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Incontrare Elia Billoni per farsi raccontare "Sono invecchiato di colpo", il nuovo disco di Dino Fumaretto, è quasi surreale, come guidare una macchina senza esserne al volante.

"Sono invecchiato di colpo", il nuovo lavoro di Dino Fumaretto, colpisce per talento e creatività

Ad essere troppo normali si rischia di passare per matti...

Dopo due anni di stacco dall’ultimo disco di inediti torna Dino Fumaretto, il cantautore che non vuole uscire. Il suo “Sono invecchiato di colpo” segna un passaggio molto importante della sua carriera, sempre più caratterizzata e scandita da questa volontà, dichiarata e non di certo banale, di vivere all’ombra del suo fido collega Elia Billoni, ironico interprete-portavoce delle sue avventure. Pessimismo, ironia, pazzia e cinico realismo sono solo pochi e piccoli ingredienti che donano sapore all’io di questo originalissimo funambolo della musica italiana... e se le parole non bastano, gustatevi il video, in esclusiva per l'Isola, in fondo all'articolo...

 

Ciao Elia. Come vanno attualmente le cose con Dino? Il vostro è un rapporto artistico che vi lega ormai da moltissimi anni e che è arrivato con “Sono invecchiato di colpo” al secondo album prodotto con la Trovarobato. Come si sta evolvendo nel frattempo la vostra collaborazione?
Ciao. Dino Fumaretto da qualche mese vive nella mia cantina perché non ha più un posto. Ci tolleriamo. Sta scrivendo delle canzoni apocalittiche. Vedremo.

Nelle canzoni di Dino Fumaretto, da sempre, la parola rappresenta il principio, centro gravitazione intorno al quale i tasti del pianoforte donano espressività e conferiscono forza al messaggio. Con “Sono invecchiato di colpo” il pianoforte sembra non bastare più, tanto che
quest’ultimo disco può contare su una vera e propria formazione. Da dove nasce questa esigenza di voler arricchire il corpo sonoro?
Molte canzoni di questo disco sono più vecchie del primo, ma i testi sono stati rimaneggiati, rielaborati, scarnificati, perciò a mio parere sono più adulti e sottili. Sentivo che queste canzoni avevano bisogno di un arrangiamento più complesso, perciò mi sono fatto aiutare da Nicola Cappelletti, che con le sue linee di basso e i suoi violini spettrali mi ha donato il senso che cercavo: aggiungere colori per ottenere un ossimoro, uno svuotamento stratificato. Fino all'ultimo brano arrangiato con Iosonouncane, un delirio apparente di perdita di controllo. Nella formazione dal vivo siamo in tre a dare ancora più sostanza cruda ai pezzi: io, il già citato Nicola Cappelletti e Samuele Bucelli alla batteria. Siamo la Dino Fumaretto Band.

Descrivere il mondo, la vita e i protagonisti con tinte noir sembra essere una caratteristica della produzione di Fumaretto. La sua poetica è molto spesso orientata verso un pessimismo cosmico che quasi mai trova risoluzione, se non nell’interpretazione ironica e distaccata di Elia Bilioni. Come vede il rapporto con il mondo Fumaretto e quale ruolo pensa di occupare?
È un rapporto pessimista ma tutto sommato ancora vitale. Non credo voglia occupare nessun ruolo, vorrebbe solo esser preso più sul serio come autore di canzoni. Del resto io, con le mie buffonate e le mie ironie a volte forzate, non ho certo contribuito molto alla causa.

Una volta descritto il lato drammatico delle cose però, l’ironia sembra voler demistificare il velo della realtà, come se questa rappresentasse il mezzo più utile per arrivare a cogliere il senso delle cose. Che ruolo ricopre l’ironia per Dino Fumaretto?
Come dicevo poc'anzi Fumaretto è certamente cupo, ma è vitale perché non cede alla banalità della sofferenza acritica e della denuncia sguaiata. L'umorismo c'è quasi sempre, ma non serve per sdrammatizzare, serve per guardare meglio.

All’interno del panorama musicale italiano, quali artisti rappresentano o hanno rappresentato un modello per Dino Fumaretto?
Ti direi Nick Cave, ma non è italiano.

A livello compositivo, Fumaretto dà l’idea di uno che compone percorrendo una discesa, con l’inerzia che impedisce la fermata. Come viene dichiarato apertamente in Mente spostata però, Fumaretto riesce ad evitare gli ostacoli spostandosi con la mente. A tal proposito, quali sono questi ostacoli da evitare?
Gli altri e noi stessi.

Nella title-track Sono invecchiato di colpo descrivi con paradossale distacco la vita all’interno di un ospizio per matti in cui tu stesso però sei ospite. Tuttavia ammetti di non essere pazzo ma, a differenza degli altri, di essere invecchiato di colpo. Qual è il significato di ciò che
viene dichiarato in questa canzone?
Non c'è un solo significato. Ad esempio il protagonista dice di non essere pazzo, ma gli si può anche non credere. E ci sono tante cose dette e non dette che assumono diverse sfumature. Non sto facendo l'ermetico, sto anzi dicendo tutto quello che so di questa canzone.

La poetica del surreale è presente in quasi tutte le tue canzoni. Qual è il significato che attribuisci alla pazzia nella vita di tutti i giorni?
Sono una persona normale, riservata, non mi drogo, non mi ubriaco, non picchio la gente, non sono aggressivo, non sono maleducato, cerco di essere rispettoso, eppure mi è capitato più volte di essere definito pazzo. Per qualcuno è un complimento ma non per me, non mi piace la retorica dello squilibrato. Un pazzo è uno che se ne è andato. La vita ci sfugge di continuo e la cosa più facile e più snob è proprio diventare pazzi. È dunque una lotta non impazzire.

In Non ti emoziono più il cinismo che contraddistingue la produzione di Fumaretto sembra lasciar posto a qualcosa di più profondo, intimo e riflessivo. Come considera l’amore uno come Fumaretto?
Il cinismo non è di Fumaretto ma del mondo con cui si confronta. Alla domanda sull'amore non so rispondere.

Durante le date che ti vedono protagonista in lungo e largo per l’Italia, qual è la reazione del pubblico alla musica di certo non convenzionale di Dino Fumaretto?
Ora che siamo una band la reazione è generalmente di entusiasmo, perché gli altri interpreti fumarettiani - ripeto i nomi: Nicola Cappelletti e Samuele Bucelli - sono fantasiosi ed energici. Il problema semmai è numerico: chi ama la musica di Fumaretto è come il suo autore, vale a dire che difficilmente esce di casa per vedere un concerto.

Quali progetti ha in mente Fumaretto per l’immediato futuro?
Promuovere la Dino Fumaretto Band e registrare un album apocalittico con la Dino Fumaretto Band.

Ed ecco il video-live di Dino Fumaretto al Teatro San Leonardo di Bologna, in esclusiva per L'sola!

Video realizzato da Gadoev.com


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