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Momento magico per Niccolò Agliardi, che dopo il live al Prix Italia 2017 annuncia un nuovo lavoro per Rai 1. Dopo aver curato le musiche di Braccialetti Rossi partirà ‘Dimmi di te’, format innovativo tra musica e attualità

Musica, libri e Tv, i mille volti di Niccolò Agliardi

presto su Rai 5 la serata evento del 1 ottobre in Triennale

Domenica 1 Ottobre si è concluso a Milano il ‘Prix Italia’, concorso internazionale   ̶  promosso dalla Rai e giunto quest’anno alla 69ª edizione   ̶   nato con lo scopo di premiare la qualità di mezzi di informazione quali radio, tv e web. Un premio che dopo circa un decennio a Torino torna ad essere itinerante e quello del 2017 si è svolto appunto a Milano (per la cronaca, sempre parlando di Milano e di Rai, l’area del Portello potrebbe diventare il luogo dove far sorgere la nuova sede regionale dell’emittente pubblica). Non è però del Prix in sé che vogliamo parlare e dei suoi quattro giorni di incontri, convegni, presentazioni, ma dell’ultimo appuntamento in calendario. La chiusura della rassegna è stata infatti affidata alla musica e, nello specifico, ad una dimensione musicale particolarmente cara a L’Isola: quella della canzone d’autore.
Per oltre un’ora il Teatro dell’Arte in Triennale ha ospitato una delle penne e delle voci più raffinate che la musica italiana può oggi vantare, quella di Niccolò Agliardi. Classe 1974 e milanese di nascita, grazie ad una scrittura eclettica e convincente nella sua carriera ha firmato molti successi di interpreti del gotha mainstream come Laura Pausini, Eros Ramazzotti, Zucchero, Elisa, per citare quelli più popolari, anche se sono molti gli artisti di media visibilità che hanno inciso sue canzoni. Ma i fan di Niccolò saranno d’accordo che l’artista in questione lo si conosce, lo si ascolta e lo si apprezza in maniera completa soprattutto per le canzoni che nel tempo ha tenuto per se stesso e che trovano spazio nei suoi album, a cominciare da ‘1009 giorni’ uscito nel 2005, ‘Da casa a casa’, ‘Non vale tutto’ e l’ultimo, ‘Io non ho finito’ del 2014. Prima, durante e dopo questi lavori, tante cose.
La scrittura per altri come dicevamo, ma anche la passione per i video, i lavori per la Tv, una presenza costante ovunque c’era e c’è bisogno di un autore capace di tenere insieme persone con gusti musicali diversi. Il pubblico presente in sala ha potuto così ascoltare alcuni dei brani della discografia di Agliardi (da Non vale tutto a Ai piedi dell’arcobaleno, passando per Io non ho finito riarrangiata per l’occasione in chiave reggae) presentate in formazione completa con i musicisti* che lo seguono ormai da molti anni (vedi foto in homepage scattata da Fabrizia Boiardi la sera del concerto, mentre quella qui sotto è una foto di repertorio). Tra una “sua” canzone e l’altra ha proposto brani da lui scritti ma portati al successo da altri cantanti (per esempio l’hit Simili di Laura Pausini, che acquista un sapore particolare nella sua voce) ritagliando un po’ di spazio anche per alcune cover a cui è particolarmente affezionato, come l’intensa Stiamo come stiamo, cantata da Loredana Bertè
e Mia Martini nel Sanremo 1993.

