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Nella splendida location dell'Oratorio del Carmine di Catanzaro una rassegna con Giorgio Conte, Goran Kuzminac, Luigi Grechi, Alberto Bertoli, Flaco Biondini e molti altri

Not(t)e d'Autore a Catanzaro. Dieci date tra gennaio e marzo

sabato 24 febbraio concerto di Alberto Bertoli

Prendi un quartiere bizantino fatto di un reticolo di “vichi” che si intrecciano, regalando al viaggiatore la suggestione del perdersi; prendi un complesso conventuale seicentesco dall’irripetibile fascino tardo barocco; mettici dentro dieci concerti acustici di altrettanti cantautori italiani, buona parte dei quali ha fatto la storia; ecco che viene fuori ‘Not(t)e d’Autore’, la rassegna che dallo scorso 27 gennaio sta animando i venerdì della tranquilla città di Catanzaro (a destra una veduta aerea d'archivio che ritrae una parte del centro storico) e che si concluderà il prossimo 31 marzo.

L’iniziativa è dell’associazione culturale ‘Arangara’ ed è affidata alla direzione artistica di Gianfranco Riccelli (già leader dell’omonimo gruppo musicale) e Marcello Barillà, giornalista da sempre appassionato della canzone d’autore e cantautore lui stesso (qui a fianco nella foto). Dieci i nomi in cartellone: Goran Kuzminac, Mino De Santis, Flaco Biondini, Giorgio Conte, Alberto Bertoli, Luigi Grechi, Paolo Capodacqua, Cataldo Perri, Max Vigneri e Paolo Sofia, tutti preceduti da una opening, affidata ad artisti – quasi tutti selezionati dal territorio - che si sono distinti o cominciano a farlo, per talento e capacità creative. Avevamo due obiettivi – spiegano i direttori artistici di Not(t)e d’Autore – riportare tra gli appassionati calabresi un genere che, fatti salvi pochi evergreen come De Gregori o Paolo Conte, giusto per fare due esempi, appare di fatto tagliato fuori dai grandi network radiofonici, dai giornali e dalla TV e riportare un calore e un colore nei fine settimana della nostra città”. Un mission più che legittima, anche perché le nostre città, specie i centri storici, si stanno sempre più svuotando di quei locali che offrivano musica dal vivo e quei pochi che son rimasti hanno nel loro calendario la maggior parte delle volte cover band che appagano l’ascolto, certo, ma che poco contribuiscono a creare un gusto musicale e una sana voglia di conoscere artisti nuovi.

Ma lasciamo che siano sempre Riccelli e Barillà a spiegarci la situazione nella città calabrese. “È una scelta fortemente voluta non solo da noi due, ma da un gruppo di persone che crede ancora nella forza della musica come aggregatore sociale, e la scelta di creare una rassegna - anziché puntare su un solo concerto o due - è una scelta che va nella direzione di contribuire a mantenere viva l’offerta culturale, che nel capoluogo di regione sta registrando da circa un anno a questa parte una significativa vivacità”. La rassegna ha preso il via il 27 gennaio con Goran Kuzminac, (nella foto di Walter Fratto un momento del concerto) talentuoso chitarrista che dopo una fortissima visibilità ottenuta negli anni Ottanta non è più riuscito a tornare in auge nei canali mainstream, pur avendo inciso alcuni album di spessore. Assistere comunque ad un suo live apre il cuore, con quel suo tocco personalissimo sulla sei corde e una voce che conquista ancora.
Dopo Kuzminac a fine gennaio (l’apertura era stata affidata a
Peppe Columbro) è stata la volta di Mino De Santis, cantautore leccese che con tre dischi alle spalle ha dimostrato di possedere una buona penna, capace di unire nelle sue ballad una graffiante ironia e una voce di forte impatto emotivo. In apertura al concerto del 3 febbraio ha suonato Salvatore Gulli. La settimana successiva, sabato 10 febbraio, a riempire l’Auditorium interno all’Oratorio del Carmine è stato chiamato Flaco Biondini, per tutti chiamato semplicemente Flaco, che ha regalato un concerto intenso e partecipato, richiamando un pubblico di più generazioni. Dopo il ritiro delle scene del maestrone Guccini (con cui Flaco ha diviso il palco per quasi quarant’anni!) nulla ha fermato la sua voglia di suonare la chitarra e così si divide tra concerti con i Musici (supergruppo che raccoglie il 90% dei musicisti che hanno sempre suonato con Guccini, tra cui oltre a Flaco troviamo Vince Tempera e Antonio Marangolo) e le sue performance in trio o solistiche, dove regala atmosfere della sua terra natia (Argentina), qualche brano del cantautore modenese e alcune sue composizioni. Ad aprire la serata di Flaco c’era Peppe Fonte (qui una foto alla fine del concerto) pianista e cantautore calabrese ben conosciuto anche a livello nazionale. Passano solo sette giorni e il 17 febbraio arriva a Catanzaro Giorgio Conte, inossidabile chansonnier fratello di tal Paolo, ex-avvocato di Asti, che in decenni di attività ha saputo ritagliarsi una sua strada, autonoma e ricca di soddisfazioni che lo pongono come un baluardo della canzone d’autore più classica, ma non per questo priva di fascino. Anzi, grazie ad un’innata simpatia e alla sua capacità di stare su di un palco, ha sempre fatto la sua fortuna con una densissima serie di concerti in Italia e in Europa. In apertura spazio a Giosuè Masciari.

