La risposta a quello che ultimamente ci capita attorno

La presentazione alla stampa del nuovo album al Blue Note di Milano

“Penso a quanta bellezza ci sia in Italia, a quanto patrimonio culturale ci sia nel nostro Paese e a quanto spesso e volentieri le cose più preziose ce le troviamo accanto, senza bisogno di andare lontano”. E’ una dichiarazione d’amore globale e alle bellezze nostrane il nuovo album di Raphael Gualazzi dal titolo Love Life Peace, presentato al Blue Note di Milano lo scorso 21 settembre e in uscita il 23 dello stesso mese. Tre parole attuali e di speranza mettono al centro di tutto un artista che ha sempre amato giocare e sperimentare con le note, curando personalmente testi, musiche e arrangiamenti.

L’album attraversa con eclettismo generi e stili differenti, dall’ R’n’B, al Jazz, dal Funk anni ’80 al British Soul, non senza attraversare le strade del Pop e Pop Rock, destreggiandosi tra italiano, inglese e dialetto ragusano-americano. Dentro troviamo la storia del jazz tra tradizione siciliana, leggende musicali di New Orleans e colori mariaci e latini (Mondello Beach), il tema della solitudine scandito da un pop-soul britannico dei primi anni Settanta con la ballad lenta e riflessiva All alone, esplosioni di archi e cori (Say I do, Splende il mattino) o, ancora, il frenetico consumismo che fa perdere il senso del nostro vivere (Lotta things) in cui l’unica salvezza umana sta nella consapevolezza di avere qualcuno che ci vuole bene.

Il singolo che ha anticipato l’uscita del disco è L’estate di John Wayne, già schizzato in testa alle classifiche, un brano in cui richiami western e sonorità R’n’B trasportano l’ascoltatore in un divertissment musicale, facendo rivivere frammenti della nostra memoria collettiva, dove Andy Warhol dipinge banane, Pertini gioca a poker con John Wayne e “[...] tornerà Fellini e dopo un giorno farà un film soltanto per noi [...]”. E’ qui che riecheggia nuovamente l’amore per la cultura, la joie de vivre, l’estro creativo degli italiani, come afferma Gualazzi stesso: “I film di Fellini sono immortali, perché portano in vita immagini della nostra cultura che non saranno mai attaccati dalla globalizzazione e sono importanti per la forza che traggono dalla loro diversità. I personaggi, le famiglie che Fellini descrive in Amarcord sono gli stessi personaggi che ritroviamo oggi – anche se con modalità diverse – se noi andiamo in Romagna o nelle Marche: questo è quello che ci rende speciali, particolari e non omologati, questo è il grande patrimonio italiano, le diversità che troviamo in ogni piccolo posto del nostro Paese fanno sì che la nostra cultura e la nostra creatività sia la più forte e invidiabile al mondo, il nostro italian style”.

Dodici tracce per dodici storie musicali d’amore, quell’amore incondizionato, globale e totalizzante che non si ferma al dualismo della coppia ma attraversa le mille sfaccettature della vita: l’amore per i ricordi, per una bella giornata, per il ritorno a casa, per il saper ascoltare il proprio cuore, per la giovinezza, gli ideali, l’amore nell’affrontare l’ignoto sempre a testa alta, per la musica. L’amore per il patrimonio culturale italiano, perché “ [...] Spissu i cosi cciu priziusi ti li truovi o cantu [...]”.

Il LOVE LIFE PEACE tour, anticipato dalle due date milanesi al Blue Note, partirà a novembre e toccherà le seguenti città (prevendite già aperte su ticketone.it):

18/11 Bergamo, Teatro Creberg
19/11 Padova, Gran Teatro Geox
21/11 Torino, Teatro Colosseo
23/11 Bologna, Teatro Duse
24/11 Montecatini, Teatro Verdi
26/11 Legnano, Teatro Galleria
29/11 Assisi, Teatro Lyric
30/11 Roma, Teatro Conciliazione
02/12 Senigallia, Teatro La Fenice
03/12 Bari, Teatro Team
05/12 Lecce, Politeama Greco
07/12 Cagliari, Auditorium del conservatorio
09/12 Sanremo, Teatro Ariston
10/12 Brescia, Teatro Pala Banco
12/12 Milano, Teatro Nazionale
13/12 Trento, Auditorium Santa Chiara
22/12 Reggio Emilia, Lime
23/12 Cesena, Nuovo Teatro Carisport

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