"Un luogo altro", titolo del singolo che esce il 22 maggio

Contatto e distacco, tutti abbiamo bisogno di "un luogo altro".

Esce domani 22 maggio Un luogo altro, singolo di Andrea Fabiano, artista che si affaccia nella scena cantautorale italiana con il suo primo disco in uscita venerdì 05 giugno. E il termine “affaccia” non lo usiamo a caso, perché questo artista piemontese ha tutta la voglia di usare l’arma della gentilezza (che non va scambiata per debolezza) per arrivare al grande pubblico. Dopo anni di gavetta, di studio, di collaborazioni, ecco che oggi Fabiano vuole aprire una finestra sul mondo musicale e non vederlo più (solo) in maniera filtrata, da musicista al servizio di altri progetti, ma vuole farci conoscere il ‘suo’ di mondo. Emblematica una frase presa dal singolo, “cerco una risposta e so che la troverò in un luogo altro che non sia solo fisico, forse nel vento… io non volo, ma tento…”. E la musica, le canzoni, i testi, Andrea li usa come strumento per comunicare i propri sentimenti.

Come dichiarato dall’autore stesso, il singolo prende spunto e ispirazione dal libro ‘L’atlante dell’invisibile’, di Alessandro Barbaglia, scrittore novarese (come Fabiano), e uscito giusto un paio d’anni fa. E per rendere al meglio quelli che sono i contenuti del suo lavoro, ecco che per il video di lancio sceglie la mano del regista Alessandro di Natale, che dal suo studio di New York (produzione Junkfish Film) riesce ad unire splendidi panorami e primi piani, bellezza della natura e profondità delle parole, quasi a rappresentare il desiderio di evasione verso un “luogo altro”. Ad impreziosire l’atmosfera anche la tromba di Fabio Buonarota, stimato jazzista già al fianco di artisti come Enrico Intra, Mario Biondi, Paolo Tomelleri e molti altri.

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È un viaggio onirico in un luogo in cui tutto è possibile, in cui l'unica direzione da perseguire è quella del sogno.

"Un luogo altro" è quindi il singolo che apre la strada all’Ep (anche se con sette brani ci avviciniamo più alla logica di un album piuttosto che a quella di un Ep….) che esce venerdì 05 giugno per la Junkfish Records, dal titolo La timidezza delle chiome. Un titolo che racchiude perfettamente la filosofia, l’approccio di Fabiano alla vita. Emergono dinamiche del contatto e del distacco, concetti che regolano gran parte dei nostri rapporti della vita sociale ma che in questi ultimi mesi, a causa delle ben note problematiche legate al CoronaVirus, si sono amplificate. Quando Andrea ha dovuto scegliere un titolo per il suo disco d’esordio, racconta che l’idea gli è venuta pensando agli alberi. Sì, proprio così, alla natura e a quanto aveva letto di un botanico francese, Francis Hallè, che a metà del secolo scorso riuscì a definire con parole semplici un fenomeno complesso. Chiamò infatti “timidezza delle chiome” quell’ondeggiare perpetuo di alcune specie di alberi, che fluttuano sfiorandosi ma che non si toccano mai e che quando li guardi dall’alto verso il basso, o viceversa, disegnano forme sempre diverse pur di non toccarsi, seppur si inseguono perennemente modellandosi a vicenda.

Una ricerca di contatto e di distacco dicevamo prima, proprio come quella che sembra emergere dalle canzoni. Autore e musicista dei suoi pezzi, Fabiano non nasconde la sua timidezza, anzi, cerca di esorcizzarla e usa le canzoni per avvicinarsi agli altri con delicatezza. Un autore raffinato che ormai ha aperto la finestra della sua stanza e gli chiediamo di non chiuderla velocemente, perché le cose che ha da dirci sono davvero un aiuto a portarci in un “mondo altro”, come solo la musica sa fare.
Per chi volesse conoscerlo meglio, qui il link alla sua presentazione.

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