ultime notizie

Lilith Festival: Genova tra pop, rock ...

di Alberto Calandriello Periodo di intensissima attività per l'Associazione Culturale Lilith, punto di riferimento per la cultura a Genova ed in Liguria, che da pochi giorni ha dato il ...

Buon Compleanno MEI, i tre giorni di Roma Caput Indie

E due parole a fine manifestazione con i Bud Spencer Blues Explosion

Miglior live act 2014

Il Macro, a Roma, si trova nel centro del quartiere Testaccio, dietro al gazometro e accanto al Monte dei cocci, collina dove Pasolini si sedeva e scriveva. L’ex mattatoio, riqualificato e ora sede anche dell’importante Scuola di Musica Popolare accoglie mostre, eventi e spazi per i bambini, il tutto in un ambiente che mischia le nuove sale rinnovate dal design moderno agli edifici in muratura e ferro costruiti sul finire dell’Ottocento. Lo straniamento dell’occhio per chi ci cammina dentro è quindi una condizione permanente. La Pelanda Factory, spazio interno al Macro, è stato il luogo che gli scorsi 6, 7 e 8 febbraio ha accolto i festeggiamenti per i vent’anni del MEI, il Meeting delle Etichette Indipendenti. L’atmosfera è stata certamente quella di una festa, con maestri di cerimonia, invitati e tanti ospiti, festa aperta a tutti (gratuitamente), dove gli addetti al settore (giornalisti, produttori, discografici, organizzatori di festival) si sono mischiati al numeroso pubblico. In mezzo gli artisti, e la loro (ottima) musica.

Tre giorni di live, concerti, premiazioni, interviste, presentazioni. Con il pubblico che riempiva le sale e stava in piedi, in silenzio ad ascoltare, se non c’era più posto. Si sono respirati, insieme alla voglia di festeggiare e divertirsi, un’attenzione e un rispetto verso la Musica rari da rintracciare anche in altre manifestazioni ben più note.

Il MEI sono soprattutto i premi, che consacrano i migliori artisti e produzioni della musica indipendente dell’anno appena passato, e quindi il PIVI (Premio italiano videoclip indipendente) e il PIMI (Premio italiano musica indipendente), entrambi assegnati nella lunga giornata di sabato 7 febbraio. E allora andiamo con ordine: a vincere come miglior video 2014 sono stati, ex-aequo, i Marta sui Tubi ft. Franco Battiato (con Salva Gente) e gli Zen Circus (con Viva); miglior regia a Lorenzo Musto per lo spledido Captured Heart dei BeForest; miglior animazione per Gli animali di Mannarino (album Al Monte); miglior sceneggiatura per Come reagire al presente dei Fast Animals and Slow Kids (di Matteo Corradini e Roberto Cruciani); miglior fotografia a Una nuova innocenza di Paolo Benvegnù (intenso microfilm ambientato a Bankok del regista Mauro Talamonti). Menzione speciale e premio Street Video assegnato da Radio Città Futura per Il lago che combatte (Il Muro del Canto ft. Assalti Frontali), video di denuncia a difesa dell’unico lago naturale di Roma situato alle spalle dell’ex fabbrica Snia. Sabato in serata si è passati a premiare i migliori album del 2014. Anticipati da uno showcase con vari artisti tra i quali ci piace segnalare Margherita Vicario (figlia d’arte che benissimo sa unire sul palco musica e teatro), sono stati consegnati i premi ai Soviet Soviet per il miglior album d’esordio (Fate) e ai vincitori come miglior album, i Virginiana Miller (Venga il regno) e Riccardo Sinigallia (Per tutti), entrambi poi sul palco per un breve set.

