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Vittorio De Scalzi presenta il suo nuovo lavoro solista

Gli Occhi del Mondo

Nella straordinaria cornice del foyer “Gigliobagnara” (uno splendido palazzo Ottocentesco), Vittorio De Scalzi ha presentato il suo nuovo attesissimo cd Gli occhi del mondo (etichetta FermentiVivi/Edel). Attesissimo prima di tutto perché per la prima volta dai tempi di Senza orario e senza bandiera De Scalzi rimette mano ad alcuni testi del poeta genovese Riccardo Mannerini. E poi perché segue, a tre anni di distanza, il precedente acclamato lavoro in genovese Mandilli. C’era e c’è molta curiosità attorno a questo suo nuovo lavoro; da diverso tempo, infatti, Vittorio lo aveva annunciato. Ma poi se n’erano perse le tracce. “È vero, questo è un progetto che parte – almeno idealmente – da lontano. Qualche anno fa un giornalista romano mi ha chiamato per dirmi che erano stati ritrovati dei testi inediti di Mannerini e mi ha suggerito di musicarli. Incuriosito, sono andato a casa della famiglia Mannerini e sono stato accolto splendidamente dalla moglie Rita e dal figlio Ugo. Mi hanno fatto vedere i dattiloscritti delle liriche, battuti a macchina sulla sua Olivetta 33. A quel punto mi sono messo sotto. Ho letto tutte le poesie, ho cercato di capirle. Pensavo sarebbe stato un lavoro tutto sommato facile. E invece in due anni di lavoro – ormai sapevo tutte le sue liriche a memoria, erano una sorta di preghiera del mattino – neppure una nota. Ero sconfortato: non so più scrivere musica, mi dicevo. Poi un giorno è venuto in mio soccorso Enrico De Angelis. Sai cosa ti manca? - mi dice – qualcuno che ti faccia da tramite tra te e Mannerini come è stato Fabrizio De André. E mi presenta Marco Ongaro, uno straordinario cantautore veronese. Insomma, incontro Ongaro, diventiamo amici e in dieci giorni abbiamo scritto dieci pezzi! Credo, comunque, che la difficoltà di scrittura nascesse anche dal fatto che Mannerini è un poeta difficile, duro. E io volevo capirlo, entrarci dentro, farlo mio. Tanto che quando con Ongaro abbiamo fatto delle piccole modifiche, per questioni ritmiche e metriche, ai testi originali mi sono sentito quasi di tradire il suo lavoro. Una volta l’intervento è stato una scelta ben precisa, mi riferisco al brano Tante gocce dedicato all’amico Tenco. Un brano in cui Mannerini rievoca l’amico e il suo gesto estremo. Il fatto è che Mannerini ci andava spesso giù duro e il titolo originario era Obitorio, davvero un titolo poco consono per una canzone!”

Vicino a De Scalzi c’è anche Ugo Mannerini, che da anni divulga l’opera del padre (con Francesco De Nicola, Maria Teresa Caprile e Mauro Macario è curatore del volume Il sogno e l’avventura, edito da Liberodiscrivere, in cui sono raccolte tutte le poesie del poeta). Proprio Ugo è stato tra i più entusiasti sostenitori dell’opera di De Scalzi: “Ho vissuto e sostenuto il progetto in quanto portatore di cognome. E devo qui comunque davvero ricordare la caparbietà di Mauro Macario che per primo andò a casa di Faber a chiedere notizie su mio padre, di cui si sapeva pochissimo. E il lavoro dell’editore Antonello Casson”.

De Scalzi appare in splendida forma – oltretutto reduce dal grande successo dell’anteprima nazionale del Concerto Grosso 3 – e con una grande voglia di raccontarsi: “Per la prima volta posso finalmente parlare di un mio disco in italiano; io ho sempre scritto molto ma sia per i New Trolls che per altri interpreti. Ecco, questo è davvero il mio primo lavoro da solista, perché comunque Mandilli è in dialetto e quindi non poteva arrivare a tutti. Sicuramente è una fase della mia vita artistica molto particolare, mi sto un po’ sdoppiando perché sono in uscita anche con un altro lavoro a cui tengo molto che è appunto Concerto Grosso 3 con i New Trolls. Io sono attaccatissimo ovviamente ai miei compagni, ma alle volte è duretta essere riconosciuti solo come Vittorio De Scalzi e non come un New Trolls. Alle volte – dice sorridendo – incontro delle persone per strada che salutandomi mi chiedono: Come state? Io poi ho un’anima davvero poliedrica, non amo le etichette, forse non so neppure cosa siano. E se uno vede la mia carriera se ne rende conto facilmente. In questo disco, per esempio, spazio dalla tipica canzone d’autore al rock, dal folk a sonorità più popolari. Per dare conto di questo mio aspetto, nel disco ci sono due versioni della poesia Il ritorno, uno è un pezzo assimilabile alla tipica canzone d’autore, l’altro è un rock anche duro grazie all’intervento alla batteria di Franz Di Cioccio”. E a proposito di collaborazioni e di amicizie, nel disco troviamo interventi anche del bluesman Paolo Bonfanti e dell’attore Corrado Tedeschi. “Tedeschi ha interpretato magistralmente un avvocato che fa un’aringa finale magistrale”. A proposito di giustizia, un’altra perla dell’album è Serial Killer, il cui testo è dedicato alla vicenda drammatica di Donato Bilancia. “Questa canzone è davvero particolare. Ho detto che non ero riuscito a scrivere nulla in due anni. Beh, l’unico pezzo che ero riuscito a musicare era proprio questo… salvo poi scoprire che i versi non erano di Riccardo, ma della moglie. Rita aveva davvero conosciuto Bilancia, il quale comprava il pane nel suo stesso panificio. In ogni modo, a scanso di problemi, spero che non diano qualche uscita premio a Bilancia. Non vorrei ritrovarmelo sotto casa per chiedermi spiegazioni sul pezzo!”. C’è molto pensiero libertario nelle canzoni che De Scalzi generosamente suona per i giornalisti dal vivo accompagnandosi con la chitarra acustica. Eppure c’è anche molta spiritualità, una ricerca di un dio che ha accompagnato tutta la vita di Mannerini. “Sì, papà – ricorda Ugo – era un uomo davvero in ricerca, lui non si definiva infatti ateo ma agnostico, lasciando quindi uno spiraglio…”.

L’ultima precisazione Vittorio la vuole dare sul titolo del disco: “Gli occhi del mondo perché a nostro avviso sintetizza bene la vita di Riccardo. Lui in seguito ad un incidente, mentre lavorava in una nave, è rimasto quasi cieco. Eppure è come se la capacità di vedere le cose, il mondo appunto, non gli sia diminuita ma anzi gli sia aumentata. Lui sapeva davvero vedere il mondo come pochi altri”. Come i poeti, appunto.

De Scalzi presenterà il disco a Genova il 7 giugno alla libreria Feltrinelli, quindi il 22 sarà alla Fnac di Verona. “Ma ho una grande voglia di portare questo lavoro in giro per l’Italia, di farlo ascoltare, di suonarlo”. 


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