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Gianmarco Dottori, Emilio Stella e Simone Avincola. Tre storie, tre canta-storie, tre mondi diversi e paralleli per una serata unica

Mercoledì 25 settembre i tre cantautori romani sul palco dell'Auditorium

La serata sarà presentata da Edoardo De Angelis

Il 25 settembre tre giovani (canta)storie, e le loro chitarre, varcheranno le porte del tempio della musica di Roma, l’Auditorium. Lo faranno, ne siamo certi, con l’ironia e un po’ di bella sfacciataggine che spesso i romani hanno appiccicato addosso come una seconda pelle.

Perché questi tre, Simone Avincola, Gianmarco Dottori, e Emilio Stella, Roma non solo la cantano ma la vivono. E sono l’esempio migliore di quel fermento musicale che nella capitale gironzola per le strade ormai da qualche anno; invadono i piccoli locali della città e “osano”, pensate un po’, farci musica…buona musica. Combattono quotidianamente con chi dice che fare il musicista non è un lavoro e contro proprietari di locali non sempre corretti e professionali, eppure continuano a suonare.
E per farlo bisogna essere un po’ dei folli; oppure seri musicisti bravi ed appassionati. Scegliete voi. Piccolo suggerimento: non perdetevi questo concerto, così da avere la certezza che queste due cose spesso vanno a braccetto.

 

Simone Avincola, ribelle e sognatore, lotta con la canzone e chitarra in spalla per far sentire le voci di chi troppo spesso non viene ascoltato; con forza e dolcezza.
Da molti anni si prodiga per creare jam session e occasioni di ogni genere per suonare insieme “ai colleghi” (ricordiamo la bellissima esperienza del locale Keaton). Vincitore di alcuni concorsi a livello nazionale (“Premio Stefano Rosso” nel  2008,  “Botteghe d’Autore” 2010…), all’inizio del 2013 esordisce anche come regista, con il docu-film “Stefano Rosso-L’ultimo romano”.
Un lavoro riuscito, che ne ripercorre la vita artistica e non, senza nessuna pretesa esaustiva, ma solo con la volontà di inquadrare e dare un giusto posto ad uno degli artisti romani più significativi. Scomparso nel 2008, Simone Avincola ne ha portato fieramente avanti il suo ricordo in mille situazioni ed omaggiandolo ogni volta sia stato possibile.

 

Gianmarco Dottori, pop-rock dalla voce intensa, racconta il mondo di fuori, più allegro e festoso, o duro ed amaro sempre attraverso il filtro di sentimenti mai banali.
Anche Gianmarco si è tolto il gusto di vincere qualche festival nazionale dedicato alla canzone d’autore (a Isernia nel 2010, per esempio, con Se Valerio Scanu vince Sanremo, riuscito quadro del sottobosco artistico italiano) e di aprire numerosi concerti di artisti importanti, come Enrico Ruggeri o Ligabue. Classe 1983, Gianmarco suona ormai da metà della sua vita e la grande attenzione ai testi, la cura nel levigarli e cantarli, è certamente uno dei suoi punti di forza.

 

Emilio Stella, ironico cantautore dal linguaggio asciutto e giocoso, descrive i passi dell’uomo della strada, con uno sguardo a volte cinico a volte disincantato, ma sempre reale e mai filtrato.
Funamobolo del palcoscenico Emilio, anch’egli trentenne, s’impregna di musica fin da bambino, grazie a suo nonno liutaio. E poi da lì la classica gavetta, dai locali più piccoli fino a quelli più importanti (a onor del vero non l’abbiamo scritto per Simone Avincola e Gianmarco Dottori ma vale ovviamente anche per loro…). La sua popolarità si amplia ulteriormente quando apre alcuni concerti di Alessandro Mannarino e soprattutto quando esce Alle case popolari (con cui vince e convince in molti concorsi) brano dal forte sapore retrò che colpisce e conquista al primo ascolto.
Una forte carica di simpatia e una capacità non comune di amalgamare musica e parole, rendono ogni suo concerto un evento nell’evento.

Per ognuno dei tre artisti va sottolineata l’innata capacità di stare su di un palco, e sarà uno spasso vederli darsi il cambio nel ruolo di affabulatori della platea, arte in cui tutti e tre sono maestri.

La serata “Pop-olare” è organizzata dall’etichetta/studio Helikonia e a fare da collante con questi “giovani” cantautori, ci sarà Edoardo De Angelis, uno dei “vecchi” cantautori che più hanno segnato la canzone d’autore in Italia.
E laddove gli aggettivi “giovane/vecchio” sono fuori luogo (dobbiamo star qui a sottolineare quanti giovani ragazzi oggi sono vecchi dentro e quanta energia troviamo in molti artisti che hanno superato i Sessanta?), parlare di Edoardo De Angelis ci porterebbe a ripercorrere davvero una buona fetta della musica di qualità in Italia.

Non tanto e non solo per tutto il merito che gli va riconosciuto nell'aver tenuto insieme il mondo del Folk Studio o per aver scritto alcuni dei brani più belli della canzone d'autore italiana, ma quel che ci preme di più evidenziare è quel lavoro scuro, da dietro le quinte che da molti decenni Edoardo porta avanti (in veste di produttore, direttore artistico, talent scout, organizzatore di festival, rassegne, ecc), senza mai fermarsi anche nella sua veste che gli è più cara, quella di cantautore, pubblicando nuovi album e presentandoli live in tutta Italia.
Non ci è dato saperlo, ma siamo certi che mercoledì 25 all’Auditorium l’anima e il carisma di Edoardo sapranno raggiungere gli spettatori e coinvolgerli. Magari in una bella jam session finale. Staremo a vedere.

Di certo quella sera si mischieranno tradizione e ricerca, in qualche eco della Roma dei cantautori passati si potranno intravedere spunti di un nuovo modo di raccontare la quotidianità; perché la musica d’autore non è morta, è viva e vegeta, zoppica forse ogni tanto, ma spesso non per suoi demeriti. È il solito discorso: ha pochi spazi, nessuno o pochi investono su di lei, etc etc. Bene, stavolta non si hanno scuse. Lo spazio (decisamente uno dei più prestigiosi spazi musicali della città) le è stato dato, noi diamole ascolto. Forse non sarà La casa di Hilde, ma qualcosa che si avvicina molto.

 

25 settembre 2013

Auditorium Parco della Musica di Roma

Biglietti : 12 euro

(inviare il proprio nominativo ai contatti e-mail di uno dei tre artisti)

 

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