Grande ritorno live all’Arena di Verona, 1 e 2 Giugno 2016

Brillante e sincero monologo dell'artista durante la conferenza stampa presso Area Pergolesi, 7 Aprile 2016

E’ un Renato Zero in grande forma e molto determinato quello che si presenta in una affollatissima sala per presentare Alt,  il suo nuovo disco di inediti, prodotto insieme a Danilo Madonia. Prima delle rituali domande si esibisce in un lungo monologo in cui, con il solito garbo ed amore ma fermo e deciso e con un rinnovato spirito di denuncia non le manda a dire parlando in maniera esplicita di fede, giovani, nuove tecnologie, televisione, sindacati, famiglia, lavoro, ecologia, accoglienza, minoranze, intolleranza. Tutti temi trattati nei 14 brani del disco, ritornando così in prima linea sui grandi temi sociali e sulle battaglie civili e contro tutte le ipocrisie.

“Questo disco si rivolge a chi non vuole stare in panchina” e “bisogna avere il coraggio di alzare la testa”: sono esortazioni soprattutto nei confronti dei giovani ad ad avere maggior passione ed impegno, ma è comunque una scossa rivolta a tutti. E prosegue ancora: “…con questo disco mi sono inventato il mestiere di sollecitatore. Mi piace stimolare interventi della gente, di chi ha voce esile, di chi non ha raccomandazioni...”

Renato Zero comunica con molta delusione e anche un po’ di rabbia che il suo disco è già stato “piratato” e messo in rete la sera prima, anticipando così l’uscita nei negozi e negli store online ed invita quei “pischelli” suoi fan che l’hanno fatto a non comprare i suoi dischi e non andarlo a vedere ai concerti, interrogandosi anche sul futuro della musica, sull’importanza del lavoro congiunto in team con musicisti, produttori, arrangiatori, sull’abbassamento del  livello generale musicale, sui talent show, sull’uso a volte improprio della rete e delle nuove tecnologie, ma soprattutto ricordando che “..la canzone è un atto d’amore..”. L’artista si muove con disinvoltura nella sala e si  avvicina sempre al giornalista che ha appena posto la domanda, rispondendo con decisione e al contempo delicatezza e sensibilità. Non si schiera, non prende posizione ma tutte le sue considerazioni pongono al centro l’amore, l’uomo e in particolare quelle minoranze che hanno poca voce. 

C’è una canzone nel disco dedicata a Gesù e a tal proposito dice: “si sente moltissimo la sua mancanza e ne abbiamo visti tanti di Gesù, vittime massacrate dalla mafia. Gesù deve tornare a casa e il fatto che ritorni qui dipende dalla nostra volontà”.

Roma, la città amata, ritorna poi nelle riflessioni dell’artista, che senza lasciarsi invischiare in temi politici, prossime elezioni e scandali, rimpiange però il centro della città abitato da “gente normale, non come oggi da politici, affaristi, vescovi…”.

La famiglia è un altro dei temi su cui Renato Zero si sofferma, ribadendone l’importanza, non tanto nella composizione del nucleo familiare, quanto nella durata del rapporto e nel modo e nell’intensità di amare e ricordando:  “ho adottato un figlio perche non voglio stare da solo. Ora ho due nipoti, perché mai tutto questo deve essere un problema? E’ un problema solo per gli stronzi che non amano”.

Per concludere in bellezza poi aggiunge che, a due anni di distanza dall’ultimo tour,  Renato Zero tornerà con due live l’1 e 2 giugno all’Arena di Verona, dove mancava dal 1998, quando a causa di una caduta subì un grave infortunio che lo costrinse ad annullare tutte le altre date. I due concerti all’Arena saranno quindi un’occasione imperdibile per assistere alla presentazione di questo  nuovo album e per godere dei successi di una lunga carriera: ben 28 album in studio, oltre 500 canzoni e la bellezza di 45 milioni di dischi venduti .