Al Teatro Cimarosa di Aversa, si è chiusa la 9ª edizione, madrina Paola Turci
La cronaca di due giorni pieni di musica e condivisione
Si è chiusa lo scorso sabato la due giorni aversana della nona edizione del Premio Bianca d'Aponte, il concorso dedicato alla canzone d'autore al femminile. Se mai fosse ancora necessario confermare la qualità artistica, l'importanza e l'autorevolezza di questo concorso canoro, su cui tra l'altro garantisce alla direzione artistica un nome come Fausto Mesolella, eccoci qui a certificarne ancora una volta la straordinarietà, per diversi motivi.
Primo e più importate fra questi è certamente Bianca. Quanto grande dovesse essere la personalità di questa ragazza (qui in una foto tratta dall'archivio dell'Associazione a lei dedicata) che, a dieci anni esatti dalla sua scomparsa, continua a guidare lo spirito di un evento che sulla carta - se si esclude la particolarità del "femminile" - sarebbe uno fra tanti, resta lo splendido interrogativo che chi ha la fortuna di farne esperienza continua a porsi ogni anno.
E quanto talento c'era in lei, che nel suo così breve passaggio in vita ha consegnato a noi un repertorio di canzoni di commovente bellezza, sotto ogni aspetto. Gaetano d’Aponte, papà di Bianca e ideatore e curatore del Premio, ogni anno propone alla madrina di turno una parte di quel repertorio affinché possa scegliere un brano e interpretarlo sul palco; non dispiacerà alle concorrenti vecchie e nuove se diciamo che la canzone di Bianca è sempre tra le più belle che vengono proposte nei due giorni.
E poi c'è tutto il resto, che qui vi raccontiamo.
I lavori sono cominciati con una giornata "preparatoria" giovedì 24 ottobre presso la sala conferenze dell'Hotel Max, che ha accolto un seminario dal titolo "La qualità della scrittura", durante il quale il discografico Marco Ragusa della Warner e il cantautore Tony Bungaro hanno incontrato artisti e finaliste del Premio. Undici, quest'anno, anziché dieci, per via di un ex aequo: sono Federica Abbate, Ghita Casadei, Carolina Da Siena, Marialuisa De Prisco, Emily Guerra, Chiara Iovine, Lea (nome d’arte di Lea Anna Esposito), Adele Pardi, Margherita Pirri, Rebi Rivale (nome d’arte di Roberta Bosa) e Irene Scarpato. Secondo lo spirito del Premio, tutte vincitrici.
Un po' perché la selezione è già dura, con il vaglio prima del Comitato di garanzia che esprime le semifinaliste (che godono di totale anonimato) e poi di un'ulteriore selezione per la decina finale. Un po' - e soprattutto - perché inevitabili tensioni si andrebbero a insinuare guastando il meraviglioso clima in cui si svolge il concorso.
Gli eventi che si affiancano alla gara canora contribuiscono a dare quel sapore di unicità che le è proprio. C'è l'imperdibile conferenza stampa delle finaliste il sabato mattina, dove l'incontro "vis à vis" con artisti, critici musicali, discografici, giornalisti specializzati e addetti ai lavori di ogni sorta, tra domande poste e ricevute, affermazioni e disquisizioni su tutti gli aspetti della canzone - dalla composizione dei testi e delle musiche, alla loro interazione, all'interpretazione, e non ultimo l'annoso problema della commercializzazione della canzone d'autore - è una delle situazioni più interessanti e costruttive cui essere presenti nell'intero panorama degli eventi musicali dell'anno.
Quest'anno poi, in particolare, assai interessante è stata pure la presentazione del libro "Chi se ne frega della musica?", di Enrico Deregibus: infatti durante l'incontro, moderato da Duccio Pasqua, il racconto dell'affascinante viaggio del giornalista musicale tra i tanti artisti e generi incrociati lungo il suo percorso è stato impreziosito da quattro intermezzi musicali eseguiti da ex partecipanti al Premio, le quali hanno interpretato ciascuna un brano di uno degli artisti di cui Deregibus racconta tra le sue pagine. Katres si è cimentata nell'impresa di rendere Dentro Marilyn degli Afterhours, e il suo talento lo ha reso possibile; Melissa Ciaramella (nella foto in alto) ha riportato Ovunque Proteggi di Capossela a una dimensione voce e chitarra che l'ha illuminata di semplicità; Alessandra Parisi, in duo con il chitarrista Piergiorgio Faraglia, ha cantato Quello che sento di Carmen Consoli; Chiara Vidonis ha espresso la sua anima rock attraverso Insieme a te sto bene di Lucio Battisti. Che, viene da dire, magari se ne vedessero in giro di più, di talenti così.