Domenica l’intera giornata è stata dedicata a workshop e tavoli di lavoro. La mattina sala piena per l’intervento Youtube per gli artisti emergenti, dove i manager dell’area musica di YouTube Italia, Santoro e Guerriero, hanno illustrato come è cambiata la creazione e successiva gestione dei propri contenuti online, per i musicisti/produttori e per gli utenti; interessante poi l’approfondimento sulla difesa del diritto d’autore, sul content development (lo sviluppo in termini di contenuti e visualizzazioni del proprio materiale online) e sulle strategie di restyling del proprio canale youtube. Panoramica poi sulle nuove applicazioni (in particolare il content ID, che permette di difendere e poi monetizzare i propri contenuti sulla piattaforma) e diversi i suggerimenti da seguire per i nuovi artisti che sbarcano nel mondo Youtube; presentate infine alcune case history, tra le quali il canale degli Elio e le storie Tese (molto divertente e di grande successo virale il video in cui Faso, come in vero e proprio tutorial, insegna a battere le mani a tempo sulla musica) e di Fedez (che si è inventato delle micro-storie con cui ha saputo creare il personaggio dietro all’artista).
Nel pomeriggio spazio ad una decina di tavoli di lavoro, dalla organizzazione di musica live, a quello sul futuro della musica emergente, da i lavoratori della musica al diritto d’autore, dalla musica in video a la musica e la tradizione, dove chi ha fatto della propria passione un lavoro ha potuto confrontarsi, sulle difficoltà e sulle future opportunità, sugli ostacoli e le strade da seguire, o da tracciare di nuovo.

Verso le 15.30 è stato poi assegnato, da parte del giornalista Federico Guglielmi, il premio come miglior Live Act 2014, ai Bud Spencer Blues Explosion (Adriano Viterbini e Cesare Petulicchio).
E con loro L’Isola ha scambiato due parole dopo la premiazione.

Ciao ragazzi, premiati come miglior live act 2014, non posso non chiedervi: come si è modificata la realtà del live qui a Roma, che è la città in cui vivete?
Adriano: Io credo sia migliorata, nel senso che quando abbiamo cominciato naturalmente non avevamo accesso a delle realtà medio-grandi che solo dopo alcuni altri step ci hanno aperto le porte, come ad esempio il Circolo degli Artisti. In generale mi sembra che ci sia fermento, nel senso che mi accorgo che i locali aprono, e chiudono, molto velocemente, oppure ancora meglio, si reinventano. Certo questo non è sempre un bene…in altre città, ad esempio Milano, mi sembra di vedere tutto un po’ più spento, se chiude un locale, non ne apre un altro. Roma ha la fortuna di avere un continuo movimento.

Ora, dopo qualche anno in giro a suonare e i riconoscimenti, di pubblico soprattutto, che avete ottenuto, immagino che le porte dei locali per darvi un palco si aprano più facilmente. Ma all’inizio com’era?
Cesare: Guarda, quando abbiamo cominciato tanti locali facevano soltanto cover band, e se avevi qualcosa di originale, di tuo, facevi il doppio della fatica per farti ascoltare. Ora i tempi per fortuna sono cambiati, ma sono cambiati in mille cose. Se da una parte gli spazi per la musica originale sono di più, si è ampliata anche molto l’offerta, siamo davvero in tanti a suonare in questa città. Quando abbiamo cominciato noi ad esempio c’era myspace, che devo dir la verità ci ha dato una grossa mano, ma era un social network specifico per la musica ed era la novità…ora tra twitter e facebook, che sono la normalità, sembra si sia arrivati ad un livello quasi di saturazione di offerte. Tutte le sere a Roma ci sono mille band da poter andare a sentire.

Arrivate a conclusione di una tre giorni che tenta di mettere al centro la musica indipendente. Secondo voi qual è lo stato delle cose ad oggi?
Adriano: A me sembra tutto abbastanza sano, vitale. Ci sono per fortuna strutture e organizzazioni che aiutano e danno una spinta a questo mondo musicale e, soprattutto, c’è l’entusiasmo della gente. Quello muove tutto. Se l’amore per la musica è grande, se vuoi fare una cosa, alla fine te la inventi e la fai.
Cesare: Quello che ci vorrebbe, ancora di più, sono gli spazi. Proprio come questo in cui siamo. A Roma spesso i locali si fanno la guerra tra di loro, senza capire che non serve a nulla e lede solamente l’intero settore. Servirebbe riorganizzare il circuito cittadino in modo più collaborativo, per non parlare della necessità di avere più fondi pubblici…ma quello è un lungo discorso…

Già, quello dei finanziamenti pubblici alla musica nel nostro Paese sarebbe davvero un lungo discorso; per ora siamo felici e soddisfatti di tre giorni di festival musicale, gratuito, aperto alla città, nel cuore di Roma (che non si vedevano da un po’ di tempo). Gli spazi cittadini crediamo abbiano sempre più bisogno di respirare ed aprirsi, mischiarsi alle arti, per far circolare idee e persone. Complimenti sinceri a chi ci prova, e riesce, da vent’anni. Buon compleanno al MEI.


Share |

0 commenti


Iscriviti al sito o accedi per inserire un commento