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Franco Mussida continua il suo percorso di ricerca, anche e soprattutto allontanandosi dal concerto di musica "suonata" in maniera tradizionale

MUSICA: RESPIRO CELESTE, quando l'anima incontra la musica

Curata da Marina Corgnati, sarà allestita all'IllyLab del Teatro dell'Arte dal 12 al 28 giugno

L’Artista Franco Mussida entra in scena. Una scena, una dimensione “artistica”, che ancora pochi conoscono ma che saprà stupire il pubblico di ogni generazione. A dire il vero il chitarrista milanese è dalla fine degli anni Sessanta che è in scena, segnando in maniera indelebile la musica italiana attraverso quella splendida avventura chiamata Premiata Forneria Marconi prima e PFM dopo. Qualche mese fa l’addio a quel progetto che lo ha accompagnato per tanti decenni ma non è certo un addio all’Arte. All’Arte nella sua accezione più ampia. Amante da sempre di una dimensione più completa della “parola” musica e delle emozioni che genera nel nostro inconscio, non è la prima volta che Mussida prepara una mostra capace di unire forma, musica, immagine, suono, (ricordiamo quella riuscitissima dell’anno scorso, L’Altro Mondo, che per molti mesi girò in alcune città italiane). Eccolo ora alle prese con un nuovo tassello della sua vita artistica, un nuovo itinerario che dal 12 giugno (fino al 28 giugno) porterà nella città di Milano.

Una mostra, anzi, più corretto sarebbe chiamarlo percorso emozionale, strutturato in due momenti (o “atti” come vengono segnalati nel comunicato stampa) distinti, che prenderanno metaforicamente per mano il visitatore portandolo alla scoperta del patrimonio emozionale e conoscitivo che la musica contiene e offre ai suoi frequentatori attraverso l’esecuzione e l’ascolto

Il primo Atto, cui è destinato lo spazio più ampio, propone un’installazione composta da tredici stazioni, una per ciascun intervallo musicale, le cui risonanze vengono attivate dal passaggio di un visitatore. Un suono profondo e continuo pervade l’ambiente, creando un clima di meditazione e di attesa. Ciascun intervallo però si completa solo quando una presenza umana si avvicina alla relativa stazione e, in un certo senso, la “sceglie” sulla base delle sue esigenze emozionali e caratteriali. Ciascun intervallo, infatti, è portatore di valori e di contenuti esperienziali diversi, dalla sicurezza alla paura, dall’ambiguità alla malinconia alla speranza. Ogni stazione è composta da una stele ceramica dipinta d’oro, argento o rame, che rappresenta la nota grave (tonica) degli intervalli, mentre un sole radiante, ugualmente in ceramica dorata, posto in alto, ne rappresenta la nota acuta (dominante). Infine, ogni intervallo è caratterizzato da un disegno che decora la parte centrale del sole e che Franco Mussida ha elaborato per raccontarne le qualità caratteristiche e i modi d’espansione nello spazio.
Il secondo Atto consiste in una particolarissima audioteca, a disposizione del pubblico. Si tratta di una copia fedele delle quattro già presenti in altrettante carceri italiane, nei cui angusti spazi si sta effettuando una straordinaria sperimentazione che unisce Arte e Scienza, con l’obiettivo di rendere oggettivamente osservabili specifici effetti della Musica sull’organizzazione affettiva dei detenuti. Un’audioteca divisa per stati d’animo, che offre l’opportunità di un ascolto guidato e consapevole delle composizioni di tutti i generi musicali presenti.

Franco Mussida intende l’arte con spirito di servizio, ritiene che sia dovere della persona creativa il promuovere consapevolezza e collaborare a riaprire la porta verso quel vuoto interiore a partire dal quale sia di nuovo possibile tornare ad ascoltare e ad ascoltarsi. Per questo, probabilmente, la sua installazione, o meglio la sua non facile opera, vive di un equilibrio mirabile, una segreta armonia visiva che la rende penetrante e al tempo stesso suggestiva di un’ineffabile lontananza.

La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da Skira, con testi di Franco Mussida e Martina Corgnati, (qui nella foto), storica dell’arte e curatrice, che da qualche anno ne segue felicemente il percorso.

La mostra aprirà al pubblico venerdì 12 giugno alle 18.30 e resterà aperta sino al 28 giugno.


Altre informazioni:
STUDIO LUCIA CRESPI
Ufficio Stampa Skira
Via Francesco Brioschi, 21 – 20136 Milano
T   02.89401645

chiara@luciacrespi.it


 


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