Ma nel vivo del Premio si entra attraverso le porte del teatro Cimarosa la sera del venerdì. La coppia di presentatori - padre e figlia, Sandro e Cecilia Petrone - introducono la rituale esibizione della vincitrice dell'anno precedente, nell'occasione Charlotte Ferradini (qui nella foto) con la sua - e di Tony Bungaro - Martarossa, che accoglie la prima serie di cantautrici con le canzoni fuori concorso. È questa un'ottima opportunità per le concorrenti di far ascoltare alla giuria, che il giorno seguente voterà la canzone in gara, un altro brano scelto da loro, offrendo così un'immagine un po' più ampia del loro modo di fare canzoni. Sarà poi la seconda serata quella in cui si svolgerà la vera e propria gara, con le giurie in sala impegnate nel voto.
Tra le loro esibizioni, tra il venerdì e il sabato, si alternano gli ospiti. Dal punto di vista dello spettacolo musicale, qui la kermesse aversana esprime tutto il suo fascino. C'è il padrone di casa, artisticamente parlando, Fausto Mesolella, che fa da filo conduttore alle esibizioni degli artisti accompagnandoli con l'inconfondibile suono della sua chitarra; e poi c'è il privilegio raro di assistere a performance inedite, rese possibili dal trovarsi tutti insieme personalità artistiche diverse tra loro. È così che Mario Incudine (nella foto in alto), Mauro Ermanno Giovanardi, Kaballà e Tony Canto (con il pianista Antonio Vasta) intonano Notte di luna calante di Domenico Modugno; che Giuseppe Anastasi si riprende una sua canzone di successo come La notte (scritta per Arisa) e ce la canta lui alla chitarra; che Paola Turci confessa il suo ultraventennale sogno di cantare accompagnata da Mesolella e lo corona offrendoci in dono un 'O surdato 'nnammurato che nessuno dimenticherà; che Fausta Vetere e Brunella Selo cantano insieme Canzone appassiunata (nella foto a destra); che Mesolella si siede al pianoforte per accompagnare Rosa Chiodo - bravissima - alla sua È colpa mia; che cantano assieme Elena Ledda e Kaballà, accompagnati da Massimo Germini e il buon Fausto a far da spalla (nella foto a destra).
Aggiungiamo qualche sottolineatura d'obbligo: Mario Incudine, artista siciliano di prim'ordine, è travolgente con la sua voce intensa e la sua energia, e con Kaballà presenta una versione strepitosa di Malarazza, brano tradizionale siciliano a suo tempo rivisto e proposto da Domenico Modugno, frutto di un progetto di più ampio respiro sul cantautore pugliese; Mariella Nava, ex madrina e ora fedelissima del Premio, sempre prodiga di emozioni forti per tutti, quando si siede al piano; Tony Bungaro, avvolgente con la sua musica; il fascino della voce di Raiz che si cimenta con la canzone napoletana classica; Paola Turci e una Dio come ti amo di Modugno da brividi. E Gennaro Vitrone, Sabba & Gli Incensurabili, Tommaso Di Giulio... Vorremmo concludere con Bianca, “sul palco” quest'anno con due canzoni: la prima, dalla voce di Paola Turci, è Cose lontane; l'altra, cantata da Brunella Selo, è Il cantico dei matti.
Arriva, infine, l'esito del voto delle giurie. L'emozione delle cantautrici in gara rende partecipi tutti, nel teatro gremito. Chiamate sul palco, attendono che Paola Turci legga i nomi delle vincitrici. Sono Federica Abbate (a sinistra) con Dammi ancora, Premio Bianca d'Aponte 2013 ma anche Premio per
Gli altri riconoscimenti vanno a Lea (qui a destra) con il brano Mi rifaccio il trucco, a cui viene assegnato la Targa come
Tutti sul palco per il "bis" della vincitrice, e gli applausi finali che liberano un entusiasmo grato per la magia di Bianca che si è ripetuta - intatta - ancora una volta.
