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La Sicilia si interroga: “Ma chi minchia sono i Ramones?”

Dieci band "locali" offrono la loro risposta al quesito...

Alzate il volume, che è meglio…!!!

Che la Sicilia, in ambito musicale, sia una regione assai vivace, e lo sia da molto tempo, è fatto noto e comunemente assodato ed allora non è affatto casuale che, proprio da questa regione, provenga quest’album tributo, con una storia ed un percorso che valgono davvero la pena di essere raccontati. All’origine di tutto l’amore per i Ramones da parte di Fabio Scaduto, chitarrista, cantante e produttore catanese, ma anche una sorta di “scommessa”: “L'idea del disco è nata quasi per gioco, senza la consapevolezza di ciò che sarebbe realmente venuto fuori. Una sala di registrazione a disposizione di dieci band catanesi che, in due giorni, si sarebbero alternate suonando canzoni dei Ramones mi sembrava una cosa semplicemente fantastica. E così è stato. Anzi, il risultato ha superato di gran lunga ogni aspettativa. Si è creata una perfetta  sinergia, quasi magica, tra i musicisti: semplicemente 1-2-3-4 e… buona la prima, esattamente alla maniera dei mitici Ramones. Il titolo del disco, poi, è tutto un programma e l'ho scelto proprio perchè è divertente, ma anche molto ironico; penso infatti che, se si girasse per strada o nei locali frequentati dai giovani d'oggi e si chiedesse loro: "… Chi sono i Ramones?...", la maggior parte di loro risponderebbe: " MA CHI MINCHIA SONO I RAMONES???"

Queste le premesse, l’origine di questo album, nelle parole stesse del produttore; scovare i gruppi ai quali affidare le esecuzioni, dicevamo, non è certo stato un grosso problema, anzi, probabilmente le adesioni avrebbero permesso di realizzare un album addirittura doppio: nove band catanesi, ovvero gli storici Skraps, e poi Garage 77, i giovanissimi PunkNorris, Snowball, Bad Lights, Brats, i death/trash metallers Spiritual Martyrium, Shackleton e Karmablues, una, “ospite”, siracusana, già nota durante gli anni ’80 e ritornata da alcuni anni sulle scene, i Debols; dieci gruppi che mescolano appunto, fra di loro, i generi più differenti, rock, pop, punk/hardcore, garage, alternative, death/trash metal, alle quali il produttore siciliano ha chiesto di interpretare, rigorosamente ognuna a modo proprio, quattordici brani, noti e meno noti, del quartetto formatosi nel Queens di New York.

Carlo Longo ha poi collaborato alle registrazioni ed ai missaggi in studio.

La tracklist contiene:

01. Beat on the brat (Debols)

02. Do you remember rock n’ roll radio (Skraps)

03. Blitzkrieg bop (Garage 77)

04. Teenage lobotomy (PunkNorris)

05. R.A.M.ON.E.S. (Snowball)

06. Havana affair (Bad Lights)

07. Pat Sematary (Brats)

08. Pinhead (PunkNorris)

09. Calamu a’ Playa (Rockaway beach) (Brats)

10. The KKK took my baby away (Garage 77)

11. Today your love, tomorrow the world (Debols)

12. Psycho terapy (Spiritual Martyrium)

13. I wanna be sedated (Shackleton)

14. I believe in miracles (Karmablues)

Il perché della scelta ce lo racconta lo stesso Fabio Scaduto: “Ho scelto i Ramones perchè, oltre ad essere uno dei miei gruppi preferiti, rappresentano ciò che di più puro, di pulito e di rock n’ roll sia mai esistito nella musica; un suono semplice, diretto, nessun tecnicismo inutile, nessun compromesso verso le mode ed il mercato. In tanti anni i Ramones hanno sempre suonato la loro musica dal primo all'ultimo dei loro dischi. Inoltre, attualmente, si parla parecchio dei Ramones, specie dopo la recente scomparsa di Tommy, l'ultimo membro della band ancora in vita, mentre ricorre, quest'anno, il 40esimo anniversario della loro nascita”.

Mettere insieme gruppi così differenti non è stato affatto un problema, proprio perché quell’ingrediente “magico” che si chiama “attitudine” ha fatto sì che, in brevissimo tempo, l’operazione sia andata in porto felicemente; e se, da un certo punto di vista, si respira un’aria “vintage”, che poi è quella delle cantine, dei piccoli club fumosi, dei concerti semiclandestini, la scelta del supporto su cui, almeno inizialmente, riversare tutto questo torrente di note non poteva che essere il vinile: il cd arriverà, certamente, se non altro per avere una distribuzione più ampia, ma nell’immediato queste due giornate di musica andavano fissate, quasi filologicamente, su di un acetato… lo si doveva alla tradizione, alla storia, ma anche a quell’attualità per cui gli steccati di genere, e le differenze anagrafiche, non sono certo un problema se e quando la musica viene, davvero, prima di tutto.

Il disco, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è un semplice insieme di cover punk-rock; ogni band ha infatti personalizzato, secondo il proprio genere musicale, i brani che ha interpretato: ci sono punk, rock, garage, hardcore, blues, metal e perfino una canzone, Calamu a’ Playa (Rockaway beach), in stretto dialetto siciliano. Non vorrei soffermarmi a parlare di una band in particolare, proprio perché tutti hanno contribuito, ognuno alla propria maniera, alla buona riuscita del progetto. Ci sono ragazzini, appena diciottenni, che hanno suonato con l'esperienza di quarantenni, e quarantenni che ci hanno dato dentro con lo spirito di un diciottenne”.

La scena siciliana, dicevamo, ed in questo caso quella della Sicilia orientale che gravita sull’asse Catania/Siracusa, ha fatto centro un’altra volta realizzando un lavoro vitale, diretto, (stra)carico di energia ma soprattutto capace di esprimere in modo evidente l’attitudine (appunto…) di ogni singola band; Ma chi minchia sono I Ramones? non è dunque un “ellepì” apologetico in senso stretto, celebra, ma a suo modo attualizza e rivitalizza, i brani scelti attraverso lo stile e la musicalità delle band coinvolte. E non è certo un caso il fatto che l’album sia stato dedicato a Francesco “Ciccio” Marano, giovane musicista catanese, proprietario di alcune sale prova ai piedi dell’Etna all’interno delle quali numerose band locali hanno iniziato ad inseguire il loro sogno, recentemente e prematuramente scomparso: una persona che la musica la viveva direttamente, la “faceva fare”, la diffondeva e cercava in ogni modo di organizzarla e farla emergere, un amico dei musicisti i quali, da amici, hanno collaborato a questa operazione.

L’ellepì è uscito, di recente ed in edizione limitata, per l’etichetta Rocktown… non aspettate che esca il cd (casomai lo prenderete, ma dopo, per ascoltarlo in auto, rigorosamente a finestrini abbassati e gomito appoggiato…) perché, se avevate anche solo una mezza intenzione di rimettere in moto il vostro vecchio giradischi o, perché no, di acquistarne uno nuovo visto che “il vinile sta tornando in circolazione…”, ebbene, questa è davvero una buona occasione per farlo! Riascoltare il “click” della puntina che si appoggia sui solchi, prima che chitarre, bassi e batterie inizino a “sferragliare” nelle casse, beh,  regala ancora emozioni antiche e mai sopite, e poi… volete mettere il gusto di “girare il disco” dal lato A al lato B???!!!...

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