Targhe Tenco 2017: ecco i vincitori
La consegna delle Targhe il 19, 20 e 21 ottobre a Sanremo
In un mar ligure fortemente agitato e con un largo anticipo rispetto al passato, a metà giugno si sono chiuse le assegnazioni delle Targhe Tenco. Non che le acque di fronte a Sanremo ora siano chetate del tutto, diciamo però che dopo tanti mesi finalmente si torna a mettere la parola “musica” davanti a qualsiasi altra. L’occasione è appunto quella di parlare dei cinque vincitori delle Targhe, con qualche sorpresa in alcune sezioni. Ci sono stati anni in cui la vittoria di tizio o caio era preannunciata (manco fossimo al Festivalone di febbraio…) ma di contro il Tenco ha sempre saputo stupire con dei colpi a sorpresa e crediamo che anche quest’anno alcune scelte vadano in questa direzione.
Vediamo dunque i vincitori delle Targhe Tenco 2017:
DISCO IN ASSOLUTO: “Il grande freddo” – Claudio Lolli
OPERA PRIMA: “Creature selvagge” – Lastanzadigreta
CANZONE SINGOLA: “La verità” – Brunori Sas
ALBUM IN DIALETTO: “Canti, ballate e ipocondrie d’ammore” – Canio Loguercio e Alessandro D’Alessandro
INTERPRETE DI CANZONI: “La Rubia canta la Negra” – Ginevra Di Marco
Claudio Lolli era in ottima compagnia nella cinquina finale per il miglior disco (leggi la recensione su L’Isola), accanto ai Baustelle con ‘L’amore e la violenza’, Paolo Benvegnù con ‘H3+’, Brunori Sas con ‘A casa tutto bene’, Edda con ‘Graziosa utopia’ e Le luci della centrale elettrica con ‘Terra’. Cinque album di cinque artisti che stanno segnando questo nostro tempo, anche se fa strano pensare che tra il vincitore e il più giovane del gruppo dei finalisti passano trentaquattro anni di età. Per raccontare quanto la nostra musica d’autore è cambiata in 34 anni ci vorrebbero davvero troppe pagine, ma è innegabile quanto Claudio Lolli e Vasco Brondi (per prendere solo i due estremi della linea temporale) abbiano fatto e facciano canzone d’autore della miglior fattura, niente scandali allora nel vederli assieme “sfidarsi” per le Targhe Tenco.
http://latempesta.org/ltd_110.php
Brunori sas, Dario Brunori, vince con La verità la categoria miglior canzone. Primo singolo del prezioso album ‘A casa tutto bene’ (leggi la recensione), il brano fotografa alla perfezione i nostri giorni e l’uomo nella sua condizione di uomo medio con le aspirazioni da eroe, l’esteriore felicità da social sbandierata come se fosse reale, la disillusione di sogni che continuiamo a disegnare su di un foglio credendoli veri senza nessun coraggio di assumerci il rischio di portarli fuori nel mondo, la paura di non lasciare segni quando ce ne andremo, con tutto questo scrivere-dire-comunicare per illuderci che qualcuno ci ricorderà. Quant’è che in una canzone popolare (perché Brunori fortunatamente è anche popolare) non veniva espresso un concetto («il dolore serve proprio come serve la felicità»), che per quanto basilare al limite del banale, avesse questa forza?
http://www.brunorisas.it/
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La Targa Interprete di canzoni va Ginevra Di Marco e al suo bellissimo album dedicato a Mercedes Sosa, un viaggio dentro alla musica, alle storie e alla voce che più ha raccontato l’America Latina, quando l’arte è militante, è denuncia, è lotta per i diritti civili. Un omaggio pieno di calore da una delle artiste di cui questo Paese dovrebbe andar più fiero.
http://www.ginevradimarco.com/
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L’album in dialetto è di Canio Loguercio e Alessandro D’Alessandro, una raccolta dell’opera dell’artista lucano nata da un viaggio con chitarra e organetto ad accompagnare. L’Amore disperato, avariato, inadeguato, angosciato, terreno e viscerale, cantato nel napoletano reinventato da Loguercio che mescola registi ed espressività.
https://www.facebook.com/canio.loguercio?lst=100002923670994%3A1315851049%3A1498036219
https://www.facebook.com/alessandro.dalessandro.12?lst=100002923670994%3A1201205386%3A1498036258
Ed infine l’Opera prima, la sezione che L’Isola che non c’era ogni anno segue con maggiore attenzione, per via di quella nostra mission volta a unire grandi personaggi del passato con le nuove realtà che nascono e arricchiscono questo genere musicale. La vittoria va ai piemontesi Lastanzadigreta e il loro ‘Creature selvagge’ (finalisti tra l’altro della scorsa edizione del nostro concorso L’Artista che non c’era, qui la recensione del loro disco su L’Isola). Sestetto torinese, sono un concentrato di creatività e di arrangiamenti curatissimi ottenuti con strumenti improbabili e di certo fuori dagli schemi usuali della canzone d’autore. E nella cinquina dei finalisti, oltre ai Blindur, Colombre e Mara Redeghieri, permetteteci di fare una menzione speciale per Carlo Valente (qui nella foto, finalista 2017 de L’Artista che non c’era) e il suo album ‘Tra l’altro’(http://www.lisolachenoncera.it/rivista/recensioni/tra-laltro/). Un artista che senza troppi giri di parole potremmo definire uno di quelli che “sa scrivere e sa cantare”. Di questi tempi non ci pare poco.
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Le Targhe verranno consegnate in occasione della Rassegna della Canzone d’Autore (Premio Tenco 2017) in programma al Teatro Ariston di Sanremo i prossimi 19-20 e 21 ottobre.
Tutte le informazioni all’indirizzo www.clubtenco.it