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Giorgio Conte

2014 Cascina Piovanotto

Già il disco precedente aveva visto la luce a casa sua, nella campagna astigiana; inoltre C.Q.F.P. aveva avuto come base gli arrangiamenti del fidato Walter Porro (anche in quest’ultimo con la presenza frizzante della sua fisarmonica). Questa volta Giorgio Conte ha voluto mettere in primo piano le sensazioni che si possono provare se immersi nella sua 'Cascina Piovanotto': il titolo del disco è infatti un omaggio a casa sua, la stessa dove sono avvenute le registrazioni dei brani.

Non poteva che essere così se si considera che lo stesso Giorgio, nella seconda di copertina, ci fa sprofondare nella sua campagna, nella sua cascina, nei suoi amori e nelle sue solitudini: “Affondato nella mia pigrizia come una ciliegia sotto spirito, circondato dalle mie canzoni, assediato dai tigli, dalle querce, dai prati e dallo stormir di fronde, nella mia cascina, lontano dalla pazza folla, tra le zolle di una terra amica, in compagnia di una bottiglia di Barbera avvolta in un lino bagnato, con pane e salame in agguato (lo divido salomonicamente coi miei cani), mentre la mia fedele squaw rassetta in cucina, sotto un cielo fresco o assolato dondolo con la mia beata solitudine”. Quella stessa solitudine che si respira in Dondolo con te, deliziosamente accompagnata da violino e violoncello.

L’amore domina in tutte le 11 tracce inedite (la dodicesima, Vecchio Pedro è una cover allegra del Quartetto Cetra). L’avvio è molto intenso con Stringimi forte dove l’amore è dipinto nella sua saldatura della complicità in qualsiasi momento, di bufera, ma anche di calma e serenità: sembra che questa saldatura sia stata volutamente rappresentata dalla coralità dell’abbraccio, delineata nel pezzo dalla piacevole presenza del Coro Polifonico di Cortemilia, in quello che è il ritornello della canzone.
L’amore ritorna anche quando non c’è più: Non mi importa se tu è l’inno al ricordo di chi ci ha lasciato, ma ha impresso il suo nome dentro di noi (… non mi importa se tu non mi vuoi proprio più…non c’è un solo amor ma tanti amor) e, come riprende in Avevo una gran voglia di vederti,  non ci abbandona nemmeno nei sogni.

La poesia dei versi di Conte si anima quando dipinge la forte consapevolezza di una relazione che, pensata come fuggevole, disimpegnata, tale non è, perché non è semplice distinguere i confini de Gli amanti.
Sembra poi di avere a che fare con un nuovo Pascoli (perdonate l’iperbolico paragone, ma la stessa Cascina ci ha già pervaso di quel quadro bucolico che lo stesso romagnolo ha ricordato spesso nelle sue poesie) quando decide di fare riferimento a quel “nido” d’amore che è stata la casa dove la passione è scoppiata e mai crollerà (La casa che abitavi tu …”io non l’avrei buttata giù”).
E dopo il Vecchio Pedro, la cui presenza sembra voler segnalare la necessità di un gestore della Cascina che sappia farla funzionare come solo lui, uomo da sposare (“ha una casettina comoda e carina per chi sposarlo vorrà”), sa fare, ecco la chicca con Alessandro Fullin (voce introduttiva e coautore): L’amor no bussa, brano che non può che essere considerato il giusto epilogo di questo quaderno “rosso” d’amore (come la copertina), quell’amore che non chiede permesso ma quando arriva ti sconvolge come uno sparo inaspettato (…l’amor no bussa/l’amor entra/carabina in una man e nell’otra el corazon…), come quello presente in È arrivato amore.

E le musiche, i suoni, le atmosfere? Quelle di sempre delicatamente allegre e profondamente semplici come l’avvocato di campagna ci ha abituato.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Toni Verona
  • Anno: 2014
  • Durata: 39:43
  • Etichetta: Ala Bianca Group

Elenco delle tracce

01.  Stringimi forte
02.  Dondolo con te
03.  Non mi importa se tu
04.  Sto con te
05.  Come stai
06.  Avevo una gran voglia di vederti
07.  È arrivato l’amore
08.  Gli amanti
09.  Posso salire
10.  La casa che abitavi tu
11.  Vecchio Pedro
12.  L’amor no bussa

 

Brani migliori

  1. Stringimi forte
  2. L’amor no bussa
  3. Gli amanti

Musicisti

Giorgio Conte: voce, chitarre, djembe, claves, percussioni varie e sparo   -  Walter Porro: fisarmonica, pianoforte (verticale Steinbach 1941), programmazione ritmica, basso, cori, triangolo, clap mani, effetti speciali e percussioni, celesta, armonica a bocca, cajon, piatti  -  Alberto Parone: batteria acustica, rullante, spazzole, basso vocale con vocoder, piano elettrico right, cassa  -  Francesco Cerrato: violino  -  Stefano Cerrato:  violoncello  -  Tommaso Conte: chitarra elettrica e manouche, accelerazione con motorino Zip Piaggio 50  -  Emiliano Ardini: voce tenore e risata  -  Zed: abbaio  -  Titi Nieto: voce recitante  -  Alessandro Fullin: voce recitante  -  Coro Polifonico di Cortemilia