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Vinicio Capossela - Nel paese dei Coppoloni, il film

Dopo il libro, il film e a marzo il nuovo album Canzoni della Cupa.

Sugli schermi solo il 19 e 20 Gennaio. Gustosa anteprima a Milano all'Arcobaleno Film Center.

Per i 25 anni di carriera Vinicio Capossela arriva sul grande schermo con un film, diretto da Stefano Obino, che rappresenta un ponte tra il libro, Il paese dei Coppoloni, già pubblicato, e le musiche di Canzoni della Cupa , il nuovo disco di inediti in uscita a Marzo da cui è stata estratta la colonna sonora del film. Il film si svolge in Alta Irpinia ed  è raccontato, cantato e vissuto  in prima persona dal “musicista viandante”  Vinicio, che a piedi o con un vecchio furgone ci accompagna in un viaggio geografico, musicale e fantastico in un territorio che è una vera miniera di culture, racconti, canti e persone.

Natura selvaggia e resistente, paesaggi incontaminati, case abbandonate, strade lastricate di pietre, pale eoliche, vecchie ferrovie abbandonate, animali selvatici, una trebbiatrice abbandonata che diventa volante: insomma,  il ritratto di un’Italia sperduta e dimenticata che racconta la sua storia, le sue tradizioni e riti popolari, gli sposalizi (splendidi i collage di vecchi filmati), le feste popolari, le litanie delle mamme nonne, le conversazioni in piazza, attraverso  le voci, i volti, le persone, il dialetto locale.
Si incontra una incredibile galleria di personaggi, come Peppe Matalena, violinista 66enne , “…che comanda l’organo sopra la sagrestia…dirige il coro ed è pure il priore...di tutti quello che sta più vicino al cielo…“; Armando Testadiuccello “…cieco…il buio che gli era calato dietro gli occhi gli custodiva intatta la memoria del mondo…”;  La banda della posta “…una combriccola di fuoriusciti da casa…sono rimasti i cinque dell’Apocalisse, che ancora a dispetto suonano senza che nessuno li ascolti e fanno la guardia alla Posta”; Ciccillo Di Benedetto, storico ristoratore e tenore, Cicc’Bennet che prende un transatlantico per l’America dove “aveva una grande possibilità nello show biz. Avrebbe oscurato Del Monaco e Mario Lanza. Quando tutto sembra pronto, dall’Italia arriva la notizia che la madre si è ammalata…decide infine di tornare… ; Giovanni Sicuranza, barbiere e cultore della lingua e della storia calitrana, nel cui salone, accanto al taglio di barba e capelli ci sono momenti musicali, come si usava un tempo nei vecchi saloni.

Oltre ai brani nuovi, nel film ci sono immagini del Calitri Sponz Festival, creato ed ideato proprio da Vinicio Capossela, con performance live di brani classici come  Il ballo di San Vito, La marcia del camposanto e un tributo a Matteo Salvatore “straordinario cantore dello sfruttamento nel latifondo meridionale”. Nella conferenza stampa seguita alla proiezione, oltre ai commenti al film, Capossela racconta anche aneddoti, come quello legato all’origine del suo nome, datogli dal padre per ricordare l’attore protagonista di Quo vadis ed un oscuro musicista, Vinicio Fisarmonica e Ritmi, e lo “storto nome” assegnatogli dai calitrani: Guarramon, oltre ad interessanti riflessioni (“Rispetto al tempo siamo tutti migranti”) .     

Al termine viene presentato anche uno splendido mini film, Il Pumminale, con la regia di Lech Kowalski , regista americano di origine polacche famoso per i suoi documentari sulla scena punk londinese, basato su una canzone del nuovo album di Vinicio Capossela: una storia di seduzione notturna, una delle creature che affollano il suo nuovo lavoro. La bellezza di questo brano e l’intensa colonna sonora di Nel paese dei Coppoloni rendono fervida l’attesa per un grande nuovo album. Per il momento non ci resta che gustarci  la visione del film nelle sale solo il 19 e 20 Gennaio.            

Foto e report di Giuseppe Verrini

 


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