E così, prima della prossima data (Alberto Bertoli, sabato 24 febbraio con i Dejavu in apertura), chiediamo sempre ai due direttori artistici un resoconto a metà rassegna.
La risposta del pubblico è stata finora davvero entusiasmante, con le adesioni all’associazione che non hanno smesso di crescere di concerto in concerto. È il segno, evidentemente, che la canzone d’autore conserva intatto, come fenomeno, il suo fascino e la sua capacità di attrare pubblico antico e nuovo. È vero che i nomi presenti in cartellone, specie quelli storici, non hanno mai smesso di scrivere e produrre ma lo hanno fatto fuori dai grandi circuiti commerciali, magari in maniera indipendente se non addirittura autonoma. Questo ha fatto sì che le strade per raggiungere il pubblico siano cambiate profondamente rispetto agli anni in cui i cantautori erano un fenomeno di massa. Da questo punto di vista, la nostra proposta poteva sembrare un azzardo ma i fatti ci hanno smentito anzi, diciamo che hanno confermato la nostra convinzione che la migliore canzone d’autore sia davvero patrimonio della nostra cultura a tutte le latitudini. Dunque è valsa la pena non lasciare il pubblico da solo a cercare nuovi album, testate specializzate, etichette discografiche e quant’altro, in un mosaico di nicchie preziose ma a volte difficili da scoprire. Abbiamo scelto di andare noi dal pubblico e anche se la rassegna non è ancora finita, a giudicare dai risultati, pensiamo di avere fatto la cosa giusta”.

È la prima volta che il capoluogo calabrese ospita una rassegna del genere e per chi ha cuore il futuro della musica, della musica che ha ancora una sua forza di condivisione, di aggregazione, di crescita culturale, questo è un segnale fortissimo che merita di avere il giusto risalto anche fuori dai confini regionali.Pensiamo che la gente abbia compreso e sposato il progetto – continuano Barillà e Riccelli - abbiamo voluto mantenerci nel solco di esperienze consolidate come quella del Museo del Rock, unico nel panorama nazionale o del festival della Street Art (a fianco un foto che ritrae Goran Kuzminac in visita prima del suo concerto del 27 gennaio), con una nostra proposta originale che non solo offrisse buona musica ma valorizzasse al contempo il centro storico, i suoi vicoli e uno dei suoi pezzi di vera e propria argenteria buona, come l’antico Oratorio del Carmine. È bello vedere che il venerdì, in via Francesco Fiorentino si parla, si scambiano opinioni, si gusta arte, si vive la città. Ed è anche così, probabilmente, che si può cambiare la realtà delle cose. Incidendo sulla realtà stessa come fosse uno spazio vuoto, compiendo un gesto, un’azione che ne riceve un’altra come feedback positivo: un concerto, la pioggia che cade, una mano che afferra un ombrello, una persona che esce di casa, infliggendo un colpo mortale alla comodità rassegnata del divano, al tepore soporifero di un plaid”.
Chiudiamo ricordando che il prossimo concerto sarà affidato ad Alberto Bertoli, artista che porta un cognome pesante, pesantissimo, ma che non ha impedito ad Alberto di prendere in mano la straordinaria storia di suo padre Pierangelo e continuarne la strada. Alberto Bertoli ha grinta, suona molto bene la chitarra ed ha una voce splendida, che come quella di suo padre ti entra dritto nel cuore. Ha una sua produzione discografica, ma nei concerti dedica sempre un ampio spazio ai successi più conosciuti e che sono ormai diventati degli evergreen della musica italiana (clicca qui per vedere la sua versione di Eppure soffia)

Ad aprire la serata di Alberto Bertoli il gruppo dei DejaVu.

 

Il resto degli appuntamenti lo trovate sulla pagina dedicata alla rassegna:
https://www.facebook.com/nottedautorecalabria/

 

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GORAN KUZMINAC
https://www.facebook.com/profile.php?id=100011230057723&fref=ts

Peppe Columbro
https://www.facebook.com/Peppe-Columbro-172071839520638/

 

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MINO DE SANTIS
https://www.facebook.com/abcdefghilm1234567890?fref=ts

Salvatore Gulli
https://www.facebook.com/salvatore.gulli.96?fref=ts

 

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FLACO BIONDINI

https://www.facebook.com/Juan-Carlos-Flaco-Biondini-170077249811/

Peppe Fonte

https://www.facebook.com/peppe.fonte.50

 

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GIORGIO CONTE
https://www.facebook.com/giorgio.conte.3766

Giosuè Masciari
https://www.facebook.com/giosue.masciari

 

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ALBERTO BERTOLI
https://www.facebook.com/Albertoli/

Dejavù
www.thedejavu.it

 

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LUIGI GRECHI
http://www.luigigrechi.it/

Fausto Bisantis
https://www.facebook.com/fausto.bisantis?lst=100002923670994%3A100005681834178%3A1487810638

 

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PAOLO CAPODACQUA

https://www.facebook.com/Paolo-Capodacqua-50597294449/?fref=ts

Daniele Radano
https://www.facebook.com/daniele.radano.9


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CATALDO PERRI

https://www.facebook.com/catperri


Jack Vie

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MAX VIGNERI

https://www.facebook.com/piazza.indipendenza

Davide Cerullo
https://www.youtube.com/channel/UC3HOMPnZUksVieUkm8Y0T-A


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PAOLO SOFIA

https://www.facebook.com/paolo.sofia.1

Alessandro Meacci
https://www.facebook.com/alessandro.meacci.39


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