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Elenco delle 11 finaliste della 9ª edizione in ordine alfabetico, con a fianco il titolo del brano e la città di provenienza:
Federica Abbate (Dammi Ancora) – Milano
Ghita Casadei (Per quello che sono) - Roma
Carolina Da Siena (Forse no) - Bisceglie (BT)
Marialuisa De Prisco (Quanta strada) - Gesualdo (AV)
Emily Guerra (Per sempre) - Verona
Chiara Iovine (La bellezza di ogni cosa) - Aversa (CE)
Lea (Mi rifaccio il trucco) - Scafati (SA)
Adele Pardi (Valzer D'estate) - Trento
Margherita Pirri Briciola di polvere) - Milano
Rebi Rivale (Non voglio scriver d'amore) - Udine
Irene Scarpato (L’afelicità) - S.Sebastiano al Vesuvio - NA
Nella foto qui a fianco il gruppo delle finaliste.
Nell'ordine, partendo dall'ultima fila in alto, da sinistra a destra:
Ghita Casadei e Irene Scarpato;
nella fila centrale, sempre da sinistra a destra:
Rebi Rivale, Marialuisa De Prisco, Emily Guerra e Chiara Iodice;
nella fila in basso, da sinistra a destra:
Lea, Adele Pardi, Federica Abbate, Margherita Pirri e Carolina Da Siena.
I Premi e le Targhe vengono assegnate da due giurie distinte.
La prima, formata principalmente da esponenti del mondo della discografia (responsabili delle principali case discografiche, musicisti, arrangiatori e molto spesso si esibiscono in una delle due serate), sceglie la vincitrice del ‘Premio Bianca d’Aponte’ oltre ad assegnare
Ecco, in ordine alfabetico, i nomi dei componenti che hanno partecipato alla serata finale:
Giuseppe Anastasi (artista), Tony Bungaro (artista), Tony Canto (artista), Paolo Corsi (operatore culturale), Massimo Germini (artista), Angelo Franchi (discografico), Mauro Ermanno Giovanardi (artista), Mario Incudine (artista), Kaballà (artista), Elena Ledda (artista), Gianluigi Loriga (autore), Roberto Mancinelli (discografico), Bruno Marro (artista), Alfredo Rapetti Mogol (autore), Mariella Nava (artista), Alberto Quartana (discografico), Marco Ragusa (discografico), Pierre Ruiz (discografico), Brunella Selo (artista), Corrado Sfogli (artista), Roberto Trinci (discografico), Paola Turci (artista), Fausta Vetere (artista)
La seconda giuria, formata principalmente da giornalisti e organizzatori di festival, assegna il Premio della Critica.
Roberta Balzotti (giornalista Rai), Antonella Bubba (Cose di Musica Management), Enrico De Angelis (Premio Tenco), Mauro De Cillis (giornalista Rai/Isoradio), Tonino Delle Donne (operatore culturale), Enrico Deregibus (giornalista e organizzatore di festival), Andrea Direnzo (giornalista musicale), Martina Neri (giornalista musicale), Francesco Paracchini (L’Isola che non c’era), Valentina Casalena Parodi (Premio Andrea Parodi), Duccio Pasqua (giornalista Rai/Radio1), Alessia Pistolini (giornalista musicale), Ivan Rufo (Premio Botteghe D’Autore), Antonio Silva (Premio Tenco), Silvia Tessitore (Editrice Zona), Dario Zigiotto (operatore culturale)
Quest'anno, per la prima volta, alla fine delle esibizioni delle 11 finaliste le due Giurie non sono uscite dal teatro per decidere, ma sono stati scelti tre "rappresentanti" per giuria che dopo aver raccolto le schede di tutti sisono riuniti per farne i rispettivi conteggi. Come immortalato nella foto qui a fianco, ecco il momento dello 'scrutinio' (sullo sfondo, seminascosto, Gennaro Gatto, che oltre ad essere il principale collaboratore di Gaetano d'Aponte, sovraintende i lavori delle due giurie). I tre refenti della prima giuria sono stati Paola Turci, Kaballà e Alfredo Rapetti Mogol, mentre per la scelta del Premio della Critica, i tre referenti sono stati Enrico de Angelis, Duccio Pasqua e Dario Zigiotto.
Nella foto qui sotto invece, il momento della premiazione con Gaetano d'Aponte al centro del palco con a fianco la bionda Cecilia Petrone e Federica Abbate, la vincitrice del concorso (subito dietro sono riconoscibili Irene Scarpato, Rebi Rivale e Ghida Casadei).
