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Mentre rubavo la vita arriva a Fiorenzuola d'Arda (Pc) il 19 Dicembre 2014

Giovanni Nuti e Monica Guerritore cantano Alda Merini in un concerto folle e commovente

“Due buoni compagni di viaggio non dovrebbero lasciarsi mai”: recita così una delle canzoni più amate di Francesco De Gregori. Racconteremo quindi di due compagni di viaggio che ad un certo punto decidono di intrecciare i loro percorsi artistici ed umani in nome di un unico grande amore: la poesia di Alda Merini.

Il primo è Giovanni Nuti: per chi lo conosce e gli è legato da tempo per affetto e stima sa che è un musicista e cantante di grande raffinatezza ed eleganza. Ha pubblicato otto album ed ha collaborato con i più apprezzati artisti della scena musicale italiana, tra cui anche l’amico Mango, appena scomparso. Nel 1993 incontra Alda Merini e da quel momento comincia una collaborazione lunga sedici anni, definita dalla poetessa “matrimonio artistico” che lascerà il segno in tutte le sue produzioni musicali e, manco a dirlo, nella sua quotidianità.  
Da questo connubio nascono quattro lavori discografici e tanti spettacoli che li vedranno protagonisti insieme sul palcoscenico: tra questi ricordiamo Milva canta Merini nel 2004, e il Poema della Croce, rappresentato anche nel Duomo di Milano nel 2006 e definito dal Cardinale Ravasi “opera di finissima ed intensa esegesi musicale”.  Spettacoli permeati da un forte intimismo e lirismo, a tratti interrotto dall’ironia splendente di Alda Merini, che ha saputo ridere per tutta la vita di se stessa e delle sue sofferenze.
Il 1 Novembre 2009 Alda Merini è scomparsa lasciando le sue “impronte sulla terra” attraverso coloro che le sono stati più vicini. Nell’ultima telefonata a Giovanni Nuti gli disse:”Ricordati che tu sei stato la mia musica”. Negli anni successivi alla sua dipartita Giovanni è stato affiancato, nella sua volontà di tenere in vita il ricordo e l’arte della poetessa, da artiste e donne straordinarie, come Valentina Cortese e Lucia Bosè.
Fino all’arrivo di una nuova compagna di viaggio altrettanto straordinaria, e sicuramente quella che con lui ha interagito in maniera più coinvolgente.

Lei è Monica Guerritore, che esordisce a soli sedici anni sotto la regia di Strehler, il quale la sceglie per affidarle l’interpretazione di Ania ne Il giardino dei ciliegi. Pur trovando collocazione in diversi ambiti dello spettacolo, tra cui cinema e televisione, è comunque nel teatro che riconosce il suo contesto ideale di espressione, non limitandosi semplicemente alla recitazione, bensì approdando con ottimi risultati al ruolo di regista e drammaturga.
Ma a definirla meglio e per capire il perché ad un certo punto abbia sentito l’esigenza di omaggiare la poetessa milanese pur non avendola conosciuta intervengono in aiuto le parole stesse di Alda. Già, perché Monica Guerritore è una di “quelle che sa ascoltare il vento sulla propria pelle, sentire gli odori delle cose, catturarne l’anima. E’ una di “quelle che hanno la carne a contatto con la carne del mondo. Perché lì c’è la verità, lì c’è la dolcezza, lì c’è sensibilità, lì c’è ancora amore”.
L’attrice, in una intervista a Il Giornale di qualche tempo fa ha detto: “Conoscevo già alcuni dei suoi testi e li ho sempre trovati unici perché sono poesie completamente fuori dagli schemi, veri racconti poetici che, anche nel dolore, celebrano sempre la bellezza della vita. Io sul palco canterò questi racconti ma interpreterò anche le diverse anime della Merini donna, quella delle labbra rosse, dell’amore per le pellicce, i cappelli, gli abiti maschili e le nudità”.

