed uno strappo proprio lì. Sempre ispirato dal sole, di ramo duro il cuore. E che fosse un bandito negare non si può. Né acrobata, né mangiatore di fuoco, il suo vero nome era Spina di pesce. Non sperare di farlo piangere perché piangere non sa. Poche ombre nella vita, unico figlio, biondo quasi come Gesù.

Chiunque lo conosca bene può chiamarlo senza offesa uomo di poca malinconia. Conosce a memoria tutti i libri di Omero, li ripassa tre volte la mattina. È convinto di avere delle idee. Suo padre ormai non lo capisce più. Abita in via del sopracciglio destro, sotto l’angolo retto di una stella. Ha alle spalle un’infanzia igienicamente perfetta: morbillo, tristezza e nessun’altra malattia. Ha una voglia strana in fondo al cuore e nemmeno lui lo sa se sia paura o libertà. Mentre il mondo gira senza fretta, con quattro cani, 300.000.000 di topi, due zingari, il suo amico culo di gomma famoso meccanico, Ipercarmela, Dolly del mare profondo, il piccolo Ninetto scemo, Babbo Natale carico di ferro e carbone, il giovane esploratore Tobia, un pellegrino vestito di chiffon, il Dr. Dobermann, il bandito, il campione e un canestro pieno di parole si incammina nel verde brillante della prateria per contemplare l’America. In un pomeriggio triste, sulla strada di Pescara venne assalito dai parenti ingordi: dopo aver scaricato le sue pistole in aria e regalato le sue parole ai sordi - cercava giustizia, ma ha incontrato la legge - si è fermato coi dei suonatori di flauto a casa di Hilde mentre Cesare perduto nella pioggia aspettava da sei ore il suo amore ballerina. A quel tempo era già un ragazzo che giocava a ramino e fischiava alle donne, credulone e romantico con due baffi da uomo, ma innamorato di una ragazza di Roma la cui faccia ricorda il crollo di una diga. Lui adesso ama le sue rughe ma lei non lo capisce: ha un cuore da fornaio e forse lo tradisce. Ormai lui confonde i suoi alibi e le sue ragioni. Nasconde sotto il letto barattoli di birra disperata, ha occhiaie profonde e un principio di intossicazione. Vive all’incrocio dei venti ed è bruciato vivo.

Con l’anima in riserva e il cuore che non parte, l’ultimo treno prenderà. Ma tutto questo Alice non lo sa. Niente fermate, neanche per pisciare. Si va dritti a casa senza più pensare. E questo treno mezzo pieno e mezzo vuoto va veloce verso il ritorno. Tra due minuti è quasi giorno, è quasi casa, è quasi amore. La notte è lunga da attraversare, fammi spazio vicino a te. E vicino non è ancora abbastanza.

Foto di Valeria Bissacco

https://www.facebook.com/fdegregori/
http://www.francescodegregori.net
https://twitter.com/fdegregori
https://www.instagram.com/degregoriofficial/
https://www.youtube.com/user/degregori


Share |

0 commenti


Iscriviti al sito o accedi per inserire un commento