Vincitrici e riconoscimenti della 9ª edizione (24, 25 e 26 ottobre 2013)
Premio Bianca d’Aponte 2013: Federica Abbate
Miglior Interpretazione: Lea
Miglior Testo: Carolina Da Siena
Miglior Composizione: Federica Abbate
Infine, novità di questa edizione, il premio che Mariella Nava, con la sua nuova etichetta discografica Suoni dall’Italia – Produzioni Musicali ha assegnato ad una delle undici finaliste. Una scelta fatta prima delle votazioni e che è caduta su Adele Pardi (milanese, ma che da qualche anno vive a Trento), in concorso con il brano Valzer d’estate, che ha ricevuto la proposta di un contratto discografico e che prossimamente sarà avviata all’attività lavorativa musicale a livello professionale, supportata dallo staff di questa nuova etichetta e che può contare su grandi nomi della discografia italiana: Fulvio Mancini, Piero Pintucci, Antonio Coggio, Carlo Mazzoni e la stessa Mariella Nava (nella foto, oltre a Mariella Nava e Adele Pardi, da sinistra Ghida Casadei, Emily GUerra, Marialuisa De Prisco e, seminascosta, Chiara Iovine).
Le due serate sono state presentate da Cecilia Petrone e dal padre Sandro.
Come di consueto l’Associazione Musicale Onlus Bianca d’Aponte realizzerà a proprie spese un CD compilation della 9ª Edizione del Premio, che sarà disponibile in cambio di un contributo a sostegno di Emergency, così come già avvenuto durante la manifestazione.
Chiudiamo ricordando che il nome completo di questo concorso è “Sono un’isola: io, donna per una canzone d’autore”. Premio Bianca d’Aponte – Città di Aversa”, ed è patrocinato dalla Regione Campania, dal Comune di Aversa, dalla SIAE. Ricordiamo anche che quest’anno tra i vari partner (oltre all’Osservatorio Cittadino, lo studio grafico MAU e la già citata Emercency Italia) c’era anche Roxy Bar Tv, che grazie a Red Ronnie (qui nella foto con Bungaro nei corridoi del Teatro Cimarosa) consentirà di rivedere le giornate di questa 9ª edizione del Premio nel nuovo spazio televisivo che il giornalista/presentatore bolognese ha ripreso a produrre dopo alcuni anni.
Per il quarto anno consecutivo la manifestazione si fregia anche dell’adesione del Presidente della Repubblica.Il Capo dello Stato ha assegnato all’edizione 2013 e agli organizzatori una speciale medaglia presidenziale in fusione di bronzo che a discrezione e sotto la propria responsabilità, l’organizzazione ha consegnato al gruppo di musicisti dell’Associazione Musicale Bianca d’Aponte che fin dalla prima edizione ha contribuito alla crescita e al successo del premio stesso, accompagnando dal vivo le concorrenti durante le esibizioni finali. Ha ritirato il premio il Maestro Alessandro Crescenzo (qui al centro della foto insieme a Fausto Mesolella) in rappresentanza della band formata da Enzo Carpinone (basso), Titti Cellurale (violino), Alessandro Crescenzo (pianoforte), Luciano De Fortuna (percussioni), Guido della Gatta (chitarra), Ciro Manna (chitarra), Gabriella Manna (cori), Catello Tucci (violoncello), Peppe Vertaldi (batteria).
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ALBO D’ORO Premio Bianca d’Aponte
2012 - 8ª edizione
Premio Bianca d’Aponte: Charlotte Ferradini (foto)
2011 - 7ª edizione
Premio Bianca d’Aponte: Claudia Angelucci (foto)
2010 - 6ª edizione
Premio Bianca d’Aponte: Laura Campisi (foto)
2009 - 5ª edizione
Premio Bianca d’Aponte: Momo (foto)
2008 - 4ª edizione
Premio Bianca d’Aponte: Erica Boschiero (foto)
2007 - 3ª edizione
Premio Bianca d’Aponte: Mama’s Gan (foto)
2006 - 2ª edizione
Premio Bianca d’Aponte: Chiara Morucci (foto)
2005 - 1ª edizione
Premio Bianca d’Aponte: Veronica Marchi (foto) e
Germana Grano (ex aequo)