Menzione speciale tra le canzoni in scaletta per Le cose che arrivano dopo, brano pescato dal suo album d’esordio e che gli ha dato la possibilità, nell’introdurla, di aprirsi col pubblico dichiarandosi “abbracciato in questo momento da una grande fortuna”. E tra le altre cose, Niccolò si riferiva certamente al rapporto speciale che si è concretizzato in questi anni con il mondo televisivo, tanto che la serata si è svolta sotto l’occhio vigile delle telecamere Rai, che la trasmetteranno prossimamente su Rai 5 (non vi è ancora nessuna data precisa, ciò avverrà presumibilmente nelle prossime settimane). E questo rapporto così speciale con la più importante emittente nazionale parte da lontano. Non è stato infatti un caso che la Rai abbia affidato alla voce di Agliardi la conclusione del Prix, visto che l’occasione del concerto nasce per poter presentare quella che sarà la nuova fatica (e gioia) come autore e come artista in prima persona. Da mesi sta infatti lavorando ad un programma televisivo che partirà questo inverno e troverà spazio sulla rete ammiraglia di viale Mazzini. Già a partire dall’estate l’autore aveva condiviso sui propri profili social alcune informazioni al riguardo: ‘Dimmi di te’, questo il titolo del programma che racconterà storie di giovani uomini e donne alle prese con esperienze di vita caratterizzate da una certa dose di straordinarietà. Gli argomenti, come è facile intuire, andranno dai “sempreverdi” amori contrastati ma non mancheranno storie e percorsi di integrazione e dipendenza, passando per la conquista tanto di un nuovo inizio quanto della propria identità. Ma non è questa la peculiarità del format. L’originalità del programma risiede nel fatto che Niccolò   ̶   insieme ai suoi fidati musicisti   ̶   si impegnerà a trasformare tutte queste storie in canzoni inedite che troveranno la voce di grandi interpreti della musica italiana. Un’impresa non da poco, anche per un autore di testi musicali che ha fatto del suo amore per la musica un lavoro da oltre quindici anni. C’è da dire che non è questa la prima volta che Niccolò Agliardi si fa conoscere al pubblico di Rai 1; nel gennaio 2014 partiva infatti “Braccialetti Rossi”, serie televisiva di successo che ha visto Niccolò impegnato in qualità di direttore artistico e autore della colonna sonora (qui nella foto con alcuni protagonisti della fiction).
Questa volta però il ruolo di Niccolò sarà, se non del tutto diverso, ancora più impegnativo, per i motivi già esposti e per il fatto che vedrà il cantautore non più dietro le quinte ma in veste di conduttore. Che dire, non ci resta che aspettare di vedere il programma per avere un’ulteriore conferma di come Niccolò Agliardi sia capace come pochi di esprimere attraverso le parole non solo le emozioni e le esperienze che hanno contraddistinto la sua vita, ma anche quelle di altre persone che hanno qualcosa di speciale da raccontare. E se qualcuno si approccerà per la prima volta alle canzoni di Niccolò Agliardi tramite “Dimmi di te”, il tragitto da percorrere lungo la sua musica sarà all’inverso, ma altrettanto intenso.

Ma non possiamo chiudere questo breve spazio dedicato all’artista milanese senza ricordare che da poco ha vinto, in ambito letterario, il Premio della Cultura Mediterranea (sez. Narrativa Giovani) con il libro ‘Ti devo un ritorno’ uscito per Salani Edizioni. Un romanzo che racconta la crescita di un ‘giovane-uomo’, trentaduenne, costretto a crescere velocemente complice il destino che gli riserva un fatto inaspettato su di un’isola dell’Oceano Atlantico, dove si era rifugiato dopo varie vicissitudini familiari.
Niccolò si era già cimentato con l’editoria quando nel 2009 firma a quattro mani un simpaticissimo libro con Alessandro Cattelan (qui insieme in una foto di repertorio), oggi presentatore coccolato da tutte le principali emittenti radio e tv. Il titolo era 'Ma la vita è un’altra cosa', dove i due protagonisti andavano alla ricerca delle donne protagoniste nelle canzoni della musica leggera.
Ma in questo caso Niccolò firma il suo esordio e per di più con un romanzo, dove riesce a mettere a frutto le sue doti narrative, dimostrando come non importa il supporto dove devi posare il cuore e la tua creatività, se hai stoffa i risultati si leggono e si sentono. Lo dicevamo nel titolo, "musica, libri e tv", i mille volti di Niccolò.
Come quello sorridente che lo ritrae - nel ruolo di intervistatore per una testata giornalistica - a fianco di uno degli artisti italiani che stima di più (sui testi di De Gregori ci ha fatto anche una tesi un paio di decenni fa...).
Non c'è nessun collegamento tra questa foto e le iniziative future di Niccolò. Ma quel che i grandi artisti come lui possono e devono fare, è instillare il seme dell'amore per la scrittura ai giovani cantautori. E come in una favola, quel 'principe' nella foto questo ha fatto con Niccolò, ha contribuito con tutti i grandi maestri della canzone d'autore a dargli fiducia a incoraggiarlo nelle sue prime canzoni. Senza saperlo, senza volerlo, scrivendo e producendo album tra i più belli della nostra storia musicale.
Grazie Francesco e grazie Niccolò, a prescindere come direbbe Totò, un grazie per quello che ognuno di voi ha fatto e per quello che farà.
Chissà, magari anche insieme.
Faber docet.



 

(tutte le foto, dove non sono indicati gli autori, sono tratte dalla pagina facebook di Niccolò Agliardi).

* Con Niccolò sul palco del Teatro dell’Arte
Francesco Lazzari (pianoforte e tastiere, cori)
Matteo Bassi (basso, cori)

Giacomo Ruggeri (chitarre, voce, cori)
Tommaso Ruggeri (batteria, voce, cori)
Andrea Di Cesare (violino elettrico)

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https://www.facebook.com/niccoloagliardi/

www.niccoloagliardi.it

 

 


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