Ed ecco che così questi due compagni di viaggio decidono di portare in scena in diversi teatri d’Italia le canzoni composte sui testi della Merini, arrangiati da Nuti, con uno spettacolo intenso e denso di suggestioni, Mentre rubavo la vita, definito “folle e commovente”, in cui la parte musicale è arricchita dalla drammaturgia della Guerritore e dalle proiezioni video di Lucilla Mininno e Mimma Nocelli, che cura anche la regia. Recital il cui merito va anche attribuito alla coproduzione di Sagapò Music e Tieffe Teatro, una realtà nel milanese che nonostante tante difficoltà economiche continua a proporre una programmazione ed un palinsesto di assoluto rispetto ed elevata qualità. Senza dimenticare Paolo Recalcati, alter ego di Giovanni Nuti che non ha mai smesso di credere nella missione instancabile di portare avanti l’immensa eredità artistica ed umana di Alda Merini.

Partendo da Napoli sul finire del 2013, calcano nell’anno successivo i palcoscenici di Milano, Roma ed altre città italiane, accompagnati da una band di sei elementi composta da Stefano Cisotto (direzione musicale e tastiere),  Massimo Ciaccio (basso), Daniele Ferretti (pianoforte), Massimo Germini (chitarra), Sergio Pescara (batteria) e Simone Rossetti Bazzaro (violino).
Sulle note di questi ottimi musicisti, la maggioranza dei quali segue da sempre Giovanni nei suoi concerti, Monica Guerritore sprigiona tutta la sua femminilità ed è a tratti “gemma”, con un cilindro di pailettes d’oro, e a tratti “tormento”, con un velo bianco da sposa ricamato con rose stinte e appassite. Gemma e tormento, proprio come Alda.

Come suggeriscono i suoi versi, “chi regala le ore agli altri vive in eterno” e Nuti e la Guerritore con i loro musicisti non si risparmiano mai, cantando, recitando e raccontando aneddoti. Come i poeti, anche loro in fondo sono “osti senza domande”, ricevono “tutti solo che…abbiano un cuore”. E di cuore il pubblico ne ha tanto ed accoglie con entusiasmo i due artisti, appassionati e appassionanti, “mentre rubano la vita” e ci fanno “perdere nella giungla dei sensi”. Cuore che si gonfia e commuove ogni volta che all’improvviso si staglia la voce di Alda Merini, che ne Il bacio recita: “Tu mi domandi quanti amanti ho avuto e come mi hanno scoperto. / Io ti dico che ognuno scopre la luce e ognuno sente la sua paura, ma la mia parte più pura è stata il bacio. / Io tornerei sui monti d’Abruzzo, dove non sono mai stata. / Ma se mi domandano  dove traggono origine i miei versi, io rispondo: mi basta un’immersione nell’anima e vedo l’universo.”
Il sipario cala dopo l’ultimo brano Quelle come me, testo di Alda Merini la cui musica è stata scritta da Giovanni appositamente per Monica: versi in cui lei si riconosce e arrangiamento che veste perfettamente la sua voce (a questo link il video della canzone: https://www.youtube.com/watch?v=opvBp59vOpo).


Ci sarà nuovamente occasione di assistere a questo felice sodalizio tra Giovanni Nuti e Monica Guerritore il 19 Dicembre al Teatro Verdi a Fiorenzuola d’Arda (via Alfredo Cappellini, 3- inizio spettacolo ore 21.00) dove verrà cantata ancora una volta la passione incandescente della “poetessa della gioia”. Con la speranza, tornando a citare De Gregori,  che questi due buoni compagni di viaggio non si lascino troppo presto e, se sceglieranno imbarchi diversi, comunque saranno sempre due marinai.

(Foto di Gianni Nalin, Sonia Ritondale e Alessandro Catocci)

Link:
www.mentrerubavolavita.it
www.aldamerini.it
www.monicaguerritore.it
www.giovanninuti.com
www.sagapomusic.com
www.teatromenotti.org 

 

 

 

 

 


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